Con il concerto della prestigiosa Orquesta de Cámara Andrés Segovia, con Víctor Ambroa nella doppia veste di direttore e primo violinista e con José María Gallardo del Rey alla chitarra solista, prende il via il cartellone ‘principale’ del 55° Festival delle Nazioni di Città di Castello, dedicato alla Spagna. L’evento, in programma martedì 23 agosto 2022 alle ore 21.00, nel luogo ‘simbolo’ della manifestazione tifernate vale a dire la splendida Chiesa di San Domenico, darà il via alle due setti-mane ‘piene’ di concerti e iniziative collaterali dedicate al Paese iberico, e lo farà con un omaggio musicale ad alcuni fra gli autori più importanti della tradizione ‘classica’ spagnola come Joaquín Turina, Anton García Abril, Isaac Albéniz e Francisco Tárrega. In questo imperdibile appuntamento il pubblico potrà scoprire inoltre la musica di Federico García Lorca: del commediografo, poeta e musicista andaluso sarà eseguita la Suite para guitarra y cuerdas.
In concomitanza con l’inaugurazione del Festival delle Nazioni, prenderà il via anche l’iniziativa delle Vetrine in musica: a partire da martedì 23 agosto 2022, le vetrine del centro storico di Città di Castello si coloreranno di Spagna, grazie agli allestimenti pensati e realizzati dai commercianti tifernati in omaggio al Paese ospite della cinquantacinquesima edizione della manifestazione. L’iniziativa è frutto della collaborazione con il Consorzio ProCentro e con i commercianti del centro storico di Città di Castello.
Il programma del concerto intende ripercorrere alcune tappe fondamentali del percorso di rinascita della musica spagnola ‘colta’: un percorso che iniziò negli ultimi decenni del diciannovesimo secolo, a partire dalla riscoperta della musica popolare, sull’onda del fenomeno delle scuole musicali nazionali che erano nate nei Paesi europei rimasti ‘periferici’ rispetto alle regioni come l’Italia, Germania e Francia, allora dominanti in campo musicale.
Nel programma del concerto, il primo rappresentante in ordine cronologico di questa nuova scuola musicale spagnola è Francisco Tárrega (1852-1909), che legò il suo nome soprattutto alla chitarra, grazie a lui divenuta un simbolo della musica spagnola. Recuerdos de la Alhambra (1896), che nel manoscritto recava originariamente il titolo Improvisacion! A Granada! Cantiga Arabe, è allo stesso tempo un’evocazione della meravigliosa reggia dei sovrani arabi di Granada e uno studio sul tremolo, impiegato ininterrottamente per tutta la durata del brano.
Quasi coetaneo di Tárrega, Isaac Albéniz (1860-1909) è uno dei maggiori – fors’anche il maggiore – esponenti della scuola nazionale spagnola. Era un virtuoso del pianoforte e per questo strumento scrisse i due brani in programma, Córdoba (1891) e Sevilla (1886), che paradossalmente sono oggi più noti nelle trascrizioni per chitarra o per orchestra che nella versione originale.
Joaquín Turina (1882-1949) è uno dei più importanti rappresentanti della generazione di musicisti spagnoli immediatamente successivi a Tárrega e Albéniz. La oración del torero (1925) ha un colore inconfondibilmente spagnolo ma rivela anche una chiara influenza di Debussy e Ravel, conosciuti da Turina durante il suo lungo soggiorno a Parigi. Fu scritta per un quartetto di laúd (tipico strumento spagnolo derivato dall’oud arabo e simile al liuto) e subito trascritta dall’autore stesso prima per quartetto d’archi e poi per orchestra d’archi.
Tutti conoscono Federico García Lorca (1898-1936) come uno dei più grandi poeti del Novecento. Pochi conoscono invece la sua attività musicale. Come musicista nutriva un appassionato interesse per la musica popolare e in particolare per il cante jondo, una forma autentica e non contaminata del canto andaluso, che, come egli stesso scrisse, «è vicino al ritmo degli uccelli, alla musica istintiva del nero pioppo e delle onde; è semplice nella sua forma e desuetudine. È anche un raro esempio di canzone primitiva, la più vecchia di tutta l’Europa». Questa passione è all’origine delle Canciones españolas antiguas da lui raccolte e armonizzate al pianoforte, da cui sono tratte le quattro eseguite oggi in una trascrizione per chitarra e orchestra.
Infine, con un salto di vari decenni, si arriverà ad Antón García Abril (1933-2021), cui il Festival e gli interpreti rendono omaggio eseguendo il Concierto Mudéjar (1986), ispirato – come scrisse egli stesso – all’architettura mudéjar, che realizzava i rigogliosi elementi ornamentali degli edifici ispano-arabi con materiali molto umili, come l’argilla e i mattoni: García Abril reinterpreta questo sti-le sotto forma di melodie riccamente ornate inserite nel contesto di semplici armonie.
L’Orquesta de Cámara Andrés Segovia è nata nel 1989 da un gruppo di giovani musicisti che volle creare un’orchestra senza un direttore principale nella quale la filosofia alla base del progetto era fare musica senza restrizioni. Victor Ambroa ne è il componente fondatore e direttore artistico. José María Gallardo del Rey fin dal suo debutto a Siviglia all’età di nove anni, ha ottenuto il plauso del pubblico e della critica. Oggi, con una profonda conoscenza di tutti gli aspetti della chitarra, è diventato una delle figure più autorevoli per direttori e interpreti, e un solista richiestissimo dalle orchestre di tutto il mondo.
I biglietti per il concerto (intero € 20,00, ridotto € 15,00) sono in vendita nella biglietteria di Città di Castello in via Marconi 8a, aperta fino al 22 agosto dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 17.30 alle 19.30 (chiuso il 21 agosto). La biglietteria sul luogo del concerto aprirà un’ora prima dell’inizio dell’evento. Per ulteriori informazioni, ticket@festivalnazioni.com, 075 8522823 / 349 8092046, www.festivalnazioni.com.