Con Madama Butterfly il direttore Sesto Quatrini torna al Teatro La Fenice
che ripresenta l’opera pucciniana nello storico allestimento del 2013 messo
in scena in occasione della 55esima Biennale d’Arte di Venezia, con la regia
di Àlex Rigola ora ripresa da Cecilia Ligorio e con le scene e i costumi di
Mariko Mori. Le parti principali sono cantate da Monica Zanettin
(Cio-Cio-San), Vincenzo Costanzo (Pinkerton), Manuela Custer (Suzuki) e
Alberto Mastromarino (Sharpless). Il Coro del Teatro La Fenice è preparato
da Alfonso Caiani.
La première di sabato 10 settembre è dedicata alla memoria di Renata
Tebaldi, nell’ambito delle manifestazioni per il centenario della nascita,
in collaborazione con la Fondazione Renata Tebaldi. Seguiranno quattro
repliche: 16, 18, 20 e 22 settembre.
Sesto Quatrini ha dichiarato: «Amo moltissimo Madama Butterfly. È
probabilmente l’opera che ho visto e ascoltato di più dal vivo. Ai tempi in
cui lavoravo al Metropolitan, da spettatore partecipai a tutte le recite
lungo ben due stagioni e mi innamorai profondamente della straordinaria ed
immaginifica Butterfly di Anthony Minghella. La vita disegna traiettorie
meravigliose e inaspettate e, qualche anno più tardi, ho avuto l’onore ed il
piacere di debuttarla sul podio, proprio in quella versione, nel mio teatro
di Vilnius che, con il Met e la English National Opera, ne è coproduttore.
In questa stagione, oltre a dirigerla a fine gennaio sempre a Vilnius per
tre recite, sono felice di tornare in uno dei teatri del mio cuore, La
Fenice, proprio con questo titolo.
Rispetto a tutte le altre opere di Puccini, Madama Butterfly possiede una
caratteristica unica: oserei dire che è un’opera che consta di un solo
personaggio e delle sue vicende interiori. In pratica la musica sottolinea
costantemente gli stati d’animo, le paure, gli amori, e più in generale il
dramma psicologico della protagonista, come fosse un grande “monodramma”
psicanalitico dove tutti gli altri personaggi sono degli elettroni che
ruotano attorno all’atomo centrale: lei, Cio-Cio-San e la sua psiche, sono
il costante riferimento per tutti gli altri, che vivono solo in funzione di
lei, e lo stesso vale per i luoghi: la casa, la natura, così come gli
oggetti di scena, siano essi minuti o grandi.
La musica, sorprendentemente caleidoscopica, abbozza, affresca, schiarisce
e scurisce senza sosta, senza trascurare neanche il minimo dettaglio.
Dal punto di vista direttoriale la partitura è molto impervia, sia
tecnicamente, per le costanti difficoltà agogiche che la tappezzano, come ad
esempio l’ossessivo uso del rubato, i repentini cambi di tempo, una
scrittura che non definirei fluida, quanto piuttosto dinamicamente e
teatralmente frammentaria; sia per il difficilissimo rapporto con il
palcoscenico, soprattutto nel bilanciamento delle voci rispetto a
un’orchestrazione talvolta molto massiccia e muscolare. Il confronto con le
grandi incisioni del passato, le tradizioni interpretative e, infine,
l’universale popolarità di questo capolavoro, rendono il lavoro del
direttore complesso e allo stesso tempo avvincente. Approfondendo
continuamente lo studio di Madama Butterfly e sforzandosi nel rispettare
fedelmente il dettato dell’autore si può capire perché Puccini non smise mai
di amare la sua creatura considerandola ‘l’opera più sentita e suggestiva
ch’io abbia mai concepito’.»
Tutte le informazioni qui:
<https://www.teatrolafenice.it
https://www.teatrolafenice.it/
Sesto Quatrini, nato a Roma nel 1984, è considerato uno dei maggiori
direttori d’orchestra della sua generazione. È il Direttore Artistico del
Lithuanian National Opera and Ballet Theatre (LNOBT).
Dal 2015 al 2016 è stato assistente di Fabio Luisi al Metropolitan Opera di
New York e al Festival della Valle d’Itria, dove nel 2017 ha fatto il
debutto operistico italiano con Un giorno di regno. Da allora è iniziata la
sua carriera internazionale che lo ha portato a dirigere sia il repertorio
sinfonico che quello operistico nei maggiori teatri e festival, in Italia e
all’estero. Recentemente ha diretto, tra l’altro, La Juive e Don Carlo a
Vilnius, Norma al Regio di Parma e a La Monnaie, Anna Bolena e Il turco in
Italia al Carlo Felice di Genova. Nel novembre 2022 debutta al Donizetti
Opera dirigendo Chiara e Serafina, opera riproposta a duecento anni dalla
prima e inserita nel progetto Donizetti200. A partire dalla stagione
2022/2023 sono previsti prestigiosi debutti di teatri, compresi Royal Opera
House di Londra, Royal Danish Opera, Royal Opera House Muscat, Opernhaus
Zürich e Deutsche Oper Berlin.