Il TeatroBasilica di Roma festeggia quest’anno il suo quarto compleanno e per questa prima parte di stagione che porta il titolo di ACROSS THE UNIVERSE, presenta 12 spettacoli di cui due produzioni della compagnia residente del Gruppo della Creta: FINZIONI e AFFòG. Spettacoli incentrati nel segno della continuità, che confermano e consolidano collaborazioni con artisti avviate negli anni passati. Una stagione ricca di appuntamenti che si apre anche a nuove visioni artistiche.
Di grande rilevanza la sezione dedicata ai progetti speciali. Due gli spettacoli del Gruppo della Creta che saranno in tournée: CUORE e LA REGOLA DEI GIOCHI.
La prima produzione del Gruppo della Creta sarà FINZIONI, spettacolo ispirato ai racconti di Jorge Luis Borges, con la regia di Alessandro Di Murro, testo di Anton Giulio Calenda, Alessandro Di Murro, Tommaso Emiliani. Le musiche originali sono di Enea Chisci. Protagonisti: Matteo Baronchelli, Jacopo Cinque, Alessio Esposito, Lorenzo Garufo, Amedeo Monda, Laura Pannia. Lo spettacolo è un progetto del Gruppo della Creta, produzione trilogia 2022-2024 “A Sur” Gruppo della Creta – Fattore K, con il sostegno del Mibact. Brancoliamo nel buio. Erosi i confini tra guerra e pace, elevato l’algoritmo a unico principio ordinante, ci scopriamo perfetti abitanti dell’era della complessità. A fronte di questa scoperta noi, in quanto gruppo di teatranti, al relativismo della veglia, abbiamo preferito il relativismo del buio spazio scenico. Noi, nell’impossibile tentativo di tradurre in scena l’anima di Borges, ci siamo tramutati tutti in anti-eroi borgesiani, alle prese con l’enigma insolubile di descrivere un mondo impossibile da descrivere (dal 17 al 20 novembre 2022). Lo spettacolo sarà in scena anche l’1 e 2 dicembre al Satiro Off di Verona e dal 10 al 12 dicembre a Campobasso al Teatro del Loto.
AFFòG – seconda produzione del Gruppo della Creta – in scena dal 19 al 22 dicembre è il testo di Dino Lopardo, con Mario Russo. Le condotte aggressive rappresentano un tentativo di affermazione della propria identità per acquisire un ruolo e lenire le insicurezze personali. Tali condotte aggressive, rappresentano un fenomeno molto diffuso, caratterizzato da atti vessatori, intimidatori e prevaricatori rivolti verso i pari. Nicholas, il protagonista di questa vicenda, è vittima ma al tempo stesso carnefice di atti “violenti”. Vive in casa con degli zii particolari e sin da bambino conserva un sogno nel cassetto: diventare campione di nuoto, nonostante la sua paura dell’acqua. Una vasca da bagno rappresenta la sua infanzia: il ricordo di quel tempo in cui la sua compagna di avventure era una papera giocattolo, interrotto tuttavia da un evento irreparabile, causa della sua fobia. Nicholas è costretto a fare i conti con la propria natura e dopo aver commesso un danno irreparabile, la sua intera esistenza verrà sconvolta. Lo spettacolo sarà in scena anche il 6 novembre al Festival 100 scale di Potenza
La stagione del TeatroBasilica si aprirà con L’ANGELO E LA MOSCA – Commenti sul teatro di grandi Mistici conferenza-spettacolo a cura di Massimiliano Civica; produzione Teatro Metastasio di Prato: Racconti, facezie e buffi indovinelli sono sempre stati utilizzati dai grandi Maestri dell’Occidente dell’Oriente per “contrabbandare” insegnamenti profondi, per aprire il cuore degli uomini ad una comprensione più elevata della realtà, per svelare ciò che c’è oltre il nostro abituale modo di vedere le cose. (Dal 4 al 9 ottobre)
TEORIA DELLA CLASSE DISAGIATA di Sonia Antinori dal saggio di Raffaele Alberto Ventura (minimum fax) è lo spettacolo in scena dal 13 al 15 ottobre. Un’intera generazione cresciuta con il dovere morale di inseguire passioni, prosciugare patrimoni familiari e primeggiare nella scalata sociale si ritrova oggi con la terra che le frana sotto i piedi. Che sorpresa amara per i plotoni di volenterosi giovani e meno giovani venuti su a colpi di studio matto e disperatissimo: quella che doveva rivelarsi una terra promessa a misura dei loro sogni non è altro che un paradiso perduto, o forse, più banalmente, uno pseudo-lavoro sottopagato e frustrante. Questa classe media delusa, fin troppo acculturata, ormai neanche più agiata come voleva a fine Ottocento Thorstein Veblen, è la protagonista di Teoria della classe disagiata. (Produzione Malte & Collettivo Ønar / Marche Teatro).
Ha debuttato quest’estate al Campania Teatro Festival e arriva ora al Teatro Basilica dal 20 al 23 ottobre la Piccola Compagnia Della Magnolia con FAVOLA, testo di Fabrizio Sinisi, regia, scena, costumi di Giorgia Cerruti che è anche in scena con Davide Giglio. Una donna e un uomo, chiusi in una stanza. Per qualche ragione che non viene mai nominata, non se ne può uscire. In questo spazio claustrofobico, dominato solo da un grande schermo, la donna inscena tre racconti. Tre visioni, tre sogni, ognuno dei quali si verifica in un diverso momento della storia.
SHELLEY, Naufragio e Processo sarà lo spettacolo in scena per una serata evento il 24 ottobre, di Andrea de Manincor, regia di Solimano Pontarollo con Sabrina Modenini, Giulia Lacorte e Andreapietro Anselmi. Ricorrono i 200 anni dalla morte di uno dei poeti più importanti del Romanticismo. In appena trent’anni, l’uomo Shelley abbraccia turbamenti e istanze che coniugano passaggi dall’antico al moderno: ribellioni, scivoloni nella depressione, euforici tentativi di una “repubblica dell’arte”, e molto altro.
Dal 27 al 30 ottobre sarà in scena AMLETO DIE FORTINBRASCMASCHINE, di e con Roberto Latini, musiche e suoni Gianluca Misiti. Produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi in collaborazione con L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, ATER Circuito Regionale Multidisciplinare – Teatro Comunale Laura Betti. Die Fortinbrasmaschine è la riscrittura di una riscrittura. Nel 1977 Heiner Müller componeva un testo che era liberamente ispirato all’Amleto di Shakespeare. Latini porta in scena una scrittura scenica liberamente ispirata all’Hamletmachine di Heiner Müller.
Fabio Mascagni sarà il protagonista di ANGELO DELLA GRAVITÀ – UN’ERESIA di Massimo Sgorbani, regia Alvia Reale, musiche originali Roberto Piazzolla. Lo spettacolo che sarà in scena dal 4 al 6 novembre nasce da un fatto realmente accaduto, riportato sulle pagine dei giornali. Un detenuto, nel braccio della morte, aspetta il giorno dell’esecuzione. Lo Stato che lo ha condannato lo ammazza tramite impiccagione. Il detenuto è talmente grasso che la corda del boia non reggerebbe il peso. L’esecuzione deve essere rinviata. Quelle del testo sono le parole che il detenuto pronuncia nelle ore della sua ultima attesa. Attesa prolungata, dilatata (dell’obeso, anche il tempo è ipertrofico). Il luogo dell’azione verbale potrebbe essere una cella, ma più esattamente è un luogo qualsiasi davanti a Dio. Se non proprio davanti, di sicuro nelle sue vicinanze. (Dal 4 al 6 novembre 2022).
E Giulia Trippetta è la protagonista di LA MOGLIE PERFETTA dal 7 al 10 novembre. Una lavagna in scena, uno sgabello, qualche sedia, una donna vestita anni ’50. Ci racconta la storia di una ragazza giovane e piena di sogni, in un mondo vecchio quanto un cartellone pubblicitario ormai sbiadito, diventa poi la docente di un singolare corso di comportamento e buone maniere: il suo è un seminario intensivo (solo per donne) di preparazione al matrimonio dal titolo “Si può far”.
Dal 22 al 27 novembre 2022 i Bianco Fango portano in scena PorcoMondo, drammaturgia Francesca Macrì e Andrea Trapani, regia Francesca Macrì, con Aida Talliente e Andrea Trapani, produzione Biancofango – La Corte Ospitale – Officina1011. Un uomo. Una donna. Una coppia. Una stanza. Un mese. Dicembre. Una notte. Quella di Natale. La neve che tutto ricopre e tutto cancella. L’alba che coglie d’anticipo il buio, svela i desideri osceni, consuma i pensieri, stravolge gli animi, conduce al logoramento. Eccoli. Gli sposi ribelli. Gli amanti stremati. Eccoli. Il superstite e il boia. L’incontro degli opposti. Nulla li soddisfa. Nulla li sazia. Ma dove si scappa mentre ci si viene incontro?
Dopo il grandissimo successo della passata stagione, torna dall’ 1 all’11 dicembre, TRADIMENTI di Harold Pinter, regia di Michele Sinisi, con Stefano Braschi, Stefania Medri, Michele Sinisi. PRODUZIONE ELSINOR CENTRO DI PRODUZIONE TEATRALE CON IL CONTRIBUTO DI NEXT – LABORATORIO DELLE IDEE. “Chi frequenta il teatro e la letteratura conosce molto bene Pinter e il suo Tradimenti – scrive Michele Sinisi – Questo dovrebbe rendere molto difficile, per un regista oggi, portare avanti un discorso originale sul testo. L’approfondimento dell’umano in tutte le sue sfaccettature è stato senza dubbio il punto di partenza del mio lavoro sull’opera”.
Illoco Teatro arriva al Basilica con CATCH ME, con la regia di Roberto Andolfi, drammaturgia di Rosalinda Conti, con Maria Vittoria Argenti, Dario Carbone, Annarita Colucci, Valeria D’Angelo, Anton De Guglielmo. “Cinque anni fà, mentre facevamo ricerche per uno spettacolo – scrive Rosalinda Conti _ci siamo imbattuti in un baule pieno di vecchie foto e cianfrusaglie. Insieme a questi oggetti, 15 nastri su cui una singola persona aveva registrato i sogni della sua vita. Ennio racconta in questi nastri, attraverso i suoi sogni, i desideri che insegue e le paure da cui è inseguito per tutta la sua vita. Un documentario teatrale che si snoda tra sogni e reperti” (Dal 12 al 14 dicembre 2022)
La stagione del TeatroBasilica si impreziosisce ulteriormente con una serie di EVENTI SPECIALI:
ANTONIO CALENDA, Lezioni spettacolo
INDAGINE SULL’ORESTEA DI ESCHILO
(domenica 23 ottobre, 20 novembre, 11 dicembre – dalle ore 11 alle ore 14)
Condotta da Antonio Calenda
Con gli attori del Gruppo della Creta
Evento ideato e realizzato dal Gruppo della Creta. L’Orestea è l’unica trilogia tragica pervenutaci dal mondo antico. È una testimonianza lancinante del divenire dell’uomo greco dalle antiche contraddizioni religiose che connotano il diritto e il concetto di giustizia fino alla luminosa conquista della “ragione” ultima della democrazia ateniese, del formarsi della polis, il processo. Un reperto da esaminare e scandire con la consapevolezza che ci deriva dal presente minaccioso e drammatico.
STEFANO GERACI, Lezioni spettacolo
CHI SEI TU? ALLA RICERCA DELLA CRETAURA SCENICA
Crocevia di domande, attesa di un incontro, luogo di svelamento della persona che potrebbe essere, per l’attore il personaggio in scena può diventare una estensione della coscienza oltre i confini dei comportamenti che modellano l’esistere quotidiano.
30 ottobre UNA COSA CHIAMATA VOCE dalle 11 alle 14
27 novembre IL TEATRO è NATO DUE VOLTE dalle 11 alle 14
17 e 18 dicembre dalle 10 alle 13:30
Luisa Pasello darà vita due incontri di lavoro che consentiranno ai partecipanti di esplorare le condizioni necessarie per l’incontro con quella creatura che chiamiamo personaggio, il pomeriggio del 18 dicembre alle 15.30 Stefano Geraci dedicherà un incontro ad Attori e romanzieri: strategie di conoscenza, le sere del 17 e 18 dicembre, alle ore 21, verrà mostrata ai partecipanti una versione dello spettacolo Lear Sei mia figlia, tu? Operetta per immagini, parole e musica, di Stefano Geraci con Silvia Pasello (17 e 18 dicembre – sabato e domenica ore 21:00)
GALATEA RANZI
In nome della madre
(venerdì 23 dicembre ore 21.00 – sabato 24 dicembre ore 17.45)
Di Erri De Luca
Con Galatea Ranzi
Regia Gianluca Barbadori
In nome della madre è la storia, narrata in prima persona, di Miriàm, una ragazza della Galilea che ha una strana visione nella quale un angelo le annuncia che avrà un figlio e le profetizza per lui un destino di grandezza. Subito dopo, la giovane scopre di essere incinta. Dopo qualche titubanza, decide di avvertire Iosef, il suo promesso sposo…Facendo ricorso al linguaggio semplice e terso della poesia, Erri De Luca racconta la gravidanza di Miriàm/Maria.
PEER GYNTrip
(dal 27 al 30 dicembre – martedì-venerdì ore 21:00)
tratto da Herik Ibsen
adattamento e regia Stefano Sabelli
con: Eva Sabelli, Gianantonio Martinoni, Bianca Mastromonaco, Mauro D’Amico, Fabrizio Russo.
Nel 1867, durante un viaggio in Italia – fra Roma, Ischia e Sorrento – Henrik Ibsen, autore attento ai mutamenti sociali e di costume, che per primo mette a nudo le contraddizioni della borghesia ottocentesca, crea Peer Gynt, la sua opera più fantastica e onirica. In PeerGynTrip, traducendo e riadattando il testo dell’autore norvegese, Stefa Sabelli mette in scena per il Teatro del Loto una favola, dove tempi, spazi e luoghi si sovrappongono in un’età e in un gioco temporale indefiniti. La storia del simpatico perdigiorno che trascorre l’esistenza edonisticamente, tra piaceri materiali e trovate fantastiche, rappresenta il cammino della vita, della ricerca di sé stessi nel contatto col mondo reale e irreale: una metaforica ricognizione nella natura umana che assume quasi i connotati di un’avventura faustiana.
Il Gruppo della Creta in tournée
Il percorso di progettazione e costruzione che il TeatroBasilica ha avviato in questi anni, con una spiccata attenzione rivolta alla drammaturgia contemporanea, senza mai dimenticare le radici profonde della tradizione, ci permette oggi, con orgoglio, in avvio di questa nuova stagione teatrale, di annunciare che due spettacoli prodotti dal Gruppo della Creta e andati in scena a Roma la scorsa stagione, proseguono con successo la lora vita teatrale, andando in tournée. Parliamo di CUORE e LA REGOLA DEI GIOCHI
Grazie alla sua formula episodica, nella stagione 2021/2022 il progetto “La regola dei Giochi” ha conquistato il pubblico romano, trasportando lo spettatore in mondi diversi e lontanissimi. Per l’anno 2022/2023 la compagnia Gruppo della Creta ripropone i due episodi di maggior successo di tale rassegna: “Ucronia. O va tutto bene” e “Soldato” scritti da Anton Giulio Calenda e firmati dalla regia di Alessandro Di Murro. La serata, divisa in due parti, racconta di “futuri troppo presenti”. Oltre alla “guerra”, che in entrambi è tematica centrale, i due lavori interpretano il dramma della solitudine attraverso un’originale forma scenica e ci trasportano in una realtà dove aridità ed empatia si alternano costantemente, dettando modalità di rapporto peculiari tra i vari personaggi.
Queste le date della tournée
– 4 e 5marzo Nest di Napoli
– 21/26, marzo Teatro Franco Parenti di Milano
– 27/28 Teatro stabile Friuli Venezia Giulia
Cuòre: sostantivo maschile, è lo spettacolo con drammaturgia di Angela Di Maso interpretato da Daniela Giovanetti e Alvia Reale – che firma anche la regia e che ha conquistato il pubblico e la critica nella passata stagione teatrale. Uno spettacolo che parla di chi il teatro lo fa e di teatro vive, che nasce dopo il lungo silenzio scenico imposto dalla pandemia come necessità e bisogno di parlare di sé: «Non c’è agonia più grande – scrive nelle note Alvia Reale – che tenere una storia non raccontata dentro di sé». Lo spazio scenico, le luci e le immagini sono di Francesco Calcagnini; i costumi di Sandra Cardini; assistente alla regia Ilaria Iuozzo; la produzione del Gruppo della Creta.
Dopo il TeatroBasilica, il Ridotto del Mercadante di Napoli e il Radicondoli Festival, molte altre piazze ospiteranno Daniela Giovanetti e Alvia Reale:
Queste le date della tournée
– 13 e 14 ottobre Teatro Goldoni di Firenze;
– 1 e 2 dicembre Archetipo, Teatro comunale di Antella, Firenze
– 6 dicembre Bagnacavallo in Provincia di Ravenna
– 8/9 dicembre Teatro Mercato, Festival dell’eccellenza al femminile Genova
– Assisi (data da definire)
– 21 febbraio / 2 Marzo Teatro Franco Parenti di Milano
– 4 e 5 aprile Teatro Rossetti (Sala Bartoli) di Trieste
TeatroBasilica Piazza Porta S. Giovanni, 10 Roma (RM)
Contatti / Prenotazione obbligatoria +39 392 97.68.519 – info@teatrobasilica.com
Biglietti 18 euro
Orario spettacoli dal martedì al sabato ore 21.00 – domenica ore 17.45
Link utili
Sito https://teatrobasilica.com/
Telefono +39 331 7294703
Che bello quando, nell’informe stellare, apparivano, espliciti, ineluttabili, l’Aquila e il Sagittario, Andromeda in catene e Pegaso, il Pavone che perfora il corpo dell’Indiano, l’Idra che avvolge nella sua spira l’emisfero, soffocandolo… Il cielo, è chiaro, è la nostra carta d’identità: le costellazioni si leggono come le linee della mano, arte chiromantica guida lo stilo di Johann Bayer e quello di Frederik de Wit, di Abraham Ortelius e di Joan Blaeu, cartografi dell’ignoto. La Terra non esiste senza il Cielo, ne è il distillato e la scoria: la foggia dell’astronomo non è diversa da quella dell’alchimista, che per albedo tenta la fenice dal fango, tramite la calcinazione di estrarre l’angelo dal volgare.
Pullulano gli indovini quando il senso è smarrito, furibonda la divinazione tenta sull’ultimo filo di ragno di tessere un canto che riunisca le dita all’etere, il tempo umano al bramito dell’universo, l’ora con l’oltre, i vivi e i morti. Nell’era barbara, nuovi aruspici proclamano un’apocalisse da tasca, i soliti ricchi si apprestano a invadere Marte. L’oggi è un bimbo che trascina il cranio del dio decapitato, vi ha posto una candela in bocca; neppure il pupazzo cristico, agito da un papa-puparo, al giogo della festa, funziona – carità non è feticcio, ma ferocia decuplicata. Gli angeli sono rinchiusi in voliera, hanno disimparato il volo.
Nel tempo che vomita nuovi miti e dèi a gargarismi – ogni guerra è sempre religiosa – noi stiamo nel forte di Charles de Foucauld, sospesi su deserti di pietra, degni nell’irriconoscenza; nella capanna poetica che William B. Yeats si è costruito a Innisfree, “fatta di argilla e vimini intrecciati”, in uno sciabordio di api; nella tratta di Artaud, che tra i Tarahumara, in Messico, e alle Aran, in Irlanda credeva di trovare le vestigia degli ultimi Iperborei; nell’ottusa dedizione di Rose Hawthorne che sceglie la parte degli incurabili. Come sempre, i lunari e i poeti sono espulsi dalla civiltà, e ogni volto – secondo ascesi – è un incendio bianco. Il palco non è diverso da un osservatorio astronomico, da un alto esorcismo; allora, rischiamo la parola apocrifa e inappropriata, fissiamo il cielo fino a scotennarlo: non vogliamo sconti. Una volta, da bambini, ci bastava andare sotto un tavolo per vedere oceani, velieri, cataclismi di draghi, il cielo slacciarsi il mantello e mangiare dalle nostre mani.
Davide Brullo