Prima NazionaleLA BEFFA DEL GRASSO LEGNAIUOLO
riduzione di Angelo Savelli da testi quattrocenteschi
con Luca Avagliano, Andrea Bruno Savelli, Emiliano Buttaroni, Lorenzo Carcasci, Olmo De Martino
e la partecipazione straordinaria di Sergio Forconi
regia Andrea Bruno Savelli
elementi scenici Gianni Calosi
light design Alessandro Ruggiero
l’immagine del manifesto è stata realizzata da Walter Sardonini
produzione Teatrodante Carlo Monni, Fondazione Accademia dei Perseveranti
5 – 8 gennaio | Teatro di Rifredi
(giovedì – sabato, ore 21; domenica, ore 16:30)
THE PRIMITALS
idea originale Yllana e Primital Brothers
regia Joe O’Curneen
con Íñigo García Sánchez, Pedro Herrero, Adri Soto, Manu Pilas
direzione musicale Santi Ibarretxe
assistente alla creazione musicale Manu Pilas
disegno luci Roberta Guarino
disegno del suono Alberto Fernández
costumi Tatiana de Sarabia
trucco África de la Llave
realizzazione del trono Arte y Ficción
attrezzeria Fernando Santos – Nasel
consulente alla magia Willy Monroe
coreografo Carlos Chamorro
comunicazione, stampa e marketing Rosa Arroyo, María Crespo, Alicia Suela
grafica Daniel Vilaplana
foto Julio Moya
direttore di produzione Mabel Caínzos
assistente di produzione Isabel Sánchez, Fran Álvarez
logistica Mónica González, Patricia Caínzos
tecnici in tour Mario Páramo, Roberta Guarino, Nacho Arjonilla, Alberto Fernández
Il Natale al Teatro di Rifredi quest’anno è popolare e colto al tempo stesso, decisamente spensierato e divertente.
Dal 28 dicembre al 1° gennaio debutta una nuova edizione de La beffa del grasso legnaiuolo: dalla Firenze del Rinascimento un omaggio allo spirito toscano in ricordo di Carlo Monni. Lo spettacolo diretto da Andrea Bruno Savelli su riduzione di Angelo Savelli da testi quattrocenteschi vede in scena con lo stesso Andrea Bruno Savelli, i giovani Luca Avagliano, Emiliano Buttaroni, Lorenzo Carcasci, Olmo De Martino, con la partecipazione straordinaria di Sergio Forconi.
Dal 5 all’8 gennaio torna il musical The Primitals nato dalla collaborazione tra le pluripremiate compagnie spagnole Yllana e Primital Brothers. Una commedia a cappella che ha conquistato il pubblico del Festival di Avignone, e che vede tra i cantanti anche Manu Pilas, voce della celebre Bella Ciao nella serie tv La casa di carta. È il settimo spettacolo della compagnia Yllana di Madrid ospitato al Rifredi, dove dal 2009 la compagnia è ormai di casa.
Brunelleschi, Vasari, Rucellai e Donatello, ma soprattutto l’inconfondibile salace ironia fiorentina, sono al centro de La beffa del grasso legnaiuolo, in prima nazionale al Teatro di Rifredi dal 28 dicembre al 1° gennaio (e dal 5 all’8 gennaio al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio). Tratto da testi quattrocenteschi, in una nuova riduzione di Angelo Savelli con la regia di Andrea Bruno Savelli, lo spettacolo è uno spaccato della vita a Firenze nei primi anni del Rinascimento, quando nacque l’inconfondibile “scanzonato carattere fiorentino”, quella pungente ironia equamente condivisa da nobili, artisti e artigiani e che ancora oggi caratterizza i più genuini rappresentanti della città.
La vicenda del legnaiuolo Manetto e della beffa ordita alle sue spalle, riscoperta negli anni ‘80 dal regista Orazio Costa e interpretata da Carlo Monni nel ruolo di protagonista, torna in un nuovo allestimento proprio nell’anno in cui ricorre il decennale della scomparsa del celebre attore fiorentino. Arricchita da un cameo di Sergio Forconi, una delle ultime voci veraci del teatro fiorentino, questa edizione dello spettacolo, oltre allo stesso Andrea Bruno Savelli, vedrà sul palco i giovani Luca Avagliano, Emiliano Buttaroni, Lorenzo Carcasci e Olmo De Martino.
La trama: alle riunioni di una brillante Brigata di fiorentini intervengono il celebre architetto Filippo Brunelleschi e l’ebanista Manetto detto il grasso; poiché quest’ultimo non si presenta ad una cena, gli altri membri della brigata, offesi dall’essere trascurati da Manetto, che oltretutto è di condizione più bassa di tutti gli altri amici, agli ordini del Brunelleschi ordiscono una complicatissima beffa. Si farà credere a Manetto di essere un’altra persona, un certo Matteo Mannini, fannullone che vive alle spalle dei parenti. Con la complicità di un gran numero di persone, la beffa riesce al punto di far dubitare alla vittima della propria stessa identità. Alla fine della vicenda per evitare il ridicolo il povero legnaiuolo è costretto a trasferirsi in Ungheria dove peraltro farà fortuna.
«Una prima versione dello spettacolo ha debuttato al Festival di Radicondoli con protagonista assoluto Carlo Monni – racconta Andrea Bruno Savelli – fu un successo clamoroso, che proseguì con cinque giorni di sold out al Museo Del Bargello a Firenze e poi al Teatro di Rifredi. Abbiamo deciso di rielaborarlo e riproporlo adesso, per ricordare Carlo a dieci anni dalla scomparsa, in una nuova versione che mantiene inalterato l’amore per Firenze e il divertimento dell’originale. Risate e aneddoti sulla Firenze che fu: il testo è l’esemplificazione della vis comica toscana che è stata messa per la prima volta su carta da Boccaccio nelle novelle e che poi via via è arrivata fino a Monicelli. Anche dopo che Brunelleschi ebbe costruito la cupola su di lui permaneva la diffidenza della gente. Si vociferava che avesse qualche rotella fuori posto, e per confutare questo pettegolezzo Vasari racconta la beffa ordita dal grande architetto ai danni del povero legnaiuolo, una trovata ingegnosissima piena di arguzia degna di un prequel di Amici miei. Intorno, storie curiose, buffe e coltissime: come la vera origine del nome della famiglia Rucellai, o le battaglie combattute da Donatello per sdoganare il nudo integrale nella scultura dell’epoca.»