In un futuro distopico, un’eclissi provoca la sparizione della metà degli esseri umani. Chi rimane può solo attendere, un giorno, il ritorno degli scomparsi, mentre anno dopo anno vede la propria vita avvolgersi intorno al vuoto di quell’assenza. Solo la fratellanza, lo slancio che ci guida verso l’altro, può curare la ferita del cuore.
In FRATERNITÉ, Conte fantastique, Caroline Guiela Nguyen – classe 1981, autrice e regista di cinema e teatro, artista associata del Piccolo – immagina che un’improvvisa catastrofe si sia abbattuta sull’umanità: nel corso di un’eclisse, durata una manciata di minuti, la metà degli abitanti della Terra è scomparsa. Chi è rimasto non sa dove si trovino le persone care sparite: prova solo un immenso e insanabile dolore. I sopravvissuti, che parlano lingue diverse e appartengono a culture differenti, vengono accolti e assistiti nei “Centri di cura e consolazione”, luoghi della memoria, allestiti nelle scuole e dotati di raffinate tecnologie. Qui vengono sorvegliati i sussulti della Terra, si tenta di prevedere le prossime eclissi, si controlla il battito cardiaco degli assistiti, li si aiuta a registrare messaggi da lanciare nello spazio, nel disperato tentativo di rintracciare gli scomparsi. Caroline Guiela Nguyen affida il racconto a una compagnia composta da attrici e attori professionisti e non; lo spunto fantastico è il pretesto per raccontare le vite sospese di quanti ignorano il destino dei propri cari, sorte comune ai migranti, ai profughi, alle vittime delle infinite guerre che infiammano il pianeta. «Amo tutto della parola “fraternità” – dice l’artista. – Mi piace che sia un processo, un progetto che pone la questione dell’alterità, ma anche dell’immediatezza: riconoscere l’altro come fratello, senza esitazione, in quanto componente di uno stesso consorzio umano. Spesso tendiamo a confonderla con “solidarietà”, che è certamente molto bella e molto forte, ma si esaurisce nell’hic et nunc, nel presente. Invece, è possibile nutrire uno slancio fraterno nel futuro e non averlo affatto provato nel passato: amo quella tensione, quell’atto che rimane eternamente sospeso».
Durata: 180’ incluso un intervallo
Servizio di biglietteria telefonica0221126116