Per la stagione del Teatro Astra di Torino va in scena La stoffa dei sogni, pregiata drammaturgia di Armando Pirozzi da molto tempo accompagnato alla messa in scena dal pluripremiato Massimiliano Civica, professore universitario, formatore e regista teatrale con diversi riconoscimenti italiani e internazionali. La collaborazione fra Pirozzi e Civica dura da oltre 10 anni, da Attraverso il furore (2011), passando per Soprattutto l’anguria (2013) e Altamente volatile (2015, per un saggio della Silvio D’Amico), fino a Un quaderno per l’inverno, premio Ubu 2017 per la miglior regia e per il miglior nuovo testo italiano. La stoffa dei sogni è un testo in un unico atto con tre personaggi. L’azione si svolge in una piovosa notte invernale, quando un cabarettista dalla lunga e non sempre fortunata carriera va a trovare la figlia, trovandosi a passare dalle sue parti durante una piccola tournée. È accompagnato da un ragazzo, il giovane collega di scena e suo affezionato allievo. C’è di mezzo una bega familiare da risolvere, e la figlia non gradisce l’intromissione del padre, da sempre assente e fuggiasco. Tra i due non corre buon sangue, e la tensione è palpabile. D’altro canto, il giovane collega considera il suo maestro come un padre, e cerca in qualche modo di aiutarlo. In scena per questa nuova produzione targata Teatro Metastasio di Prato, organizzazione culturale da sempre attenta allo sviluppo di drammaturgia contemporanea di qualità, uno struggente, romantico e spassoso Renato Carpentieri, con un ruolo quasi cucito addosso alla fisicità, alla voce e allo stile interpretativo del grande attore irpino, 80 anni ad aprile, vincitore del David di Donatello per il film La tenerezza nel 2018 e di due Nastri d’Argento nel 1993 e nel 2017. Da queste premesse non potevamo che aspettarci un’opera raffinata e densa di significati, complessa e stratificata, animata dalla grande capacità di Carpentieri di danzare sulle parole abilmente orchestrate da Pirozzi, sui ritmi, sui tempi e sui silenzi magistralmente orditi da Civica. Uno spettacolo corale in cui dal cesello del drammaturgia, alla cristallina visione registica, fino all’acuto emotivo dell’interpretazione di Carpentieri ogni tassello compone un arabesco che cattura lo spettatore e lo catapulta in una dimensione di magia e malinconia in cui il teatro è necessità che trasporta al di là della realtà in un regno in cui vita e dolore, poesia e quotidianità rappresentano facce diverse di una stessa medaglia che consegna gioie e dolori, distanze e riavvicinamenti in un’incommensurabile ruota che va oltre l’umano. Un omaggio al teatro, alla passione artistica, alla forza dei rapporti umani anche quando la difficoltà comunicativa, l’orgoglio e la sofferenza sembrano prendere il sopravvento e spezzare l’intensità del volersi bene. Ma l’amore non ci travolge portando via la magia dell’arte, ma è un sale che guarisce, bruciando forte, le incolmabili diversità fra i padri e i figli, per rivelare la necessità di una amorevole pazienza, di un ascolto che è perdono e comprensione, abbraccio che cura e catarsi in un teatro gremito.
La stoffa dei sogni
di
Armando Pirozzi
uno spettacolo di
Massimiliano Civica
con
con Renato Carpentieri, Vincenzo Abbate, Maria Vittoria Argenti
costumi di
Daniela Salernitano
produzione
Teatro Metastasio di Prato