RISONANZE POPOLARI, interazione tra musica
popolare e musica colta.
Un singolare concerto di musica da camera del ‘900 per voce e
pianoforte, organizzato da Wunderkammer Orchestra e presentato da
Stefano Gottin.
Composizioni ignote di compositori noti.
Recensione di Giosetta Guerra.
Il programma presenta musiche ignote di compositori noti, per sottolineare come la musica
popolare sia stata rielaborata in un contesto colto.
Di Maurice Ravel (1875-1937) sono state eseguite
5 Melodie popolari greche e Ondine; di Igor
Stravinsky (1882-1971) le 3 Storie per fanciulli
con temi tratti dal folklore russo, caratterizzati da
uso marcato del ritmo con ricorrenti accordi
percussivi e politonalità; di György Ligeti (1923-
2006) le 3 Melodie su versi di Sándor Weöres; di
Alberto Ginastera (1916-83) le 5 Canzoni popolari
argentine e 3 Danze argentine per pianoforte,
con elementi della tradizione locale, schemi
ritmici ricorrenti e talvolta ossessivi e alternanza
di scrittura virtuosistica e audace con la linea
dolce del brano centrale; di Luciano Berio le 2 Canzoni popolari, che comunicano
l’aspetto simbolico dell’acqua con suoni lontani e tocco fluido del pianista.
Il soprano triestino Laura Antonaz (ricercatrice di musica rara, che ha scoperto
anche personalmente alcuni di questi brani) ha dimostrato di usare una voce decisa,
estesa e tagliente, ma anche agile, in modo corretto, sia nei brani distesi che in
quelli brillanti e di agilità. Ha un buon sostegno del fiato, fa uso della messa di voce,
è in grado di modulare e di cantare a mezza voce e di eseguire sensibili filati. Nella
Canzone dell’orso di Stravinsky ha alternato la voce cantata con la voce parlata.
Ha accompagnato il soprano il versatile pianista italo-sloveno Luca Sacher. Il
pianoforte interagisce con la voce e la sostiene. Nei brani solistici esce tutta l’abilità
virtuosistica e interpretativa dell’artista. Nei brani di Berio e di Ravel dedicati
all’acqua il tocco fluido e sfiorato del pianista comunica la leggerezza e la liquidità
dell’elemento naturale con effetti di polverizzazione sonora. Il pianismo
raffinatissimo e virtuoso è ben vissuto dalla particolare sensibilità del musicista che
è in grado di alternare il tocco morbido al tocco violento delle pagine forti con ritmo
spinto e quasi ossessivo.