Ventotto produzioni sinfoniche, diciotto da camera sono i numeri della nuova stagione 2023/2024 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’ultima prima dell’arrivo del nuovo Direttore musicale Daniel Harding, che nell’ottobre del 2024 subentrerà a Sir Antonio Pappano.
Il Presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Michele dall’Ongaro ha presentato la stagione che vede fra i protagonisti Jakub Hrůša, Daniele Gatti, Martha Argerich, Maurizio Pollini, Teodor Currentzis, Igor Levit, Evgeny Kissin, Víkingur Ólafsson, Lang Lang, solo alcuni degli artisti in cartellone che alterna al ritorno di grandi nomi importanti debutti come quello di Elīna Garanča, dei giovanissimi Tarmo Peltokoski, Haochen Zhang, vincitore nel 2009 del Van Cliburn International Piano Competition o Augustin Hadelich.
La stagione si apre il 12 ottobre (repliche il 13 e 14 ottobre) con l’ungherese Iván Fischer che dopo 17 anni torna a dirigere l’Orchestra di Santa Cecilia nei tre poemi sinfonici di Respighi (Fontane e Pini di Roma, Feste romane) accompagnati dalla narrazione visiva di Yuri Ancarani e che si alterneranno a due pezzi per coro a cappella di Liszt, dedicate a Roma (O Roma Nobilis e Dall’Alma Roma) che vedono il debutto del nuovo maestro del coro Andrea Secchi alla guida del Coro dell’Accademia.
In un anno che segna per l’Orchestra due tour europei, la residenza al Festival di Pasqua di Salisburgo dal 23 marzo al 1° aprile 2024 (prima istituzione italiana a essere protagonista assoluta del Festival), il Direttore Emerito, Antonio Pappano, torna sul podio dell’Orchestra due volte, a novembre, con Igor Levit al pianoforte (Beethoven, Concerto per pianoforte n. 3), a febbraio con Messa da Requiem di Giuseppe Verdi e un cast straordinario che vede coinvolti anche la star Elīna Garanča e Ildar Abdrazakov.
Il Direttore Ospite Principale Jakub Hrůša sarà protagonista con tre concerti diversi: nel primo proporrà una rarità in prima esecuzione a Santa Cecilia, La sposa dello spettro di Dvořák, cantata drammatica per soli, coro e orchestra, nel secondo brani dedicati all’Italia (Il carnevale romano e Aroldo in Italia di Berlioz con la viola del fuoriclasse Pinchas Zukerman e Gli affreschi di Piero della Francesca, poema sinfonico di Martinů, nel terzo sarà affiancato dal Daniil Trifonov, per il Concerto per pianoforte del compositore contemporaneo statunitense Mason Bates.
Sul podio si alternano come sempre le grandi bacchette e i grandi solisti del del panorama internazionale, da Manfred Honeck con il baritono Mathias Goerne per Mahler e Beethoven a Gianandrea Noseda con Evgeny Kissin al pianoforte, dal direttore musicale della Wiener Staatsoper Philippe Jordan che dirigerà il Requiem Tedesco di Brahms con il pluripremiato baritono canadese Gerald Finley, a Kazuki Yamada per la Sinfonia fantastica di Berlioz e Concerto per violino “Alla memoria di un angelo” di Berg che segna sul debutto della norvegese Vilde Frang.
Tornano Myung-Whun Chung per la Sesta Sinfonia “Pastorale” di Beethoven e La sagra della primavera di Stravinskij, Tugan Sokhiev per un doppio appuntamento con la musica russa e debutta il pianista cinese Haochen Zhang, vincitore nel 2009 del Van Cliburn International Piano Competition, Jaap van Zweden con la Sinfonia n. 5 di Bruckner, Leonidas Kavakos, come direttore, per la Sesta Sinfonia di Prokof’ev, il Concerto per pianoforte K 466 di Mozart eseguito dal fuoriclasse del pianoforte Kirill Gerstein, Semyon Bychkov per Bruckner, Daniele Gatti, per un concerto all’insegna di Verdi, Riccardo Minasi per un programma tutto francese con musiche di Rameau, Bizet, Ravel e il Terzo concerto per violino di Saint-Saëns con Andrea Obiso come solista, il soprano e direttore canadese Barbara Hannigan, con un programma che spazia fra tre secoli di musica, da Haydn a Copland fino a Offenbach e Kurt Weill.
Prestigiosi i debutti del direttore israeliano Lahav Shani che chiude la stagione con un tutto Beethoven, fra la Nona Sinfonia e il Concerto per pianoforte n. 2 con Martha Argerich, del giovane finlandese Santtu-Matias Rouvali e del violinista serbo Nemanja Radulovic, del giovanissimo Tarmo Peltokoski con Alexandre Tharaud al pianoforte, del violinista Augustin Hadelich, di Maria Dueñas per il cimenterà nel Concerto per violino di Čajkovskij diretto da Stanislav Kochanovsky.
La musica contemporanea si fa spazio con Tan Dun che presenterà in prima italiana Buddha Passion; il Concerto per violino “Corpo elettrico” di Luca Francesconi, co-commissionato dall’Accademia di Santa Cecilia con la violinista moldava Patricia Kopatchinskaja diretta dal francese Maxime Pascal.
Se sono due le due Orchestre ospiti, Utopia diretta da Teodor Currentzis e la Hong Kong Philharmonic diretta da Jaap van Zweden, il concerto di Natale 2023 sarà affidato alla bacchetta dello statunitense John Nelson per Il Messia di Händel mentre il nuovo anno si apre con un grande classico, la proiezione del celeberrimo film di Miloš Forman Amadeus con l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia diretti da Ludwig Wicki che ne eseguiranno dal vivo la colonna sonora.
La parallela stagione da camera si apre il 27 ottobre con il pianista coreano Seong-Jin Cho, con Haydn, Ravel, Liszt e Mozart, prosegue con il pianista Víkingur Ólafsson, il “Glenn Gould islandese” per le Variazioni Goldberg di Bach, Arcadi Volodos per Schubert, Evgeny Kissin per Beethoven, Brahms, Prokof’ev e Rachmaninoff.
Spazio alle grandi star, dal Lang Lang a Grigory Sokolov a Maurizio Pollini, ma non manca il doppio appuntamento con gli Archi di Santa Cecilia e Luigi Piovano nella doppia veste di direttore e violoncellista, con Quartetto Ébène, con Rinaldo Alessandrini che dirige il il suo ensemble Concerto italiano per L’Estro armonico di Vivaldi per la delizia degli amanti del barocco. Protagonisti in stagione anche il Sestetto Stradivari, Alessandro Carbonare ed Enrico Pace per Brahms, i violinisti Maxim Vengerov e Gil Shaham, il pianista Daniel Heide e il tenore Julian Prégardien per una serata dedicata ai lieder, il trio formato dal violoncellista Nicolas Altstaedt, il violinista ungherese Kristóf Baráti, il pianista Alexander Lonquich, il Coro di Santa Cecilia, diretto da Andrea Secchi che chiude la stagione con Brahms, Schumann ed Elgar.
Tante le novità della stagione, dal ciclo di conferenze a cura del Presidente-Sovrintendente dell’Accademia Michele dall’Ongaro per ricordare Puccini (1858-1924) e la sua produzione operistica nei cento anni dalla morte, alle numerose novità destinate ai GIOVANI UNDER 35 come la Formula Y, che consente di abbonarsi in platea a soli 280 euro (turno del venerdì), il carnet di 10 tagliandi (Carnet Free) al costo di 120 euro. Info e dettagli su santacecilia.it
Fabiana Raponi