Prosegue sino al 30 maggio la Serata William Forsythe – Blake Works V al Teatro alla Scala, risultato di un lavoro coreutico pluriennale del coreografo statunitense William Forsythe iniziato 7 anni fa con Blake Works I creato per il balletto dell’Opera di Parigi nel 2006. Blake Works V vede l’aggiunta di un inedito creato ad hoc per l’occasione e, rappresenta il coronamento della prima versione completa di questo lavoro, presentato al Teatro alla Scala dal 15 al 30 maggio 2023; rappresenta anche un’opportunità interessante per la compagnia scaligera: lavorare per due mesi con William Forsythe, coreografo che opera sulla scena della danza da oltre 45 anni, puntando sulla novità e sulla sperimentazione.
L’appuntamento con la Serata William Forsythe alla Scala è imperdibile per gli amanti della danza e dello stile neoclassico.
Blake Works V prende il nome dall’autore delle musiche dello spettacolo, James Blake appunto, musicista, compositore e produttore musicale britannico, ormai noto nella scena musicale mondiale, sia per il suo talento, sia per le sue importanti collaborazioni.
L’incontro con Blake nasce dall’affinità tra lo stile delle coreografie di Forsythe e l’impostazione classica della composizioni di Blake, tuttavia ben alimentate da una buona dose di modernità grazie all’uso di sintetizzatori, drum machine, computer, voce e piano.
Blake Works V è il nuovo capitolo di The Barre Project, opera in evoluzione. La serie Barre è iniziata in piena pandemia con una danza filmata e trasmessa in streaming.
Blake Works V
è una suite di balletti, raffinati quadretti animati da danzatori leggiadri. Su una scena spoglia si stagliano corpi-sculture, silhouette fluttuanti nello spazio della scena, in body neri e azzurri. Lo spazio è definito esclusivamente dai moti perfetti degli arti, che, come dei compassi, tracciano geometrie orizzontali e verticali. I passi danzati con maestria e tecnica classica formano un tutt’uno con i contrappunti delle musiche di Blake: sono intrecci simbiotici tra danza e musica.
La magia si compie sul palco in duplice forma: mentre i corpi in pose plastiche vengono fruiti a occhi aperti, mentre si ascoltano le musiche di Blake.
Lo spettacolo si struttura in 3 parti e in due tempi.
Si parte con l’inedito Prologue tutto eseguito sul commovente e ipnotico brano Lindisfarne I di Blake, la cui parte vocale iniziale è ripetuta in loop. Assoli si alternano a coreografie di gruppo, come nel tentativo di voler intercettare l’energia umana in una danza sospesa nell’aria. Evidente lo studio intenso sui dettagli di movimento dei frammenti somatici: la perfezione dell’esecuzione dei tecnicismi della formazione classica, si unisce alle linee morbide e sinuose di altri stili, dal modern al jazz, che si inseriscono perfettamente nel rigore del balletto classico.
Tra chaînes, pirouettes, attitutudes e arabesque uniti a intriganti movenze contemporanee, la leggerezza regna sovrana e accompagna la mente dello spettatore in voli pindarici verso universi onirici. Fa parte dell’ eccellente cast Maria Celeste Losa, Giulia Lunardi, Domenico di Cristo, Navrin Turnbull, Edward Cooper, Francesco Mascia, SaÏd Ramos Ponce.
Segue la parte The Barre Project, descritta da Forsythe come “un’esposizione rigorosa della logica cinetica di avvolgimento e svolgimento che sta alla base degli elementi più fondamentali del balletto classico”. Il progetto ha coinvolto otto artisti e è presentato con una proiezione d’apertura, in cui protagonista è la sbarra e la mano del danzatore. Un omaggio a tutti quei ballerini che hanno cercato di mantenere le loro capacità professionali durante l’epoca della pandemia, facendo esercizi a casa. Il brano predominante di Blake è qui I Hope My Life. I ritmi sono molto più rapidi, c’è l’eccellenza dell’esecuzione dentro movenze scattanti con sbarra.
Blake Works I chiude la serata, interpretato per la prima volta dai ballerini della Scala.
Si torna al centro sala: pas de deux si alternano a momenti corali su brani più recenti di Blake come Waves Know Shores, I Need A Forest Shores, The Color in Anything.
Cambiano i costumi, più vicini a quelli dei ballerini classici.
Un connubio perfetto la danza di Forsythe con le musiche di Blake, verso un’esperienza artistica totalizzante dentro la cornice unica e insostituibile del Teatro alla Scala.
Lavinia Laura Morisco