Sala piena, continue risate e oooh di meraviglia, e alla fine applausi a non finire. “Dinosauri Vivi”, il nuovo allestimento di Flavio Colombaioni e Clay Vitali, ha avuto il successo che merita. Successo che si ripete ogni volta che lo spettacolo va in scena: su un canovaccio ormai consolidato, s’inseriscono nuove gag e nuovi contenuti. Il risultato? Uno spettacolo sempre diverso, dove ritrovi quello che hai apprezzato (noi lo recensimmo già nel novembre 2021, qui il link) e ridi di gusto alle tante novità.
Lo spettacolo inizia con un annuncio spericolato: i dinosauri sono di nuovo tra noi, proprio in carne e ossa. Siamo nel “Primo Museo Mondiale con Animali Preistorici Viventi”, dove uno scienziato pasticcione ed esilarante (l’insuperabile Clay Vitali) attende la visita del noto paleontologo tedesco Alfred, inventore di un sistema (buffissimo) che fa tornare sulla terra questi rettili estinti 65 milioni di anni fa. A impersonarlo è Flavio Colombaioni, erede di una delle più importanti famiglie circensi italiane, con una straordinaria tradizione di clownerie, apprezzata e utilizzata nelle loro opere da maestri come Federico Fellini e Giorgio Strehler.
Il paleontologo, grazie a una “tavola del tempo”, ha riportato in vita ben otto dinosauri, che uno alla volta entrano in scena: la femmina di velociraptor Kikka, la petosaura Titti, il cucciolo di brontosauro Brontolino, i cuccioli di Tyrannosaurus-Rex Citrullina e Citrullone, e poi ancora triceratopi e altri dinosauri, tutti enormi. E ogni ingresso è l’occasione per lazzi e battute, invenzioni e trovate comiche, che i due attori porgono al pubblico con grazia e consumata maestria.
Non ce ne vogliano i due attori, però, se diciamo che i dinosauri sono la grande meraviglia dello spettacolo. Questi bestioni, in realtà, sono delle macchine straordinarie a grandezza naturale, costruite in gommapiuma e stoffa su uno scheletro d’acciaio, pesanti circa 40 chili e guidate all’interno da un operatore (di cui vediamo solo le gambe, comunque camuffate da zampe del dinosauro) con telecamera, monitor e joystick per guidarne i movimenti.
Un vero prodigio della tecnologia “animatronic” (la disciplina che unisce anatomia, robotica, meccanica e teatro di figura per creare pupazzi con caratteristiche del tutto realistiche), che la compagnia ha importato dagli Stati Uniti, dove sono largamente usati nel cinema o nei parchi a tema. E per non farci mancare altre meraviglie tecnologiche, a un certo punto comparirà anche la “macchina per costruire i dinosauri”, fornita di verdi raggi laser che faranno la gioia dei bambini.
“Dinosauri vivi” è andato in scena sabato 30 settembre a Roma, al Teatro Marconi. E tornerà nuovamente nella Capitale sabato 7 ottobre al Teatro Nino Manfredi di Ostia (in via dei Pallottini 10) e nuovamente sabato 28 e domenica 29 ottobre al Teatro Italia (in via Bari 18). Per conoscere gli appuntamenti della tournée, consultare il sito www.dinosaurshow.it o la pagina www.facebook.com/DinosaurShowIta
Marco Togna