SIGNAL
RELOAD
XVII edizione
13 > 22 OTTOBRE 2023
Il Ghetto – Cagliari, via Santa Croce, 18
Da venerdì (20 ottobre) a domenica al Ghetto di Cagliari
il secondo intenso weekend del festival Signal Reload 2023,
rassegna dedicata alla musica elettronica e alla sperimentazione organizzata da TiConZero.
Tra i protagonisti il trio LILI, lo Snake Lab di Daniele Ledda, Marco Manconi,
Rael, Samur Khouja, Dalila Kayros e Danilo Casti, Davide Collu, Roberto Musanti,
il progetto FӨRMS e Bruce Fuckstain.
Comunicato stampa del 18 ottobre 2023
Secondo weekend negli spazi del Ghetto di Cagliari (in via Santa Croce 18) per la diciassettesima edizione del festival Signal Reload, la rassegna dedicata alla musica elettronica e d’avanguardia, alla sperimentazione, improvvisazione con uno sguardo trasversale sulle ricerche in campo visivo, performativo e live media. La manifestazione è curata e organizzata dall’associazione TiConZero, centro di produzione e ricerca artistica multidisciplinare sotto la guida di Daniele Ledda, affiancato da una rodata squadra di collaboratori tra i quali Raffaele Tronci (direzione artistica) e Valentino Nioi alla produzione. Venerdì 20 ottobre il festival vivrà un altro intenso fine settimana ricco di appuntamenti, che inizieranno dalle 19.30 (biglietto d’ingresso a 6 euro): dopo aver intrapreso una nuova avventura discografica pubblicando il primo EP in italiano “SPAZIO”, al centro della scena ci saranno le LILI, progetto elettronico delle produttrici e polistrumentiste Lisa Masia e Marina Cristofalo – già note come Lilies on Mars, enfants prodiges scoperte dal maestro Franco Battiato – pronte a suggellare questa nuova fase del loro percorso con il debut album “SPAZIOTEMPO” dello scorso maggio. Dieci tracceche compongono il lavoro discografico più pop di Lisa e Marina. Una nuova dimensione che conserva un sapore spaziale e retro-futurista. Come dicono le LILI,«Su marte suonavamo la musica con lo sguardo rivolto all’insù, verso la terra, ora su quella terra distante anni luce ci siamo arrivate». Ad affiancarle ci sarà Lorenzo Masini al synth.
Un interessante laboratorio di improvvisazione e composizione istantanea a cura di Daniele Ledda verrà proposto successivamente: con “Snake Lab” la volontà dell’artista è quella di approfondire l’universo dell’improvvisazione non idiomatica nelle sue varie possibilità. Verranno affrontati, anche in relazione all’organico ed agli orientamenti dei musicisti, diversi argomenti: dall’improvvisazione strutturata all’improvvisazione libera, dalla conduzione alla lettura di partiture grafiche e videografiche. In particolare si utilizzerà un sistema che fonde assieme diverse tecniche di improvvisazione guidata, dove il direttore compone istantaneamente ma raccoglie anche le richieste dei singoli musicisti e mostra dei segnali o gesti che determinano delle particolari interazioni tra gli esecutori. Nel percorso gli iscritti verranno invitati ad esplorare nuove modalità di espressione con i propri strumenti ed a cercare diverse forme di interazione con gli altri attraverso l’attività di gruppo ed alcuni momenti di approfondimento individuali. Negli incontri si affronta un approccio laboratoriale che rappresenti alcuni aspetti della pratica dell’improvvisazione differenti per natura e concezione, svincolandola dal contesto di genere cui viene spesso esclusivamente associata esplorando le potenzialità della creazione istantanea, coordinando suono, narrazione, visione. La serata verrà portata a termine dall’esecuzione della musicista e performer Sara Vargiu.Sabato 21 ottobre si inizierà alle 19.30 (biglietto d’ingresso a 6 euro) con il progetto “j-mve” di Marco Manconi, un musicista e produttore sardo con base a Cagliari. La sua musica è caratterizzata da sonorità ambient/drone prodotte dall’unione di campioni di chitarra e synth, field recordings, beats ed effetti. Nel 2020 compone la colonna sonora per il cortometraggio “S’Espropriu”, diretto da Emanuele Massa e nel 2022 si laurea in Sonology (NL), dove affina le tecniche di composizione e sound design. Attualmente frequenta il biennio di Musica Elettronica presso il Conservatorio di Cagliari.Seguirà la performance di Rael, al secolo Marco Ruju, pianista, compositore e musicista elettronico, dopo anni di studi classici e jazzistici si è iscritto nella classe di Musica Elettronica del Conservatorio di Cagliari, per approfondire ed esplorare le piene potenzialità tecniche ed espressive del mondo sonoro. Il suo nuovo progetto si basa su una rivisitazione integrale del live coding e sulla costruzione di un mondo granulare e microsonoro.Spazio successivamente a Samur Khouja, sound designer e ingegnere del suono con sede a Los Angeles. Il suo lavoro include installazioni audio e video sugli effetti distruttivi dell’estrazione mineraria nelle profondità marine e spettacoli e tournée sotto il soprannome di Conscious Summary. Ha fondato il locale sperimentale (the) Handbag Factory nel 2011 e gestisce i Seahorse Sound Studios dal 2004. Blue Peril Sonification è una performance audio e video multicanale che porta l’attenzione sulle distruttive attività minerarie nelle profondità marine del Pacifico. Il lavoro tiene traccia delle particelle di sedimenti tossici porteranno gravi danni alla vita marina endemica e sconosciuta dell’Oceano e che su questo avranno non indifferenti impatti ambientali. Per questa installazione/performance verranno utilizzati i dati di tracciamento delle particelle e dei sedimenti come sorgente sonora e controller per registrazioni idrofoniche personalizzate dell’Oceano Pacifico e proiezioni video.Chiuderà la serata l’esibizione del duo composto da Dalila Kayros e Danilo Casti. Cantante, compositrice e ricercatrice, Dalila Kayros si distingue per la sua incessante esplorazione del suono vocale, che la conduce verso un percorso a più dimensioni, sia musicali che concettuali. Per lei la voce non è solo uno strumento, ma una vera e propria espressione del suo mondo interiore. Danilo Casti è un musicista e compositore elettronico/elettroacustico con una carriera radicata nella scena musicale dagli inizi del 2000. Nel corso degli anni, ha esplorato diversi ambiti musicali, dall’improvvisazione elettroacustica all’installazione multimediale, dal teatro di ricerca alla danza contemporanea, attivo sia come solista che come collaboratore in progetti collettivi. Il suo stile musicale si caratterizza per la fusione di suoni sintetici e concreti, organizzati attraverso metodologie non convenzionali e attraverso l’utilizzo di processi di composizione algoritmico-generativi, con incursioni in sonorità talvolta più ruvide e aggressive.L’ultima giornata del festival Signal Reload 2023 si vivrà domenica 22 ottobre, a partire dalle 18 (biglietto d’ingresso a 6 euro): ad aprire gli appuntamenti tardo pomeridiani il giovane percussionista Davide Collu, altra giovane leva nata a Cagliari nel 1999. Sin da bambino suona gli strumenti a percussione e a 17 anni decide di proseguire gli studi iscrivendosi al corso di Laurea Triennale al Conservatorio di Cagliari, sotto la guida del Maestro Francesco Ciminiello. Grazie a lui si interessa sempre più alla musica contemporanea e al genere del teatro musicale, frequentando anche masterclass con esperti del settore come Gaston Sylvestre, FrançoiseRivalland, Antonio Caggiano. È attivo sia nell’ambito didattico che concertistico, e ha collaborato con diverse associazioni musicali come Incontri Musicali, SpazioMusica, TiconZero e Amici della Musica ed è membro dell’Ensemble Scisma, volto alla creazione ed esecuzione della musica d’oggi. Il suo repertorio spazia su vari generi ma predilige quello contemporaneo, ha interpretato musiche di G. Aperghis, V.Globokar, J.Cage, F.Filidei, F.Sarhan, P.Glass, F.Oppo, I.Xenakis, F.Donatoni, K.Stockhausen.Spazio poi a Roberto Musanti, media artist e musicista, che si occupa di arte elettronica dai primi anni 80, che salirà in cattedra con la performance multimediale“Fata Morgana”. L’immagine digitale con la sua definizione sempre più precisa, e la sua pervasività, ha finito per creare una seconda realtà in cui reale e virtuale si mescolano e si ibridano a vicenda. Questo nuovo spazio percettivo confonde i nostri sensi e genera confusione nei nostri ricordi. Una nuova Fata Morgana, capace di generare immagini visionarie e inganni fatali. Da queste riflessioni nasce la performance audio-visuale “Fata Morgana” in cui immagini reali e generative confluiscono, senza soluzione di continuità, le une nelle altre.Riflettori accesi successivamente sul progetto FӨRMS, formazione che vede la luce nel pre pandemia e si ispira anche da questi ultimi anni di forti tensioni, esplorano intrecci strumentali uniti alla sperimentazione compositiva. La loro musica è caratterizzata da brani minimali, oscuri e ripetitivi, legati da melodie oniriche. Provenienti da diverse esperienze (La Piramide di Sangue, Golfclvb, Vanvera, Scrondo, Telephant, La T.a.r.c.), i FӨRMS sono Massimo Trogu, Riccardo Perria, Marcello Pisanu e Stefano Lo PiccoloA Bruce Fuckstain, una delle tante incarnazioni del trasgressore TMF (noto anche come L’Impostore, CR, KrampusClawz, etc), il compito di chiudere l’edizione numero diciassette del festival Signal Reload. Bruce si esprime ai massimi livelli con l’harshnoise, i campioni rotti, gli spazi snervanti, il buio profondo e le lingue contorte. Tramite campionatori, sintetizzatori, effetti, oggetti, voce e feedback l’artista presenterà una performance con pezzi tratti dal suo disco “Burned in the U.S.A”.
«Signal Reload è un festival internazionale che miscela performance, sound art, video e concerti, riuscendo a coniugare riferimenti musicali di rigoroso valore storico ad esperienze di ricerca che superano i generi e attraversano vasti paesaggi sonori», spiega Daniele Ledda, direttore artistico della manifestazione. «Svolgiamo un costante lavoro rivolto all’analisi dei linguaggi e di nuove forme espressive. In questa annualità, la direzione artistica svolta da noi in maniera collegiale con la importante partecipazione dei soci Raffaele Tronci e Valentino Nioi, oltre a tenere vive le risorse creative del territorio con gli artisti sardi, ha affiancato una serie di ospiti nazionali ed internazionali tra i quali ricordiamo C+C=Maxigross e Luca T. Mai. Ci saranno dei lavori per ensemble come Brenti e Snake, artisti attivi da anni come S A R R A M, Dalila Kayros, tra gli altri. In questa edizione abbiamo dato spazio ai giovani interpreti DELLA musica contemporanea e di ricerca tra i quali il violoncellista Omar Leone, i pianisti Giorgia Pintus e Alessandro Perra, l’Ensemble KÁTA STRÒFE coordinato dalla flautista e performer Alessandra Giura Longo, la percussionista Cinzia Curridori e nuovi artisti audiovisivi come Sara Vargiu. Il nutrito cartellone si snoda attraverso sei appuntamenti e tre giorni di laboratorio, con il coinvolgimento di oltre 70 artisti.» Tutto il festival sarà indirizzato a ridurre l’impatto ambientale delle performance, finanziando opere di riforestazione attraverso servizi come “Adotta un Albero“. L’associazione si impegna costantemente per una maggiore inclusività, lavorando ad un piano triennale volto a ospitare un sempre maggior numero di artiste e di artisti che vanno oltre il binarismo di genere. Signal Reload è realizzato grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna (RAS L.1/90 ART. 56) e del Ministero della Cultura – FUS Fondo Unico per lo Spettacolo, Fondazione di Sardegna, in collaborazione con i festival Spaziomusicae Gràcia Territori Sonor – LEM Festival.
LA DIREZIONE ARTISTICA – Daniele Ledda è un artista sonoro, docente, ricercatore che vive e lavora in Sardegna, dove insegna Musica Elettronica al Conservatorio di Cagliari. Dal 2018 è direttore artistico dell’attività dell’Associazione Ticonzero affiancato dal prezioso lavoro dei soci Raffaele Tronci e Valentino Nioi. È interessato al rapporto con le arti visive, e realizza ambienti sonori per mostre d’arte e installazioni video. Ha al suo attivo numerose composizioni originali per la danza contemporanea. Negli ultimi anni sta esplorando l’esperienza della filosofia nella pratica delle arti contemporanee, attraverso la creazione di lavori che coordinano la scrittura, la parola, la visione e l’ascolto. E’ attivo come solista al campionatore, ed in vari gruppi: CoincidentiaOppositorum, Experimento, Ensemble Spaziomusica, SyntaxError, Spectrasonic, Jetée trio, come compositore, al live electronics e al campionatore. Ha collaborato, tra gli altri, con Marcus Stockhausen, Llorenç Barber, David Moss, HenningFrimann, David Shea, OtomoYoshihide, Marco Cappelli, Marc Ribot, Elliott Sharp, Eric Bogosian, Jim Pugliese.
L’ORGANIZZAZIONE – Ticonzero è un centro di produzione e ricerca artistica multidisciplinare. Nasce nel 1995 come Associazione culturale. Si occupa di musica d’avanguardia, elettronica e sperimentale. Ha scelto da subito l’ambito della ricerca musicale ed è diventato nel tempo un luogo in cui si favoriscono gli scambi artistici, un laboratorio dove si progettano nuove produzioni e attività didattiche, puntando sulla trasversalità dei linguaggi. Attraverso una fitta trama di interazioni con il teatro, la danza, le arti visive, Ticonzero intercetta e rielabora gli sfaccettati segnali dell’espressione artistica che gravitano intorno alla musica. I progetti che propone sono dedicati a quel pubblico che avverte la necessità del rinnovo dei linguaggi, che desidera espressioni di segno innovatore, che ambisce a percorsi mentali originali e prospettive alternative a quelle preconfezionate dalle logiche del consumo culturale. L’abbinamento di musica e videoarte, ormai consueto nel lavoro di Ticonzero, si è rivelato particolarmente felice e apportatore di consensi. Tale scelta è in buona parte ispirata alle commistioni, piuttosto frequenti nella contemporaneità, tra i vari linguaggi artistici, soprattutto riguardo alle produzioni d’avanguardia. Gli artisti coinvolti rappresentano le leve emergenti di una ricerca al confine tra la dimensione sonora e quella visiva, apprezzata in contesti istituzionali e non, saia in Italia che all’estero. Nelle produzioni Ticonzero, le tecniche di composizione ed esecuzione privilegiate conducono alla realizzazione di musiche originali, eseguite dal vivo con strumenti di varia natura: elettronici, digitali, musicali tradizionali, elettroacustici, oggetti sonori. Forte attenzione è data all’uso delle nuove tecnologie applicate alla musica. Ticonzero esplora, dunque, la dimensione sonora attraverso le ricerche contemporanee che intrecciano i linguaggi e le pratiche, in una continua messa in discussione dei presupposti compositivi, che è poi il punto di partenza di ogni pensiero artistico votato alla sperimentazione e pienamente aperto al cambiamento. Dal 2018 l’Associazione ha cambiato direzione artistica con Daniele Ledda. Il nuovo obiettivo dell’Associazione
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