RomaeuropaFestival
prosegue il suo percorso di esplorazione delle nuove geografie della musica elettronica contemporanea domani 11 novembre e ospita sul palco dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone il Leone d’Argento alla Biennale Musica 2019 TOVEL, pseudonimo di Matteo Franceschini.
Classe 1979, allievo di Alessandro Solbiati al Conservatorio di Milano e di Azio Corghi all’Accademia di Santa Cecilia, perfezionatosi all’IRCAM di Parigi e pubblicato da Casa Ricordi – Universal Music Publishing, Franceschini è senza dubbio uno dei compositori più affermati e apprezzati della sua generazione.
Ha ricevuto commissioni da istituzioni prestigiose come la Filarmonica della Scala, la Biennale di Venezia, l’Ensemble Intercontemporain, la Philharmonie de Paris, la Wigmore Hall di Londra, l’Ircam– Centre Pompidou conquistando il plauso di pubblico e critica nazionale e internazionale.
Il nome TOVEL adottato a partire dal 2017 rappresenta una potenzialità ulteriore di espressione musicale, un respiro “altro” attraverso il quale Matteo Franceschini rilancia la figura del compositore/performer che, sul palco, si trova in contatto flagrante con la materia sonora, eludendo il confine tra creazione preparata e invenzione estemporanea. “L’idea nasce dalla mia esigenza di disegnare il mio personale aspetto estetico, sperimentare nuovi aggiornamenti linguistici, evoluzioni tecniche e originalità. Il mio coinvolgimento diretto e dal vivo con altri musicisti diventa quindi l’espressione del mio atto creativo” – racconta.
A Romaeuropa eseguirà il suo primo album Gravity, presentato ufficialmente per la prima volta alla Scala di Parigi, un racconto musicale potentissimo e ipnotico che sovverte i codici della musica classica ed elettronica, eludendo il confine tra creazione preparata (la pagina scritta) e performance. Una musica onirica, pulsante, perennemente in mutamento che si ispira e lega alle opere dell’artista concettuale Bernar Venet.
“La scelta di orientarmi nettamente verso elettronica performativa mi ha portato a prendere parte a una serie di progetti, a collaborare con altri artisti con una apertura un po’ coraggiosa, e anche un po’ rischiosa, su altre grammatiche musicali. Ecco, a un certo punto avevo voglia di fissare questo mio percorso con un progetto discografico” ha dichiarato ha proposito del disco.
Gravity lavora su una poliritmia densa e disgregata simile alla formazione dei pianeti: una materia che gradualmente satura lo spazio per ritornare polvere, cellula primordiale, battito del proprio cuore.
Il compositore mescola suoni acustici di pianoforte, sassofono e archi, intrecciandoli alle esplosioni di sintetizzatori modulari, dando così vita a una performance live inedita e intensa, un racconto musicale ipnotico, trasfigurato e abbagliante.
Info:romaeuropa.net
Tovel
Gravity
11 novembre h 21; Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone
Biglietti 18 euro