“Musicarello Shock”, di Matilde D’Accardi, interpretato da Valentina De Giovanni, è uno spettacolo che persegue una crasi tra impegno ed intrattenimento, per una sorta di teatro dialettico modulato dentro le forme del teatro canzone.
Il tema trattato è di respiro storico: il divorzio come conquista della società italiana, che ha permesso ad una intera nazione di liberarsi dal giogo di un retaggio culturale non al passo con i tempi, promuovendo finalmente la costruzione di una maturazione collettiva. Perché quella del divorzio non è stata una questione morale o religiosa, non solo, né tanto meno una tecnicalità confinata alle stanze di avvocati e legulei.
E’ questo aspetto che deve aver sollecitato l’interesse di Matilde D’Accardi, drammaturga giovane ma già conosciuta e riconoscibile per acume intellettivo e qualità “di penna”. Com’era intesa, infatti, prima di questa svolta epocale la vita intrafamiliare e la prefigurazione del proprio futuro? A spiegarcelo ecco Nora, nome di fantasia – ma non casuale – della protagonista di questo monologo. Giovane donna in età da marito, cittadina dell’avanzato Settentrione nell’Italia del boom economico che non di meno dimostra la propria matrice fortemente provinciale, legata ad un palinsesto di convenzioni rigidissime e inscalfibili.
Il matrimonio era per le donne l’unica via di fuga rispettabile dalla casa genitoriale in cui vivevano in condizioni di mortificante subalternità. E se per gli uomini la situazione era decisamente, incomparabilmente meno costringente, anche per loro il matrimonio restava la via ufficiale predisposta per lo sviluppo di un cammino adulto ed indipendente sotto ogni punto di vista.
Nora parla direttamente al pubblico, schiudendo i pensieri che non può esternare ai personaggi che la circondano nel cosmo drammaturgico. I quadri più solidi di Musicarello Shock risultano quelli in cui si attiva un dialogo tra la protagonista e uno degli invisibili personaggi secondari, ma il linguaggio che governa e cadenza l’incedere della vicenda appartiene al codice musicale: i singoli episodi esteriori, come anche i moti interiori di Nora, trovano espressione e compenetrazione nelle canzoni popolari che hanno caratterizzato quella stagione del nostro ieri e che ancora risuonano vividi nella memoria di molti di noi.
Qui viene la versatilità di Valentina De Giovanni, cantautrice oltre che attrice, già apprezzata in “Sono partita di Sera” alle prese con il personaggio ed il repertorio di Gabriella Ferri. Il matrimonio tanto agognato, sognato sull’onda sublime creata dalle canzoni, si rivela ben presto una seconda prigione. L’allestimento, tramite l’impiego di selezionati elementi scenici, evoca la duplicità di una “gabbia dorata”, un girotondo merlato di catene, mentre la musica continua a suonare, soffocando il dramma dietro la cortina della distrazione di massa.
Il testo di Matilde D’Accardi elabora il materiale storico (i dati biografici della prima donna ad ottenere il divorzio in Italia, sullo sfondo della manualistica del periodo sulla condotta della buona moglie), mettendo in risalto la funzione seminale di quella battaglia per l’emancipazione delle donne e, tramite questa, per la liberazione della società tutta dal dogmatismo. Partendo dunque dalla ricostruzione del passato, il lavoro produce un riferimento forte all’attualità: il pensiero va alla lotta delle donne iraniane, alle ragazze in fuga dai matrimoni combinati e punite dalle proprie famiglie in esecuzioni barbariche, alla recrudescenza delle campagne contro l’aborto.
Paolo VerlengiaCREDITS:
“MUSICARELLO SHOCK”
di MATILDE D’ ACCARDI
con VALENTINA DE GIOVANNI
Drammaturgia musicale VALENTINA DE GIOVANNI
Costumi MANUELA STUCCHI
Luci CAMILLA PICCIONI
Regia MATILDE D’ACCARDI
Florian Metateatro – Stagione 2023-24: Rassegna”Femminile Plurale”