Come i due dischi precedenti: “Storytellers” e “Mania Hotel”, in questo nuovo lavoro Simone Alessandrini vuole utilizzare la musica come veicolo narrativo, prendendo spunto da un libro poco noto, scritto nel 1549, la “Circe” di Giovan Battista Gelli, operetta in dieci dialoghi di contenuto morale pubblicata per la prima volta nel 1549 a Firenze, in cui sono affrontate delle tematiche quanto mai attuali e darle quindi un suono allo stesso modo attuale.
Nel testo, costruito sulla falsariga del Grillo plutarcheo, l’autore riprende il celebre episodio dell’Odissea e immagina che Ulisse ottenga da Circe la facoltà di conversare con i suoi greci trasformati in animali, i quali inaspettatamente si pronunciano a favore della propria condizione ferina e oppongono un netto rifiuto all’offerta di recuperare le fattezze umane, sostenendo la superiorità etica degli animali rispetto alle debolezze, ai vizi e alle miserie che caratterizzano l’esistenza degli uomini.
Attraverso l’attuazione di procedimenti paradossali, ciascuno dei dialoghi in cui si articola l’opera è costruito intorno ad un particolare aspetto della condizione umana, inquadrato sotto la luce negativa delle argomentazioni, talora ingenue e semplicistiche, dell’animale, cui di volta in volta vanamente si contrappongono le posizioni sostenute da Ulisse.
Simone Alessandrini, con il progetto Storytellers allargato a dodici elementi, vuole rappresentare in musica lo scritto del Gelli. L’idea di un’operetta nella sua forma, ma con il suono del jazz contemporaneo e allo stesso tempo un andamento ciclico e tribale, che veste e denuda l’approccio colto occidentale. Nell’opera, ogni musicista rappresenta un animale che si racconta in maniera astratta, con le incursioni di Circe, il cui ruolo è assunto dal canto, come unico veicolo narrativo. L’ensemble muterà di brano in brano, passando da momenti densi come l’overture, a sezioni minimali, parti di improvvisazione radicale contrapposte a sezioni di scrittura verticale fitta e rigorosa. L’intento è di dare più dimensioni alla sceneggiatura musicale, rappresentando gli stati d’animo dei vari animali, mentre raccontano i vari malesseri del genere umano.
ome i due dischi precedenti: “Storytellers” e “Mania Hotel”, in questo nuovo lavoro Simone Alessandrini vuole utilizzare la musica come veicolo narrativo, prendendo spunto da un libro poco noto, scritto nel 1549, la “Circe” di Giovan Battista Gelli, operetta in dieci dialoghi di contenuto morale pubblicata per la prima volta nel 1549 a Firenze, in cui sono affrontate delle tematiche quanto mai attuali e darle quindi un suono allo stesso modo attuale.
Formazione:
Simone Alessandrini – Sax alto, flauti (nel ruolo di Ulisse)
Laura Giavon – Voce (nel ruolo di Circe)
Federico Pascucci – Sax tenore, clarinetto, ney (nel ruolo del vitello)
Antonello Sorrentino – Tromba e flicorno (nel ruolo del cavallo)
Mariasole de Pascali – Flauto traverso, ottavino (nel ruolo della serpe)
Federico D’Angelo – Sax baritono, clarinetto basso, tuba (nel ruolo del leone)
Giacomo Ancillotto – Chitarre (nel ruolo della cerva)
Marcella Carboni – Arpa (nel ruolo della lepre)
Nazareno Caputo – Vibrafono, marimba (nel ruolo dell’ostrica)
Simone Pappalardo – Elettronica e strumenti autocostruiti (nel ruolo del cane)
Riccardo Gola – Contrabbasso, basso elettrico (nel ruolo della talpa)
Riccardo Gambatesa – Batteria, percussioni (nel ruolo del capro)