Ben 24 appuntamenti previsti dalla nuova edizione e sette Prime nazionali. Si comincia il 16 agosto a Soverato con il cantautore milanese
Sono le “Connessioni”, quelle tra culture, popoli, generi musicali, tradizioni, il fil rouge del
ventunesimo cartellone del Festival d’autunno, presentato questa mattina nella Sala Verde della
Cittadella regionale dal direttore artistico Antonietta Santacroce. «Sono i ponti ideali che creano
unioni e collaborazioni tra tradizioni, artisti e Paesi diversi – ha spiegato Santacroce -. Ma per il
Festival sono anche quelle connessioni che permettono alle persone di unirsi tra loro, di condividere
esperienze e celebrare la ricchezza della diversità culturale, dando anche la possibilità ai suoi
spettatori di confrontarsi con gli stessi grandi ospiti presenti in cartellone».
Ventiquattro gli appuntamenti previsti tra musica classica, jazz, pop, danza classica e
contemporanea, teatro, lirica, masterclass, incontri con gli artisti, conferenze, con ben sette prime
nazionali, cinque coproduzioni e due produzioni originali. Come per le ultime edizioni il Festival
avrà due anteprime a Soverato e una a Montauro: il 16 agosto all’arena all’aperto del Teatro
comunale ci sarà il concerto di Fabio Concato, mentre il 22 nella stessa location spazio alla
comicità tutta del sud di Uccio De Santis, in scena con “Non so che fare prima”.
Due giorni dopo, il 24 agosto, ci si sposterà alla Grangia di Montauro dove si terrà la prima
nazionale, realizzata in coproduzione con il Festival d’autunno, dello spettacolo musicale
TaraGnawa il progetto musicale affascinante e innovativo che coniuga le radici della Tarantella
calabrese con la ricca tradizione musicale degli Gnawa, originaria del Nord Africa, in particolare del
Marocco.
Per il mese di ottobre, poi, come di consueto il Festival ritornerà nella sua cornice d’elezione, il
centro storico di Catanzaro. Anche quest’anno si svilupperà in alcuni tra i luoghi più
rappresentativi della città – il Teatro Politeama, il Complesso del San Giovanni, Palazzo Santa
Chiara, la chiesetta di Sant’Omobono -, proponendo una nuova formula: il concept del cartellone
del XXI Festival d’autunno prevede infatti 6 fine settimana tematici, tra il 3 ottobre e il 3
novembre, che mettono sì insieme spettacoli e appuntamenti vari ma pensati per un
coinvolgimento economico del territorio.
«Sul sito del Festival – ha spiegato il direttore Santacroce – sono riportate tutte le convenzioni
previste con hotel e ristoratori della città che riserveranno tariffe vantaggiose appositamente
rivolte al nostro pubblico». L’obiettivo del Festival, che quest’anno ha anche la certificazione
“green” di Legambiente, per una migliore gestione delle risorse e per il rispetto per l’ambiente, è quello di creare pacchetti turistici appetibili anche «per un pubblico proveniente da fuori regione
che potrà ancora approfittare delle belle giornate di ottobre per godere del mare e delle bellezze
naturali del territorio, oltre che partecipare agli eventi in programma».
Nello specifico, nel primo fine settimana dal 3 al 5 ottobre ci sarà la lirica: si partirà dal quartiere
più antico della città, la Grecìa per raccontare la storia e le caratteristiche della produzione
artigianale serica che la caratterizzò in un passato neanche troppo lontano, con una mostra
introdotta dal professore Oreste Sergi Pirrò; quindi ci sarà una produzione originale del Festival sul
leggendario mercante di seta Marco Polo, per finire, nel centenario della morte di Giacomo
Puccini, con galà dedicato al compositore toscano e all’opera Turandot, allestita in coproduzione
con il Teatri di Pietra Festival.
Grande Jazz in scena l’11 e il 12 ottobre con una prima nazionale assoluta, Timba Jazz della
straordinaria vocalist cubana Aymée Nuviola, il concerto in trio di Trilok Gurtu, Omar Sosa e
Maria Pia De Vito, oltre a un tributo a Chick Corea, pianista indimenticabile che aveva origini
calabresi.
Ci sarà poi anche spazio per la grande danza nel fine settimana del 19 ottobre quando in piazza
Prefettura ci sarà una spettacolare lezione all’aperto con un professionista della danza
internazionale, quindi sono previsti nella stessa serata ben due spettacoli, il primo con la
compagnia di danza contemporanea Ocram Dance Movement, il secondo un vero e proprio
omaggio alla Parigi delladx Belle Époque con il Balletto del sud.
Il 26 ottobre, toccherà al teatro con un ricordo di Lucio Dalla con la voce narrante di Cesare Bocci
realizzato in coproduzione con il Festival Componimenti di Primavera e a Federico Buffa con la sua
“Milonga del fútbol”.
Il 30 e il 31 ottobre ci sarà la due giorni dedicata alla città di Napoli, con il musical dei record
“Mare fuori”, un omaggio alla canzone partenopea e alla sua musica del ‘700.
In chiusura, il 3 novembre ci sarà Music in the city con un aperitivo in musica prima di pranzo, e in
serata il concerto di Irene Grandi che ha scelto il Festival d’autunno per aprire il suo nuovo tour
“Fiera di me” che celebrerà il trentennale della sua carriera.
«Tonia Santacroce è realisticamente una illuminata soprattutto per il coinvolgimento del centro
storico della città e per promuovere la sua storia», ha affermato il presidente della Camera di
Commercio di Catanzaro, Crotone Pietro Falbo.
«Servono bravi operatori culturali come Tonia Santacroce per promuovere il nostro essere – ha
affermato l’assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, Donatella Monteverdi -. Dobbiamo
trovare la nostra cifra, e il Festival d’autunno è il risultato dell’attenzione alla nostra storia e alla
nostra cultura».
Per il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, il Festival d’autunno è «straripante, scoppiettante,
affascinante, come la sua ideatrice. Questo festival continua ininterrottamente a crescere, è
evidente. È il festival della città». «Spero diventi sempre più il Festival della regione, credo infatti
che l’idea dei weekend tematici possa creare una promozione non indifferente per la nostra terra»,
gli ha fatto eco il direttore Santacroce.
Accorato il saluto del vice presidente della Regione Calabria Giusy Princi, che non ha esitato a
definire la dottoressa Santacroce, «una grande direttrice artistica. Questo è il festival della
Calabria, è vero, perché sa raccontare e narrare le nostre bellezze culturali e paesaggistiche, e la
chiave degli eventi è proprio questa, la destagionalizzazione. Ho bisogno di queste realtà che ci
permettono di dare un’impronta significativa all’immagine della nostra regione a livello europeo,
dando lustro alla nostra regione».