Al Teatro India con il sostegno di Teatro di Roma - Teatro Nazionale
Gli spazi del complesso industriale dell’ex Mira Lanza, nel quartiere romano di archeologia industriale lungo la sponda del Tevere, sovrastati dall’imponente e esile struttura metallica del Gazometro e da alcune decine di anni riqualificati come spazi culturali, ospitano il progetto multidisciplinare IF/INVASIONI (dal) FUTURO_DARK AGES*2024 che lacasadargilla dedica alle scritture e ai temi contemporanei della fantascienza, dal 29 luglio al 4 agosto, dopo dieci anni di lavoro stratificato nella città di Roma.
Il progetto promosso da Roma Capitale, vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Estate Romana 2023-2024”, in questa seconda edizione approfondisce il cambiamento di rotta operato lo scorso anno spostandosi dall’orizzonte della fantascienza classica verso narrazioni miste e atipiche, di matrice antropologica, scientifica o storica, mondi alieni e alterati pervasi da qualcosa di realistico che inquieta o, viceversa, mondi in cui l’iper-tecnologia disegna una realtà aumentata che intravediamo già nel nostro presente. Questioni che, nel XXI secolo, escono dagli argini della letteratura di genere invadendo il campo della filosofia politica di ultima generazione: gli elementi generativi e degenerativi nell’incontro con l’Altro, le rivoluzioni e le invasioni ‘culturali’, le mutazioni genetiche e ambientali, l’evoluzione umanoide dell’intelligenza artificiale.
Il ricco programma, in diversi momenti della giornata alterna spettacoli multimediali e melologhi sci-fi, workshop, laboratori, istallazioni multimediali site specific visive e sonore, una conferenza di filosofia e un ricco palinsesto radiofonico.
La proiezione sul muro di laterizi del vecchio manufatto dell’istallazione multimediale site specific ΣU_PH0_R1A. A SHINING DARKNESS, ideata e realizzata da Alessandro Ferroni e Maddalena Parise, è un omaggio alle scritture di quest’anno, in cui immagini e paesaggi sonori trasformano la facciata in una membrana che apre all’universo immaginifico di IF_DARK AGES e preannuncia le atmosfere dello spettacolo nella sala interna.
Abbiamo assistito alla prima nazionale di Klara e il Sole di Kazuo Ishiguro, scrittore anglo-giapponese Premio Nobel per la Letteratura nel 2017, ambientato in un futuro distopico e poetico.
Seduta in una vetrina illuminata dal sole, Klara osserva il disegno del sole sulle cose e l’alto Palazzo RPO dietro cui ogni sera lo vede sparire, scruta i passanti tra cui Mendicante e il suo cane, e i bambini. È un androide a energia solare di generazione B2 che attende di essere acquistata, impegnandosi a dedicare le sue straordinarie abilità alla bambina che la sceglierà come AA, sua Amica Artificiale. Sarà la quattordicenne Josie, ragazza “potenziata” (sottoposta a editing genetico per sviluppare le capacità intellettive) e afflitta da una malattia ma che sogna il futuro insieme all’amico Rick. Quando Josie si aggrava, Klara chiede al sole di salvarle la vita riversando su di lei il suo “nutrimento speciale” mentre lei distruggerà una macchina inquinante con una parte del liquido che la alimenta. Intanto la madre di Josie, che ha già perso una figlia dopo un tentativo di “potenziamento” e teme di perdere anche lei, commissiona un androide identico a Josie cui inserire la scheda-madre di Klara che ha imparato a imitare in tutto e per tutto Josie. Klara supplica il sole di salvare la bambina in nome dell’amore che c’è tra Josie e Rick. La luce del tramonto inonda la camera di Josie che si alza ritemprata di energie.
Passano gli anni e Josie parte per il college mentre Rick imbocca un’altra strada. Klara teme che il sole possa offendersi, ma Rick le spiega che le cose cambiano ma nel suo cuore ci sarà sempre posto per Josie. Abbandonata in una discarica Klara si crogiola al sole quando improvvisamente riceve la visita della direttrice del negozio in cui era stata venduta, alla quale racconta la sua avventura e si rende conto che non avrebbe mai potuto sostituire Josie, perché ciò che rende ciascuno unico non è la sua struttura ma l’amore che gli altri provano per lui, cioè la rete di relazioni ed emozioni che permeano l’esistenza.
“Io credo di avere tanti sentimenti. Più cose osservo, e più acquisisco accesso a nuovi sentimenti” afferma Klara. Il cuore umano è come “una casa a tante stanze” e, per quanto numerose “deve esserci una fine a quanto occorre imparare”.
Klara, voce narrante, vede la realtà a “riquadri”, è impacciata nei movimenti, si alimenta con la luce del sole e il sole venera come una divinità ma prova sentimenti, coglie le emozioni umane, le scompone e le riproduce.
A innumerevoli riflessioni ci induce il romanzo di Kazuo Ishiguro. Siamo in grado di relazionarci emotivamente con le nuove forme di intelligenza artificiale umanoidi che forse presto invaderanno le nostre vite? Possono esse provare empatia in un contesto modificato dalla scienza e dalla tecnologia? È il cuore umano inteso in senso poetico a renderci unici come esseri umani? Come cambierà l’amore, se un essere vivente può essere programmato da una banca dati? Gli umani saranno necessari in una società popolata da androidi costruiti per imparare ad imitarli?
Un affresco sull’amicizia e sulla complessità del cuore umano, sulla capacità del cuore di una macchina intelligente di sacrificare la propria esistenza per difendere una relazione affettiva, in un mondo distopico in cui gli adolescenti dall’intelligenza potenziata sono privi di capacità relazionale. È l’amore che muove il mondo. Ad amare si può imparare, Klara pazientemente lo fa, dando un senso alla sua vita di androide.
“L’amor che move il sole e l’altre stelle” possiamo affermare con il Sommo Poeta (Paradiso, XXXIII, v.145).
La recitazione sincopata e robotica di Klara si avvale dell’empatia dell’immedesimazione, in alcuni passaggi incalzata dalle musiche di Alessandro Ferroni e Fabio Precisali al passo con le variazioni percettive ed emotive dell’androide. Ben integrati gli interpreti Cecilia Fabris, Lorenzo Frediani, Alice Palazzi, Edoardo Sabato, Tania Garribba, Petra Valentini.
La regia di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni, gli adattamenti di Roberto Scarpetti, i paesaggi sonori di Gianluca Ruggeri e Alessandro Ferroni, gli ambienti visivi di Maddalena Parise, i costumi di Camilla Carè, la drammaturgia delle luci di Omar Scala, il disegno sonoro di Pasquale Citera operano in sinergia producendo un allestimento immersivo e idillico.
Tania Turnaturi