Opening dellaXXXIX edizione del festival, il 4 e 5 settembre al Costanzi di Roma con l’omaggio a Merce Cunningham e la prima nazionale di Christos Papadopoulos:
Il prestigioso Ballet de l’Opéra de Lyon per Biped di Merce Cunningham e Mycelium di Christos Papadopoulos: al via il 4 e 5 settembre al Teatro Costanzi di Roma la XXXIX edizione del Romaeuropa Festival con un’inaugurazione all’insegna della danza, la danza contemporanea e le nuove frontiere della ricerca coreografica.
“È per noi un onore poter inaugurare la trentanovesima edizione del nostro Festival con il Teatro dell’Opera di Roma e speriamo questa collaborazione possa continuare in futuro – il commento del Direttore Generale e Artistico della Fondazione Romaeuropa Fabrizio Grifasi – si tratta di un dialogo per noi importante che contribuisce a rafforzare la rete di collaborazioni all’interno della città di Roma e a sottolineare la ricchezza della storia della creazione contemporanea e le sue connessioni con il panorama artistico del presente”.
In scena 26 danzatori e 5 musicisti per due coreografie che segnano un vero e proprio ponte tra linguaggi e discipline diverse all’insegna dell’anima del REF: in co-realizzazione con il Teatro dell’Opera di Roma, l’opening del Festival propone l’inedito dittico composto da Biped di Merce Cunningham, padre della modern dance americana sull’omonima composizione di Gavin Bryars e Mycelium del coreografo greco Christos Papadopoulos su musica di Coti K.
Al centro della serata, la prestigiosa compagnia francese che omaggia il grande Merce Cunningham riallestendo Biped, creato nel 1999, e considerata fra le più celebri coreografie del padre della modern dance, nonché audace esperimento pionieristico del dialogo tra danza e tecnologia entrato proprio lo scorso aprile nel repertorio del Ballet de l’Opéra de Lyon.
Per Biped Cunningham inserisce una forte componente tecnologica ideando un sistema di motion capture e un software appositamente creato (DanceForms) riprendendo i danzatori e trasformando 70 frasi coreografiche in ombre, creando una doppia visione per un universo inedito che fonde danza, luce e immagini in movimento, assoli, duetti, trii e danze d’insieme.
“Il Ballet de l’Opéra de Lyon è sempre stato, nel suo stesso DNA, un ponte tra l’eredità dei grandi nomi della storia della danza e le nuove voci della coreografia contemporanea – racconta Cédric Andrieux, direttore del prestigioso Balletto che ha lavorato per oltre 10 anni per Cunningham mantenendo una totale continuità con il coreografo americano in tutta la sua carriera – Nel corso degli ultimi 30 anni il Ballet de l’Opéra de Lyon ha scelto di affiancare ai classici del repertorio la modernità. In questo momento non c’è nessuna compagnia in grado di passare da Giselle a Cunningham. I danzatori che si uniscono al Ballet cercano una radice classica nell’approccio al movimento e allo stesso tempo la possibilità di scoprire i nuovi talenti coreografici”.
In scena Gavin Bryars con il suo ensemble che eseguirà dal vivo la sua composizione per Biped: Bryars è stato fra i primi musicisti a lavorare con Cunningham dopo la morte, nel 1992, di John Cage, suo principale collaboratore e compagno di vita
“È stata un’esperienza unica veder lavorare insieme Cunningham e Cage ed è stato rivelatorio lavorare con Cunningham. Il suo metodo di lavoro era rischioso perché il lavoro di composizione coreutica e musicale dovrebbero procedere parallelamente, ma abbiamo potuto vedere il risultato solo a ridosso del debutto – racconta Bryars – Un metodo di lavoro rischioso che abbiamo perseguito anche con Biped, ma Merce ha fatto in modo tale che tutto funzionasse in perfetto equilibrio, nessun elemento della composizione dominava l’uno sull’altro. In un tipo di creazione del genere la musica è secondaria, ma voglio richiamare il concetto di armonia in ogni momento della coreografia. Ogni volta che rivedo lavoro sembra sempre migliore”.
Dalla vocazione tecnologica di Biped alla mimesi della natura di Mycelium, nuova coreografia appositamente commissionata dal Ballet de l’Opéra de Lyon al greco Christos Papadopoulos. In repertorio della compagnia francese. Si consolida il rapporto del coreografo con il Ref, in cui è presente dal 2016 con Elvedon, poi con Opus (2018), Larsen C (2021) e Mellowing (2023) forte di un linguaggio coreografico votato alla coralità.
Sul palco, 20 danzatori che creano un’entità multiforme, che riflette il flusso di offbeat e loop elettronici composto da Coti K. ispirandosi al variegato mondo dei funghi attraverso piccoli movimenti e micro-variazioni.
“Quando mi è stato commissionato il lavoro, stavo stavo approfondendo la struttura del micelio, la massa che compone il fungo che dirama sotto terra attraverso una fitta rete di filamenti che si muovono continuamente – spiega Papadopoulos – L’idea è di riportare sul palco un’entità collettiva che collabora per la causa e il bene comune. Porto in scena un sistema complesso come lo sono i moti migratori di pesci e uccelli, in cui i singoli aderiscono alla collettività in un’improvvisazione istantanea nello spazio, dove c’è collaborazione e libertà di scelta. La sfida è quella di coniugare il movimento individuale con quello collettivo”.
“Esprimo grande soddisfazione per questa collaborazione con il Romaeuropa Festival, che allarga la nostra rete di partnership istituzionali e arricchisce il progetto artistico della nostra Fondazione – il commento del Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Francesco Giambrone – la sinergia artistica tra noi e il Romaeuropa Festival, che si basa sull’attenzione condivisa ai linguaggi della danza, delle arti performative e della musica di oggi, ci permette di fondere visioni progettuali importanti per i nostri pubblici, contribuendo a offrire alla città di Roma proposte di grande qualità ed eccellenza e delineando una scena artistica dinamica e attenta al contemporaneo”.
Ricchissima la settimana inaugurale del Festival per un percorso lungo di 70 giorni , dal 4 settembre al 17 novembre, con 100 programmi diversi, 280 recite dislocati in numerosi punti della città. “ Il lavoro del REF favorisce la condivisione dei progetti, aiuta gli artisti, accoglie il pubblico, protagonista insieme agli artisti e fin dalla sua creazione il REF ha radici salde in Italo con il sostegno agli artisti e con lo sguardo diffuso nel mondo” conferma Grifasi.
Dopo l’inaugurazione con Biped/Mycelium, appuntamento con i primi eventi del percorso – omaggio del REF al maestro Ryūichi Sakamoto: il 6 settembre (Auditorium Parco della Musica ) spazio alle composizioni per il cinema eseguite dalla prestigiosa Brussels Philharmonic diretta da Dirk Brossé, il 7 settembre al MAXXI – Museo delle arti del XXI secolo spazio alla proiezione del film/concerto Opus di Neo Sora a raccontare l’ultima esibizione che il Maestro giapponese ha dedicato al suo pubblico nel 2022. Ancora in Cavea (il 9 e il 10 settembre), spazio alla danza con Outsider, nuova creazione di Rachid Ouramdane per il Ballet du Grand Théâtre de Genève, e poi l’atteso ritorno del sublime narratore Alessandro Baricco in Tucidide. Atene contro Melo, con la musica di Giovanni Sollima, Enrico Melozzi, 100 Cellos e la presenza di Stefania Rocca e Valeria Solarino (l’11 settembre in Cavea).
La settimana di apertura si conclude con la danza di Sasha Waltz & Guests che indaga sul rapporto fra danza e musica con Settima di Beethoven, e una nuova creazione di Diego Noguera, il 13 e il 14 settembre all’Auditorium della Conciliazione. Info e dettagli su www.romaeuropa.net
Fabiana Raponi