Bologna, 27-29 settembre
Frankenstein
la Creatura e la Creatrice a confronto
nello spettacolo immersivo di Ivonne Capece
prodotto da Elsinor
A Teatri di Vita, Bologna, 27-29 settembre
Uno spettacolo che entra dentro il mondo di Frankenstein, della sua Creatura e soprattutto della sua creatrice, ovvero Mary Shelley, la scrittrice che si confronta con la mostruosità della sua creazione in un’epoca (gli inizi dell’800) in cui essere donne e artiste poteva essere un serio problema: un viaggio onirico, realizzato con tecnologia immersiva, tra cuffie wireless e ambientazioni virtuali, con la regia e drammaturgia di Ivonne Capece e la produzione di Elsinor Centro di Produzione Teatrale di Milano. L’appuntamento con “Frankenstein” è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; teatridivita.it) venerdì 27 settembre alle ore 21, sabato 28 alle ore 20 e domenica 29 alle ore 17. Con Maria Laura Palmeri, Lara Di Bello, Giuditta Mingucci; assistente alla regia Micol Vighi; sound designer Simone Arganini; e riprese video (effettuate a Bologna alla Fondazione Gualandi a favore dei sordi e al Museo di Palazzo Poggi) di Lorenzo Salucci.
“Frankenstein”, sostenuto dal progetto europeo “Play-On – New Storytelling with immersive technologies”, inaugura la stagione “Cromosomi teatrali” di Teatri di Vita, realizzata con il contributo del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna e del Ministero della Cultura.
La storia è un cult: uno studente di scienze naturali crea un essere umano recuperando parti anatomiche dai cadaveri. L’esperimento è un successo imprevisto: la Creatura nasce, ma il suo creatore si dispera, ne ha paura. Parallelamente, Mary Godwin Shelley, autrice del romanzo, sembra essere a disagio, e per tutta la vita ridimensiona la portata letteraria della sua opera. La risposta? La Creatura è il Libro.
Lo spettacolo è un originale rovesciamento del modo con cui guardiamo a quest’opera. Racconta un’epoca in cui essere donne e artiste poteva essere un serio problema, in cui ci si poteva sentire “mostruose” se si partorivano libri invece di figli o se si conviveva con un uomo invece di sposarlo. Un’epoca in cui una Creatrice teme la genialità della sua Creatura ed è costretta a giustificare la grandezza delle sue ambizioni.
Tra cuffie wireless, ambientazioni virtuali e audio in binaurale, lo spettacolo è un viaggio onirico nel romanzo e, al contempo, nell’emotività della sua autrice, che confonde sé stessa col dottor Frankenstein, la Creatura con l’Opera e i personaggi con i ricordi.
Ivonne Capece, che torna a Teatri di Vita dopo il progetto dedicato a Giovanni Testori e lo studio su Lucy, ha fondato la compagnia Sblocco5, concepisce i suoi lavori al confine tra teatro di parola, performance fisica, happening e nuovi linguaggi tecnologici. I suoi progetti Thinking blind e Lucy sono stati finalisti alla Biennale College Teatro nel 2021 e 2022. Due anni fa ha fondato il Lucy Festival, e attualmente dirige il Teatro Fontana di Milano.
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