Al Teatro Gobetti di Torino all’interno della stagione del Teatro Stabile di Torino, va in scena Novecento di Alessandro Baricco prodotto dalla giovane Compagnia PoEM, Potenziali Evocati Multimediali, costituita dai ragazzi diplomati alla Scuola del Teatro Stabile e diretti da Gabriele Vacis, il regista che 30 anni fa diede vita con il compianto Eugenio Allegri al monologo scritto appositamente per l’attore torinese e andato in scena per oltre due decenni in tutto il mondo. La sala è pienissima, e per tutte le repliche dello spettacolo il Gobetti ha fatto registrare un numero elevatissimo di spettatori, segno dell’amore che questa città rivolge a questo testo, a questo grande regista e formatore, Vacis, e a quell’attore, Eugenio Allegri, che per generazioni di teatranti e persone amanti del teatro ha donato tantissimo e continua ancora oggi a donare. L’emozione dello spettacolo è palpabile sui volti e negli sguardi dei presenti mentre il regista osserva gli spettatori entrare in sala e prendere posto. Il sipario è chiuso, sgabelli sono posti in proscenio, su cui gli attori e le attrici si posizionano, insieme a una poltrona su cui siede Vacis, il quale con voce limpida, ma emozionata, dà l’incipit a quest’omaggio ad una pietra miliare del teatro che ha creato quel genere teatrale, vero e proprio marchio di fabbrica della creazione scenica piemontese, che è il teatro di narrazione. Allegri è evocato in questo rito, che è il teatro, in una presenza che avvolge tutti con le luci della sala accese e il Gobetti che diventa il ventre del Virginian, mentre, fra evocazioni e letture, prende vita, dentro i nostri occhi e le nostre anime, la storia incredibile di Danny Boodman T. D. Lemon Novecento, il pianista sull’oceano. E anche chi, come me, ha avuto la fortuna di assistere più volte al monologo interpretato nella versione originale, questa sera può immaginare Allegri ridere e incarnare il protagonista, emozionarsi con lui nelle voci e nei cuori di questi giovanissimi attori che raccolgono il testimone dello splendido retaggio lasciato da quell’attore unico. Uno spettacolo delicato e intenso, realizzato in punta di piedi, sul filo di evocazioni azzeccate e musiche suggestive, scelte registiche pulite e snelle, intervallate dalle considerazioni di contesto di Vacis che si riserva per sé il monologo finale, cavallo di battaglia di Allegri, investendo con un fortissimo impatto emotivo il pubblico, il quale tributa un lunghissimo e vibrante applauso di saluto e ringraziamento. Grazie, Eugenio!
Visto, giovedì 10 ottobre
Teatro Gobetti – Torino
Novecento
di Alessandro Baricco
con (in ordine alfabetico) Lucia Corna, Pietro Maccabei, Letizia Russo
Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera
e con Gabriele Vacis
regia Gabriele Vacis
scenofonia e ambienti Roberto Tarasco
suono Riccardo Di Gianni
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
in collaborazione con PoEM Impresa Sociale | Potenziali Evocati Multimediali
Si ringrazia Officine Morello per la realizzazione degli elementi scenici