Richard Jones firma la regia del nuovo allestimento, Michele Mariotti sul podio, Eleonora Buratto, Luca Salsi e Michele Pertusi in scena, dal 27 novembre al 5 dicembre a Roma
L’ambizione e il potere, gli intrighi politici e gli scontri di classe sono al centro di Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi, titolo inaugurale della stagione 2024/2025 del Teatro dell’Opera di Roma in scena dal 27 novembre (ore 18.00, trasmessa da Rai Cultura in prima serata su Rai5 alle 21.15 e in diretta su Radio3 Rai alle 18.00), con repliche fino al 5 dicembre, con la regia dell’acclamato regista inglese Richard Jones e la direzione musicale di Michele Mariotti sul podio dell’orchestra capitolina.
Sul palco Luca Salsi nel ruolo del Doge Simon Boccanegra, Eleonora Buratto che interpreta Maria Boccanegra, Michele Pertusi, il nobile Jacopo Fiesco, Stefan Pop, come Gabriele Adorno, Gevorg Hakobyan come Paolo Albiani.
La storia del primo doge di Genova diventa per Verdi un dramma sulla crisi di un sistema politico, che oscilla fra la bramosia di potere e la passioni: Simon Boccanegra diventa il simbolo dell’uomo tormentato, diviso fra l’amore per la figlia e dal compimento dei propri doveri istituzionali.
Un’opera perfetta come titolo inaugurale di una stagione all’insegna de I volti del potere e che ha avuto una stesura tormentata: commissionata nel 1855 dal Teatro La Fenice di Venezia a Verdi, l’opera è tratta dal Simón Bocanegra di Antonio García Gutiérrez su libretto di Francesco Maria Piave, ma al debutto, due anni più tardi, non riscontra il successo del pubblico. Solo 24 anni anni più tardi, nel 1881 il nuovo Simon Boccanegra sarà un successo al Teatro alla Scala di Milano grazie alla revisione della prima partitura e alle modifiche del libretto affidato ad Arrigo Boito, futuro librettista di capolavori come l’Otello e il Falstaff, ultima opera di Verdi.
Il nuovo allestimento dell’Opera porta la prestigiosa firma del grande regista inglese Richard Jones: fra i premi conquistati, ben 9 Olivier Awards e 2 South Bank Show Awards e una carriera trentennale che lo vede costantemente protagonista sui maggiori palcoscenici internazionali, dai teatri londinesi al MET di New York, dall’Opéra di Parigi alla Scala di Milano. Il ritorno al Costanzi per il Simon Boccanegra, arriva dopo due acclamati spettacoli La dama di picche e la Káťa Kabanová del 2022, anche vincitore di un South Bank Show Award. Il nuovo allestimento porta la firme delle scene e dei costumi di Antony McDonald, le luci di Adam Silverman. La coreografia per i movimenti mimici di Sarah Kate Fahie, il maestro d’armi Renzo Musumeci Greco. Orchestra e Coro, diretto da Ciro Visco, sono del Teatro dell’Opera di Roma.
“Nel Simon Boccanegra di Verdi, amore e potere si trovano crudelmente schierati l’uno contro l’altro. Da una parte la musica esprime un’atmosfera liquida, scura e inafferrabile proprio come gli intrighi del potere, dall’altra, per mezzo del canto isolato di un fagotto o delle oscillazioni cromatiche degli archi, ci commuove – spiega il direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma Michele Mariotti – Nel finale del primo atto, ad esempio, Verdi delinea un quadro di inaudita violenza: uno scontro tra patrizi e plebei che sarà interrotto solamente dal pianto del doge che va gridando ‘pace’ e ‘amore’. Ma in un mondo così bieco non c’è posto né per l’amore né per la pace, se non quella che Simon Boccanegra troverà nell’ultimo abbraccio con il mare, che diventerà così la sua tomba”.
Mariotti, già Premio Abbiati nel 2017 ha già diretto il suo primo Simon Boccanegra nel 2007, a soli 28 anni, in occasione dell’apertura di stagione del Teatro Comunale di Bologna, e nel 2021, in forma di concerto al Festival Verdi di Parma.
Di grido il cast che annovera il baritono Luca Salsi nel ruolo del titolo: già apprezzato Simon Boccanegra al Festival di Salisburgo nel 2019 e alla Scala di Milano, Salsi è interprete di riferimento del repertorio verdiano, si esibisce nei maggiori teatri di tutto il mondo e torna al Costanzi dopo il ruolo di Michele ne Il Tabarro diretto da Mariotti nel 2022, prima parte del progetto triennale dedicato al Tritico pucciciano.
Nel ruolo di Maria Boccanegra, il soprano Eleonora Buratto, reduce dal successo della Tosca inaugurale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Harding, già Premio Abbiati 2021 come Miglior Cantante, acclamata Madama Butterfly nella Stagione 2022/23 dell’Opera di Roma. Il basso Michele Pertusi interpreta Jacopo Fiesco, un ruolo che gli ha già regalato il successo sui palchi nazionaeli, Bologna e Parma, e internazionali, Vienna.
Il tenore Stefan Pop veste i panni del giovane Gabriele Adorno e torna sul palco del Costanzi dopo aver cantato nel Requiem di Verdi diretto proprio da Mariotti a febbraio 2023. Il baritono Gevorg Hakobyan interpreta il filatore d’oro Paolo Albiani e il basso Luciano Leoni interpreta il popolano Pietro.
Al primo cast si alterna il secondo cast impegnato nelle repliche del 29 novembre, 1 e 4 dicembre: Simon Boccanegra è interpretato dal baritono Claudio Sgura, apprezzatissimo Scarpia nella recente produzione di Tosca al Caracalla Festival, Maria Boccanegra viene interpretata da Maria Motolygina, al debutto al Costanzi, Jacopo Fiesco è Dmitry Ulyanov, anche lui al debutto al Costanzi; Gabriele Adorno è Anthony Ciaramitaro, che torna all’Opera di Roma, già Faust nel Mefistofele inaugurale della Stagione 2023/24 dell’Opera.
La prima rappresentazione del Simon Boccanegra è prevista per mercoledì 27 novembre alle ore 18.00, con venerdì 29 novembre (ore 20.00), sabato 30 novembre (ore 18.00), domenica 1 dicembre (ore 16.30), martedì 3 dicembre (ore 20.00), mercoledì 4 dicembre (ore 20.00), giovedì 5 dicembre (ore 20.00). Anteprima giovani domenica 24 novembre (ore 16.30).
Intorno all’opera inaugurale si sviluppa Aspettando Simon Boccanegra, un ciclo di quattro appuntamenti dedicati all’opera inaugurale della stagione. Dopo la “Lezione di Opera” introduttiva cura di Giovanni Bietti lo scorso sabato (evento sold out), venerdì 22 novembre (ore 17.30 in Sala Grigia al Costanzi) spazio alla presentazione a ingresso libero del Simon Boccanegra e del quinto numero di “Calibano”, la rivista di approfondimento culturale del Teatro dell’Opera di Roma realizzata in collaborazione con effequ. Il nuovo numero, tra le firme Giancarlo di Cataldo e Andrea Tarabbia, collega Simon Boccanegra al tema del potere interrogandosi sulle nuove forme del potere. Presente anche il direttore musicale della Fondazione Capitolina Michele Mariotti che introdurrà lo spettacolo.
Sabato 23 novembre (ore 20.00) e domenica 24 novembre (ore 18.00), al Teatro Nazionale (Via del Viminale 51) va in scena invece lo spettacolo teatrale Il sogno di Simon Boccanegra, prodotto dal Teatro Patologico in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma e con il supporto dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata e della Fondazione Angelini. Firmato dal regista Dario D’Ambrosi, il Simon Boccanegra in scena è uno spettacolo che vede protagonisti gli attori con disabilità della Compagnia stabile del Patologico. Info e dettagli su www.operaroma.it
Fabiana Raponi