IL FESTIVAL DELL’ECCELLENZA AL FEMMINILE 20 edizione
presenta
Mercoledì 27 novembre – ore 20.30
Giovedì 28 novembre 2024 – ore 19.30
Teatro Nazionale di Genova /Teatro Eleonora Duse
Alfonsina Alfonsina
IL DIAVOLO IN GONNELLA
per GENOVA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2024
con Laura Curino
di Andrea Nicolini
progetto e regia Consuelo Barilari
La storia di Alfonsina Strada va in scena cento anni esatti dal Giro d’Italia del 1924. Quella fu la prima e unica volta, nella storia del Gito d’Italia, in cui una donna gareggiò insieme agli uomini. Lo spettacolo, scritto da Andrea Nicolini, ripercorre, tra flash back ,documenti radiofonici e cronache sportive, la vicenda di Alfonsina: dalla prima bicicletta regalata dal padre a Fossamarcia il paese della sua famiglia , ai successi che le valsero gli onori ddllo Zar di Rusfia, del Re Vittorio Emanuele, del Duce che vollero incontrarla di persona. il soprannome di diavolo in gonnella. La sua vita attraversa i fatti storici che hanno segnato la nascita della prima emittente Radiofonica unificata la URI antesignana dell’ERI e dell’ttuale RAI, unificata proprio intorno al Giro d’Italia, l’affermarsi dei grandi giornali sportivi come il Cortiere e la Gazzetta dello Sport, portando in scena come persobaggi teatrali i cronisti piu famosi dell’epoca come Emilo Colombo responsabile anche del miitico Giro.
Laura Curino attrice e narratrice di storie memorabili, porta in scena impersonificandoli con divertente ironia in dialoghi fondati sulle cronache dell’epoca, insieme ad Alfonsina i diversi personaggi che animarono le competizioni del ciclismo e della comunicazione sportiva, giornalisti, organizzatori sportivi, ciclisti, e i membri della sua famiglia, che ostacolarono la sua travolgente passione.
Curiosa e significativa la vicenda delle mortivazioni per cui venne accettata dagli organizzatori la sua partecioazione a quel Giro d’Italia: una gara che si propspettava senza i grandi nomi del ciclismo e che aveva bisogno di un ‘fenomeno” che garantisse la comunicazione, e fu cosi che quel Giro punto su Alfonsina e divenne il Giro d’Italia piu chiaccherato e iconico della Storia.
Lo spettacolo porta in scena l’Italia di quel tempo, la campagna bolognese dove nacque Alfonsina Neri nel 1891, in una famiglia di contadini, povera e numerosa, fino a giungere all’impresa del Giro, al suo passaggio per Genova, fino all’arrivo a Fiume dove un evento emozionante della memoria familiare dell’autore chiude la vicenda teatrale: Alfonsina incontro una donna a Fiume, l’autore non lo dice ma quella donna e sua nonna, e quell’incontro ci racconta il seme dell’affermarsi di una coscienza nuova di sorellanza e di forza delle donne di tutto il mondo verso la parita.
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E proprio da un celebre episodio, accaduto nella gara, prende vita il racconto: il Giro prevedeva dodici tappe, per un totale di 3618 km, da percorrere con bici pesantissime su strade bianche, tra buche, ghiaia e polvere. All’ottava tappa, L’Aquila-Perugia, Alfonsina cadde e ruppe il manubrio, riparato con un manico di scopa. L’arrivo a Perugia fu oltre il tempo massimo, ma gli organizzatori del Giro trovarono un compromesso e Alfonsina poté proseguire la corsa. La sua prestazione sportiva stava attirando sempre più interesse da parte del pubblico e della stampa: la prima ciclista della storia stava dimostrando come le donne potessero sfidarsi allo stesso modo degli uomini in una competizione tanto importante quanto dura e pericolosa.
“La storia della messa in scena di questo spettacolo nasce nell’ammirazione di un’opera d’Arte che a inizio secolo l’artista dadaista Marcel Duchamp dedico allo Sport, alla bicicletta, al tempo, al movimento, alla stasi, al pensiero che gira, alla velocita, alla ruota e alle storie di tutti i tempi ….le storie girano, girano, girano cosi come la ruota di una bicicletta, girano cos come gira il mondo…..”
Consuelo Barilari
Nota biografica
Alfonsina Morini nasce in una famiglia di contadini. Ben presto si appassiona al ciclismo e partecipa a numerose competizioni locali. Nei paesi in cui sfrecciava con la sua bicicletta viene soprannominata “il diavolo in gonnella”. Continuamente osteggiata dalla famiglia per la sua passione a 24 anni, nel 1915, sposa Luigi Strada, cesellatore che, invece, la incoraggia e addirittura le regala, il giorno delle nozze, una bicicletta da corsa nuova. L’anno successivo i due si trasferiscono a Milano, dove Alfonsina comincia ad allenarsi con serietà.
Nel 1924 partecipa, prima donna in assoluto, al Giro d’Italia.
Parte e compie regolarmente 4 tappe: la Milano-Genova (arrivando con un’ora di distacco dal primo ma precedendo molti rivali), la Genova-Firenze (in cui si classifica al cinquantesimo posto su 65 concorrenti), la Firenze-Roma, giungendo con soli tre quarti d’ora di ritardo sul primo e davanti ad un folto gruppo di concorrenti, e la Roma-Napoli dove conferma la propria resistenza.
Nella tappa L’Aquila-Perugia, invece, Alfonsina arriva fuori tempo massimo. A quel punto i giudici si dividono in due fazioni: chi vuole estrometterla e chi è favorevole a farla proseguire.
Il direttore della Gazzetta, Emilio Colombo, che aveva permesso la partecipazione di Alfonsina al Giro e aveva capito quale curiosità suscitasse nel pubblico la prima ciclista italiana della storia, propone un compromesso: ad Alfonsina sarà consentito proseguire la corsa, ma non è più considerata in gara. Lei acconsente e prosegue il suo Giro.
All’arrivo di ogni nuova tappa viene accolta da una folla che la acclama, la festeggia, la sostiene con calore e partecipazione.
Alfonsina continua a seguire il Giro fino a Milano, osservando gli stessi orari e gli stessi regolamenti dei corridori. Un giro di dodici tappe per un totale di 3618 chilometri, che si conclude con la vittoria di Giuseppe Enrici dopo il duello con Federico Gay. Dei 90 corridori partiti solo 30 arrivano a Milano. E Alfonsina è tra loro.
Negli anni successivi viene negata ad Alfonsina la possibilità di iscriversi al Giro. Lei però vi partecipa ugualmente per lunghi tratti, come aveva fatto al suo esordio, conquistando l’amicizia, la stima e l’ammirazione di numerosi giornalisti, corridori e degli appassionati di ciclismo che continuano a seguire le sue imprese con curiosità, rispetto ed entusiasmo.
Partecipa a numerose altre competizioni finché nel 1938, a Longchamp, conquista il record femminile dell’ora (35,28 km).
Rimasta vedova di Luigi Strada, Alfonsina si risposa a Milano, il 9 dicembre 1950, con un ex ciclista, Carlo Messori, con l’aiuto del quale continua nella sua attività sportiva fino a che non decide di abbandonare lo sport agonistico. Ma la sua passione per la bicicletta non viene meno. Apre, infatti, a Milano, in via Varesina, un negozio di biciclette con una piccola officina per le riparazioni. Rimasta di nuovo vedova nel 1957, manda avanti da sola il negozio. Ogni giorno, per andare al lavoro, Alfonsina usa la sua vecchia bicicletta da corsa indossando una abbondante gonna pantalone.
Abbandonerà la sua bicicletta solo molti anni dopo, per una Moto Guzzi 500 cmc. Muore il 13 settembre del 1959 all’età di 68 anni, a causa di un incidente con la sua moto
Partecipa a numerose altre competizioni finché nel 1938, a Longchamp, conquista il record femminile dell’ora (35,28 km).
Rimasta vedova di Luigi Strada, Alfonsina si risposa a Milano, il 9 dicembre 1950, con un ex ciclista, Carlo Messori, con l’aiuto del quale continua nella sua attività sportiva fino a che non decide di abbandonare lo sport agonistico. Ma la sua passione per la bicicletta non viene meno. Apre, infatti, a Milano, in via Varesina, un negozio di biciclette con una piccola officina per le riparazioni. Rimasta di nuovo vedova nel 1957, manda avanti da sola il negozio. Ogni giorno, per andare al lavoro, Alfonsina usa la sua vecchia bicicletta da corsa indossando una abbondante gonna pantalone.
Abbandonerà la sua bicicletta solo molti anni dopo, per una Moto Guzzi 500 cmc. Muore il 13 settembre del 1959 all’età di 68 anni, a causa di un incidente con la sua moto.
Fonti, risorse
http://www.genovasport2024.it/
Durata dello spettacolo: 75 minuti.
Per i 30 minuti fuori scena mercoledì 27 novembre dopo lo spettacolo avrà luogo un incontro con Antonio Micillo, Presidente CONI, Eleonora Mele ciclista campionessa nazionale, Gaetano Cuozzo, Pres CIP
Segreteria Eccellenza al Femminile
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