A Radicondoli, dal 28 luglio al 5 agosto, si svolgerà la XXVI edizione del Radicondoli Festival, da quest’anno diretta da Massimo Luconi.
Il sottotitolo di questa edizione “Geografie dell’anima” sottolinea come l’intreccio tra spettacolo e paesaggio sia uno stilema voluto e cercato e, infatti, la maggior parte dei progetti ospitati, tra teatro, musica, danza contemporanea, contaminazioni fra musica e parola, teatro per bambini – offrono l’esclusiva di allestimenti pensati per i diversi spazi del festival, alla scoperta delle bellezze del territorio.
Tanti gli spettacoli teatrali, dagli assoli di grandi interpreti della scena italiana, come Massimo Popolizio (1 agosto), Renato Carpentieri (2 agosto), Luciilla Giagnoni (31 luglio), ai lavori di ricerca di Vetrano/Randisi (29 e 30 luglio)., Veronica Cruciani (29 luglio).,Roberto Latini (3 agosto)., Monica Demuru (3 agosto), dall’ultima drammaturgia di Stefano Massini (1 agosto), al debutto di Simona Arrighi con la Compagnia Attodue (30 luglio), dall’impegno poetico di Giulio Casale (5 agosto), alla storia di Dino Campana raccontata da Elisabetta Salvatori (5 agosto) e all’ultimo lavoro di Terzo Piano Teatro (29 luglio). Inoltre, tre omaggi appositamente studiati per il festival, curati da Massimo Luconi: uno spettacolo di poesie dell’Abbè Pierre, il mitico fondatore di Emmaus, nel centenario della nascita, con Monica Demuru e Fernando Maraghini (4 agosto), uno spettacolo dedicato a Luciano Bianciardi, con Michele Carli, Matteo Cecchini, Claudia Domenici(31 luglio),e uno dedicato a Carlo Cassola, con Fernando Maraghini (3 agosto).
Anche la danza trova il suo spazio con la coreografia per una compagnia formata da ragazzi non vedenti di Virgilio Sieni (28 luglio), la perfomance della cuoca/ballerina Martina Cortellazzo (31 luglio), e un’intera giornata del festival dedicata a uno stage di danza per amatori condotto da Raffaella Giordano (31 luglio).
Non mancano gli appuntamenti musicali, con due concerti di Riccardo Tesi e Banditaliana (28 e 30 luglio), gli allievi di Siena Jazz che incontrano il sax di Mirko Guerrini (3 agosto), e Antonio Aiazzi, ex tastierista dei Litifba, che sperimenta nuove formule sonore pensate per Radicondoli (2 agosto). Inoltre, dopo molti anni di pausa, fra canzone e autobiografia torna Claudio Lolli con un incontro e un concerto (4 agosto).
Ancora, una finestra aperta sul teatro ragazzi è garantita dalle fiabe per bambini raccontate e teatralizzate con i personaggi di lana cotta del teatro steineriano(29 luglio), e dai magici racconti di Elisabetta Salvatori (5 agosto).
Infine, a ricordare il lavoro sapiente di Nico Garrone, un significativo momento di riflessione sulle nuove tendenze del teatro e della critica militante è il Premio Nico Garrone (29 luglio), che sottolinea il lavoro di alcuni giovani critici e premia un maestro del teatro contemporaneo.
Info e prenotazioni: Punto Informazioni Turistiche Radicondoli, Tel. e Fax 0577 790800
turismo@radicondolinet.it, www.radicondoliarte.org
Info stampa: Cristina Roncucci 347 1122817
Ripensare all’uso che si fa dell’attività teatrale, vuol dire non progettare solo spettacoli, ma soprattutto un tempo e un luogo dove trovarsi e confrontare le proprie idee, aperto e a disposizione di tutti, dove andare per parlare, recitare, vedere, ascoltare, leggere. Un progetto di spettacolo dal vivo, complesso come quello di un festival, non è un’esperienza casuale ed episodica, o solamente estetica, ma vuol dire impegnarsi in una esperienza globale con un forte valore formativo e di crescita personale,vissuta da protagonisti sulla scena o da attenti spettatori, attori consapevoli di un rapporto intimo e irripetibile. Una funzione che va anche oltre la realizzazione di un programma di qualità, anche se la qualità culturale delle scelte è senz’altro il parametro e l’obiettivo del nostro lavoro.
Il festival 2012 vuole essere un percorso dentro l’interiorità di un ipotetico viaggiatore che scopre Radicondoli e il suo territorio in una mappa segreta, di luoghi e sensazioni che fanno parte dello spettacolo, ma sono anche le emozioni, i colori e gli odori di un luogo: erbe, pietre e simboli di una terra che si apre dopo ogni curva come un approdo, a lungo pensato.
Teatro di ricerca, musica, danza contemporanea, contaminazioni fra musica e parola, teatro per bambini, questi alcuni dei segni che compongono il denso programma della XXVI edizione del festival, riprendendo i fili del lavoro sapiente di Nico Garrone, e aprendosi a nuove emozioni al di là dei generi e delle definizioni estetiche, attraverso linee parallele che spesso si incrociano, in uno spazio urbano permeato dal dinamismo di una comunità e in altri luoghi da scoprire e capire come in un viaggio iniziatico. Nel costruire il programma, abbiamo cercato di mettere in discussione stilemi consolidati e portare altri sguardi, ripensando alcuni luoghi – dalla piazza alla vecchia pieve – con la complicità di artisti che hanno saputo immaginare nuove possibilità nel proporre i loro progetti, nella convinzione che Radicondoli non sia una semplice rassegna, ma un luogo di esperienza artistica e di progettazione libera e senza timori, per un dialogo diretto e intimo con il pubblico.
Fra gli eventi fortemente spettacolari Riccardo Tesi e Banditaliana, il ritorno dopo molti anni di pausa, fra canzone e autobiografia,di Claudio Lolli, l’incontro fra gli allievi di Siena jazz e il sax di Mirko Guerrini, l’esilarante lettura dei sonetti della pastasciutta di Aldo Fabrizi, magistralmente interpretati da Massimo Popolizio. La dimensione di scoperta intima e sensoriale è un elemento che caratterizza questa edizione del festival, con progetti di forte emozione, come la coreografia per ragazzi non vedenti di Virgilio Sieni, la perfomance della cuoca/ballerina Martina Cortellazzo, ilsolodi Riccardo Tesi sul fiume, la Vergine madre di Lucilla Giagnoni, le poesie dell’Abbè Pierre, il mitico fondatore di Emmaus, nel centenario della nascita, la scoperta di Anqua come una delle gemme più preziose del territorio, dove si svolgerà un’intera giornata del festival e uno stage di danza per amatori condotto da Raffaella Giordano.
Teatro e letteratura, musica e canto si intrecciano nell’Odissea di Monica Demuru e Cristiano Calcagnile , nella testimonianza di impegno e attenzione poetica di Giulio Casale e nell’omaggio a due genius loci del territorio come Cassola e Bianciardi.Il festival di Radicondoli vuole sviluppare una dimensione di laboratorio aperto per professionisti dei vari linguaggi dello spettacolo, coagulando esperienze spesso informali e magmatiche di forte energia creativa, come nel caso di Antonio Aiazzi ex tastierista dei mitici Litifba che sperimenta nuove formule sonore pensate per Radicondoli, oppure con un professionista di grande spessore come Renato Carpentieri, che lavora su una riduzione da L’Enciclopedia dei morti di Danilo Kis. Il teatro di ricerca e di narrazione rimangono i fulcri portanti anche di questa edizione, con progetti in esclusiva o con allestimenti pensati per i diversi spazi del festival, di alcuni fra i più interessanti gruppi della scena italiana: Vetrano e Randisi riallestiscono un poeticissimo Totò e Vicè di Franco Scaldati, Veronica Cruciani presenta Palestra ore 18 di Giorgio Scianna, un terribile spaccato di realtà quotidiana interpretato da un cast di grande livello, Stefano Massini porta la sua ultima fatica, Balkan Burger, Roberto Latini continua la sua raffinatissima ricerca espressiva con Noosfera Titanic e Simona Arrighi debutta con la prima di J – gli sguardi addosso, con la drammaturgia di Sandra Bedino. Un significativo momento di riflessione sulle nuove tendenze del teatro e della critica militante è il premio Garrone che sottolinea il lavoro di alcuni giovani critici e premia un maestro del teatro contemporaneo. Infine la grande fiaba del teatro si incontra con le fiabe per bambini raccontate e teatralizzate con i personaggi di lana cotta del teatro steineriano e con le magiche valigie/teatro di Elisabetta Salvatori.
Massimo Luconi