Un fiume, l’Aniene, e i destini di due uomini che s’incrociano casualmente per un breve, decisivo, lasso di tempo. Nicola Pistoia e Paolo Triestino tornano in scena al Teatro della Cometa di Roma con Trote, brillante e commovente commedia di Edoardo Erba. Un testo intelligente e vivace che riflette sulla tragicità intrinseca della vita per indagare con leggerezza e autenticità partendo da un errore del caso: sarà proprio un errore, un ritiro frettoloso di un referto medico a lasciare spazio a un’amicizia improvvisa e imprevedibile. Maurizio (Paolo Triestino) è un meccanico arricchito, sposato e fedifrago che ha ritirato per errore cartella medica con un terribile responso: una malattia allo stadio terminale. Quando si rende conto che le analisi non sono le sue, a un primo momento di esultanza scopre lo smarrimento e spinto dal senso di colpa decide di consegnarla al reale destinatario, Luigi (Nicola Pistoia, mirabile nel suo personaggio) taciturno e scontroso operaio con la passione per la pesca, che alle soglie della pensione è in procinto di sposarsi. Via via il testo, leggero e brillante, ma venato di un tocco di malinconia, prende corpo fra errori e scambi d’identità, lezioni sulle esche sulla pesca delle trote, ricordi e confidenze, con due prospettive del tutto diverse. Che Maurizio e Luigi siano diventati amici? Forse non è neppur importante saperlo, ma di certo il loro incontro, seppur breve cambierà le loro vite per sempre e offrirà a Maurizio un nuovo modo di vivere la vita. Giocata sul filo del grottesco con un tocco d’imprevedibilità, la commedia è sapientemente diretta da Nicola Pistoia e Paolo Triestino che si arrampicano fra i praticabili dell’Aniene, in una Roma che resta sempre e solo in lontananza. Sono loro gli straordinari interpreti in scena che riescono a far rivivere con autenticità le atmosfere e la tradizione della classica commedia all’italiana (quasi di stampo cinematografico) con delle maschere reali, due persone qualunque, ma speciali nella loro normalità. Il testo di Erba, dolceamaro e poetico, si adatta perfettamente alle loro fisicità e il connubio è perfetto perché si ride e ci si commuove fino alla fine. In scena anche la convincente Elisabetta De Vivo nel ruolo della moglie di Maurizio. Un bel successo, in scena al Teatro della Cometa di Roma fino al 18 novembre.