Al suo debutto discografico, Antonio Ragosta mette in luce un non comune talento di musicista e compositore con un album sorprendentemente evocativo
Quello che il chitarrista Antonio Ragosta riassume ne “Il mare e l’incanto a Roma Est” è uno sguardo che va oltre il panorama metropolitano, fino al cuore creativo di una città che cerca il futuro spingendosi verso un altrove. È lo sguardo di un figlio adottivo cresciuto in quella culla inquieta di musica e arte che è Roma Est.
In uscita il 18 gennaio, prodotto dall’etichetta inglese Slam Records e arricchito dalla partecipazione di Paolo Damiani, “Il mare e l’incanto a Roma Est” è l’album di esordio del talentuoso chitarrista Antonio Ragosta, un compendio del personale linguaggio messo a punto dal musicista napoletano, romano d’adozione, sintesi di una vasta letteratura musicale, studi accademici e molteplici esperienze performative. Sabato 19 gennaio presso la Casa del Jazz di Roma, Antonio sarà in concerto per presentare l’album. Sul palco con lui anche Paolo Damiani.
Il titolo dell’album si riferisce a uno spazio ideale dal quale Ragosta attinge per le sue creazioni. Il mare rappresenta i luoghi dell’infanzia e della libertà, un luogo della memoria che oggi sembra convergere là dove il disco ha preso la sua forma definitiva, ovvero le strade affollate e multietniche della zona est della capitale. L’incanto è invece la consapevolezza della necessità di esprimersi artisticamente, la magia dell’adolescenza che fa sembrare al contempo possibile e impossibile soddisfare quest’esigenza.
Nei nove brani originali, scritti e arrangiati da Ragosta, confluiscono tutte le influenze assorbite dal chitarrista nel corso degli anni, dal grande amore per la musica classica e il jazz a quello per la voce di John Lennon, dalla passione per le corde distorte di Jimi Hendrix alla naturale inclinazione verso i suoni popolari del Mediterraneo. Le linee melodiche raccontano storie della tradizione, qui riproposta con un idioma personale e innovativo che nasce dalla volontà del chitarrista di affidarsi a intuizioni musicali dirette, spontanee, lontane da tecnicismi e ornamenti stilistici e prossime alla verità della musica suonata.
“Il mare e l’incanto a Roma est” nasce dunque dall’urgenza di mettere in musica emozioni e ricordi attingendo dalla vita reale e dall’immaginazione letteraria. Così Tristalia e L’ultimo Baol sono ispirati dalla lettura dei romanzi di Stefano Benni; Consumo e Viaggioman, scritti nel periodo dell’adolescenza, sono stati tramandati di cassetta in cassetta, di versione in versione, fino a trovare la loro giusta destinazione nel primo lavoro discografico. Alessandra è dedicata alla presenza silenziosa e buffa della sorella del chitarrista che si aggirava per casa mentre veniva composta questa melodia leggera. Lascio al caso ha preso invece la sua forma definitiva nelle aule del Conservatorio Santa Cecilia, dove, durante un esame, il pianista Danilo Rea suggerì di far ascoltare a Paolo Damiani il brano orchestrato da Ragosta. Il violoncellista e compositore appare così in due punti del disco: come violoncellista in Lascio al caso, e come compositore di Invisibile.
Oltre alla partecipazione di Damiani, il disco vede la presenza di eccellenti musicisti, scelti con cura da Ragosta tra quelle che meglio avrebbero potuto interpretare le sue composizioni. Il chitarrista ha messo così insieme il suono del trombone di Tony Cattano, la solidità e versatilità della sezione ritmica di Pasquale Angelini e Stefano Napoli (già rodata nella Contrada Casiello, gruppo con cui il chitarrista collabora dal 2005); l’anima sincera della fisarmonica di Emiliano Pallotti.
FORMAZIONE
Antonio Ragosta – chitarra elettrica, chitarra portoghese
Paolo Damiano – violoncello
Tony Cattano – trombone
Irene Angelino – flauto
Emiliano Pallotti – fisarmonica
Stefano Napoli – contrabbasso
Pasquale Angelini – batteria
TRACKLIST
Lascio al caso
La ronda
Invisibile
Alessandra
Tristalia
Viaggioman
Variabile
Consumo
L’ultimo Baol