Un vero e proprio evento chiuderà il 3 e il 5 maggio la 53ma stagione lirica del Teatro “Rendano” di Cosenza. Di scena il dramma in musica “Scanderbeg”, composto da Antonio Vivaldi e rappresentato per la prima volta nel 1718 al Teatro della Pergola di Firenze. La riproposizione dell’opera a Cosenza segna una importante e virtuosa collaborazione tra il Teatro “Rendano” diretto da Isabel Russinova, il Teatro Nazionale dell’Opera di Tirana, palcoscenico della prima rappresentazione di questa produzione nel novembre del 2012, e l’Opera Academy di Verona che, su commissione del teatro albanese, ha realizzato il progetto artistico con il coinvolgimento degli allievi dei master di specializzazione dell’accademia veronese.
Dell’opera “Scanderbeg” gran parte della musica originale andò perduta, mentre il libretto, di Antonio Salvi, poeta di corte del granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici, sopravvisse interamente. Grazie al raffronto di documenti d’epoca, si accertò che quattro arie con recitativo vennero scritte dalla mano di Antonio Vivaldi. Al compositore Francesco Venerucci è toccato il compito di sottoporre a revisione le quattro arie “vivaldiane” e un certosino lavoro di restauro e di vera e propria reinvenzione della musica per tutta la copiosa parte rimanente. Al musicologo e saggista Quirino Principe, invece, quello, lungo e faticoso, di rielaborare interamente il libretto di Salvi, rendendolo più comprensibile e lasciando inalterati solo rari versi.
Grazie a questa complessa operazione di ritrovamento, recupero, rielaborazione e quasi re-invenzione testuale oggi “Scanderbeg” può essere rappresentata, dopo Tirana, al Teatro “Rendano” di Cosenza.
A Tirana l’opera è stata rappresentata in occasione del centenario dell’Indipendenza dell’Albania dalla secolare soggezione all’Impero Ottomano, proclamata il 28 novembre 1912.
Al centro del dramma in musica vivaldiano, la figura dell’eroe albanese Giorgio Castriota Scanderbeg, nato a Croia nel 1405, prima valoroso soldato al servizio dei Turchi, per qualche tempo orientato verso la religione islamica, poi tornato al cristianesimo. Scanderbeg fu condottiero del suo popolo e tessitore dell’identità nazionale albanese. “Difendendo la propria terra – scrive Quirino Principe – Scanderbeg difese l’Europa cristiana e civile e in questo suo ruolo raggiunse una statura politica e morale fra le maggiori della storia europea, tanto che la sua grandezza fu ricordata con evidenza anche fuori del vecchio Continente.”
Doppia la dimensione storica assegnata a Scanderbeg dallo stesso Principe: “come campione del cristianesimo dinanzi all’espansionismo islamico e come eroe nazionale d’Albania”.
Nel presentare l’opera che debutterà al “Rendano” il prossimo 3 maggio il direttore artistico Isabel Russinova sottolinea il grande fascino che ha subito da sempre dalla figura di Scanderbeg, “una tra quelle – dice – più rappresentative del XV secolo. La sua fama di grande condottiero, fine stratega, coraggioso, colto, rude e gentile insieme, strenuo difensore della fede cristiana, tanto da ottenere dal Papa Callisto III l’appellativo di “atleta di Cristo”, suscitò, due secoli dopo, l’ammirazione di Vivaldi che compose l’opera omonima proprio in suo onore. Con il declino del barocco – sottolinea ancora la Russinova – l’opera fu dimenticata e rischiava di morire, come gran parte della musica del grande compositore veneziano, ma ora, più di tre secoli dopo, grazie al lavoro di scrittura del maestro Francesco Venerucci e di Quirino Principe, grazie all’Opera di Tirana, all’Opera Academy di Verona ed al Teatro Rendano, eccola vivere ancora. Sarà un momento altissimo che lega musica, storia, letteratura e memoria. Mi sento particolarmente fiera che il Teatro Rendano, la città di Cosenza e l’intera Calabria, terra d’Arbereshe, possano vivere questa occasione da tramandare a chi verrà dopo di noi.”
Due le rappresentazioni previste al “Rendano”: la “prima” venerdì 3 maggio, alle ore 20,30 (turno A di abbonamento) e la replica domenica 5 maggio, alle ore 17,00 (turno B di abbonamento).
L’Orchestra, il coro e il corpo di ballo sono quelli del Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto di Tirana. Stesso discorso per i cantanti: Armand Likaj (nel ruolo di Scanderbeg), Emiljana Palushaj (Doneca), Ogert Islami (Aroniz), Erlind Zeraliu (Ormondo), Edvin Kastrati (Amurat II), Ivana Hoxha (Asteria) e Klodian Kacani (Acomat).
Maestro Concertatore e Direttore d’Orchestra Zhani Ciko, che del Teatro dell’Opera di Tirana è anche sovrintendente; maestro del coro è Dritan Lumshi. La regia è di Giorgia Guerra, ripresa da Ada Gurra. Maestro del ballo e coreografo, Lino Privitera.
A firmare le scene Andrea La Cagnina, mentre le proiezioni video sono di Florian Canga e i costumi di Claudia Yanina Fascio.
Biglietti in vendita sia al botteghino del “Rendano” che all’agenzia Inprimafila di viale degli Alimena.
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