Venerdì 17 maggio alla Casa del Jazz, Groove Master Edition presenta: Machine Head Quartet e Leonardo Radicchi “Riot”. Il progetto “Machine Head Quartet” con Marco Postacchini sassofono, effetti, Massimo Morganti trombone, Roberto Gazzani basso, effetti, Andrea Morandi batteria, effetti, è composto prevalentemente da composizioni nelle quali il percorso improvvisativo si avvale dell’utilizzo dell’elettronica grazie all’impiego di campionamenti e loop con i quali i musicisti interagiscono. Il sound che ne consegue è un crocevia tra stilemi “tradizionali” ed innovazione, dove coesistono la reinvenzioni di alcuni noti standards jazz accanto all’esecuzione di brani originali. Machine Head quartet presenterà il cd “Fuori dal Chorus” edito dall’etichetta Groove Master Edition.
“RIOT”, il secondo album del sassofonista e compositore Leonardo Radicchi, personalità carismatica della nuova generazione di talenti del jazz italiano, che già nel 2011 si è affermato con il suo primo disco da leader “I hear voices in my head”, edito dalla stessa etichetta ed inciso con il collettivo Creative Music Front, ottenendo notevoli consensi durante i tour organizzata in USA, Messico e Italia.Il repertorio dell’album si articola in 7 composizioni originali per le quali Radicchi prende spunto da personaggi, tensioni sociali ed eventi che attraversano la società europea, americana e non solo.
Tutti i brani fissano aspetti diversi della ribellione, dalla sua genesi di lungo periodo (il brano “Feeding a Shark in a Pool”), al suo svolgersi e consumarsi (“Suite for a Riot”, in tre movimenti), fino alla descrizione dei suoi personaggi (“People who say no” e “Blues for Yvan Sagnet”). In “Wait” tutto diventa più esplicito: si abbandona la musica strumentale per passare ad un brano in cui la voce (della cantante Marta Capponi) non lascia spazio a dubbi. Il disco si chiude con “Sing for Absolution”, brano dei Muse, della band alternative rock britannica, scritto dal leader Matt Bellamy, che si pone come naturale conclusione e che risolve nella liricità sia le tensioni ritmiche ed armoniche del disco che le pulsioni ideali che lo attraversano.
Musicalmente, il disco si inserisce nell’orizzonte del jazz più contemporaneo senza dimenticare le lezioni che grandi maestri statunitensi ed europei hanno lasciato sullasperimentazione, sulla contaminazione e sull’impegno civile (tra cui Miles Davis, Ed Harris, Steve Coleman, John Zorn, Area, Joe Henderson, Lingomania).
La band è formata da giovani e talentuosi musicisti provenienti da contesti prestigiosi tra cui Berklee College of Music di Boston, Dipartimento Jazz del Conservatorio di Ferrara, Dipartimento di Composizione Classica del Conservatorio di Perugia, e da esperienze musicali che vanno dal jazz alla musica classica contemporanea, dal rock alla black music, dando vita ad un suono che si pone a metà strada tra le varie tradizioni musicali: Leonardo Radicchi sax tenore, Marta Capponi voce, Claudio Leone chitarra elettrica, Lorenzo Cannelli fender rhodes, Filippo Radicchi batteria.
Leonardo Radicchi ha pubblicato nel 2011 il suo primo album “I hear voices in my head”, edito dall’etichetta Groove Master Edition, con il collettivo Creative Music Front. che ha riunito musicisti provenienti da Italia, Stati Uniti, Cile, Messico con il quale ha realizzato tour in USA, in Italia ed uno in Messico sostenuto dalla Berklee e dal Ministero della Cultura del Nuovo Leon.
Diplomato con il massimo dei voti alla prestigiosa Berklee College of Music di Boston, dove ha studiato con musicisti del calibro di George Garzone, Darren Barrett, Greg Osby, Bill Pierce, Dino Govoni, Ed Tomassi, Dave Santoro ed ha inciso un brano per la prestigiosa compilation “Octave” dedicata ai nuovi talenti jazz della Jazz Revelation Records.
In Italia ha studiato con Maurizio Giammarco, Ramberto Ciammarughi, Michael Rosen, Fabio Zeppetella e David Brutti.
Ha frequentato numerosi corsi e seminari tra cui: Berklee Clincs at Umbria Jazz (2000), i seminari di Viggiano Jazz (2004), i seminari di composizione e arrangiamento tenuti da James Newton e da Bruno Tommaso a Chieti in Jazz (2008). Nel 2003 ha ottenuto il Primo premio nel concorso blues del Narni Black Festival con i Green Mice.
Si è esibito in numerosi festival e rassegne tra cui: Tutuma Social Club (New York), The Shrine (New York), Ryles Jazz Club (Boston,MA) Berklee Performance Center (Boston, MA-2010), Monterrey Conservatory (Mexico-2010), Casa del Jazz (Rome-2009), Villa Celimontana Festival Jazz (Roma-2008), Barga Jazz (LU-2008), Grey Cat Jazz Festival (GR-2008), Gubbio NoBorders (PG-2008-2009), Siena Jazz (SI-2008), Viterbo JazzUp (VT-2008-2009), Terni in Jazz Season 9 (TR-2008), Grand Tour Jazz Festival (TR-2008), Città Ducale Jazz Festival (RI, 2001-2002), Narni Black Festival (TR, 2003-2007), Trasimeno Blues (PG-2008).
Casa del Jazz
Viale di Porta Ardeatina, 55 – Roma
Info: 06/704731
Ingresso 5 euro