Weekend fitto di appuntamenti nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica con Uto Ughi, impegnato nella seconda e ultima parte dell’integrale dei Concerti per violino e Orchestra di Mozart.
Un grande successo annunciato per Uto Ughi, come sempre nella duplice veste di solista e concertatore insieme all’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, ma d’altra parte ogni appuntamento con il Maestro è sempre un’occasione attesa con ansia e trepidazione ben giustificate da parte di un pubblico totalmente appagato che può ammirare il talento, l’istrionismo e la compostezza del grande musicista, ospite abituale dell’Accademia, sempre distinto e generosissimo.
Dopo la serata d’esordio del 24 aprile con la prima parte dell’integrale (tra l’altro secondo appuntamento del progetto PappanoinWeb con i Concerti n.2, n.3 e n.7 disponibile on demand fino al 27 maggio 2014) il programma della serata prevedeva il Concerto n.1 K 207, il Concerto n.4 K 218 e il più celebre, il Concerto n.5 K219.
Se il ciclo dei concerti ha offerto la ghiotta occasione di poter riascoltare l’intera parabola evolutiva dello stile di Mozart in questa breve, ma bellissima, elegante serie, Uto Ughi è sempre impagabile, nella leggiadria e nella grazia del Concerto n.1 K 207 impreziosito dal tecnicismo luminoso del solista, nel Concerto n.4 K 218 (dopo la svolta del Concerto n.3) dove mantiene il ritmo di marcia militaresca, ma solo apparentemente per aprirsi al lirismo seducente delle note fino al Concerto n.5 K219 dove incanta l’ascoltatore con la dolcezza dell’Adagio per concludersi con il bizzarro Rondeau, detto alla turca, un ritmo di czarda ungherese. In ogni momento Uto Ughi incanta il pubblico con la finezza interpretativa, la ricchezza di sfumature, la sensibilità interpretativa che aggiungono ancor più valore a questi piccoli gioielli mozartiani.
Generoso come sempre, Uto Ughi rientra in Sala fra gli applausi e regala subito il Capriccio n. 24 di Paganini, talmente esaltante che il pubblico comincia ad applaudire ad esibizione incompiuta.
Doppio bis in chiusura con la parte finale di trascinante bellezza con il Concerto n.5 di Mozart, prima del caloroso tripudio di applausi.