Alle Terme di Caracalla, per la stagione estiva del Teatro dell’Opera va in scena la Soirée Roland Petit, con L’Arlésienne e la Carmen, due leggendarie coreografie di Petit, riprese da Luigi Bonino,
L’omaggio a Petit si traduce nella duplice ossessione amorosa seppure declinata in modo del tutto diverso: da una parte l’amore struggente e malinconico de L’Arlésienne, dall’altra la passione mortale della Carmen. Due balletti quasi antitetici, ma indispensabili l’uno all’altro.
Nell’Arlésienne (Parigi, 1974) poetico balletto tratto da uno dei racconti di Alphonse Daudet, con allestimento quasi etereo con scena nuda e luci di René Allio, l’incanto d’amore di Vivette (la casta e amorevole Erika Gaudenzi), viene irreparabilmente rotto dalla presenza ossessiva dell’Arlesiana che travolge i sensi e offusca la mente di Frederic, disperatamente visionario, interpretato da Dinu Tamazlacaru, primo ballerino dello Staatsballet Berlin.
Nella Carmen (Londra, 1949) si rinvigorisce l’ossessione amorosa di Don Josè per la provocante sigaraia: nel balletto della seduzione per eccellenza e della passione rovinosa, Petit elimina tutto il folklore contestuale per dare spazio alla seduzione e all’erotismo nella spettacolarizzazione del dramma, della passione e della follia amorosa.
Una sensualissima Gaia Straccamore, prima ballerina dell’opera, capelli corvini come voluto da Petit (doveva esserci Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opéra de Paris nel ruolo di Carmen, ma alla fine ha dovuto rinunciare a causa di precedenti impegni ed è stata sostituita da Isabelle Ciaravola, étoile dell’Opéra de Paris che si alterna con Gaia Straccamore), è la femme fatale per eccellenza, maliarda e provocante, seduttrice e volubile, bellissima, intrigante in perfetta coppia con un ossessivo Don Josè interpretato da Nicolas Le Riche, étoile dell’Opéra de Paris già ospite dell’Opera di Roma la scorsa stagione per la Serata Maurice Béjart. Sfacciatamente seducente il pas des deux della coppia Carmen-Josè, mentre nel fantasmagorico finale Escamillo viene ridicolizzato come fosse un burattino.
Emozionante, struggente la tauromachia finale, la lotta incontenibile fra Josè e Carmen che toglie il fiato nella sua ardente passionalità tanto efficace da crederci davvero.
Scene e costumi di Antoni Clavé riproducono una Carmen a tratti pop, con le sigaraie in versione quasi punk con capelli e bustini Vivienne Westwood, e banditi multicolor.
Occasione imperdibile per ammirare l’arte di Petit e la seduzione della danza sotto il cielo stellato in uno scenario semplicemente mozzafiato.
Ultima replica stasera alle ore 21.00.