Sabato 9 novembre, sul palco della Casa del Jazz, Luca Aquino, che presenterà ‘aQustico’, il suo nuovo lavoro discografico che ha in copertina un’opera di Mimmo Paladino, e che -tra l’altro- e stato elogiato su facebook da Roberto Saviano.
Questa è la quinta incisione a nome del trombettista beneventano, ed è il secondo album pubblicato per l’etichetta di Paolo Fresu (Tùk Music/Ponderosa, distr. Egea)) la quale si contraddistingue ormai sempre più per la freschezza e l’originalità dei lavori pubblicati ma anche per la scelta degli artisti che ha nella propria scuderia, soprattutto giovani artisti dalle grandi capacità strumentali e compositive.“Ascoltare la tromba di Luca è come avere le dita sempre intrecciate alle tue”. E’ così che lo scrittore Roberto Saviano commenta ‘aQustico’, il nuovo album di Luca Aquino è il giusto coronamento di un cammino tutto improntato sulla qualità e sul rischio. Svariate, costanti e diversissime sono state le sue collaborazioni con moltissimi musicisti a progetti differenti, confermando quelli che sono pregi di questo artista: la generosità, la curiosità e la versatilità. Il suo suono, così soffiato e immediatamente riconoscibile, è capace di fargli arrivare anche i complimenti di un tipo non certo facile come Peter Gabriel. In pianta stabile da un anno nel quartetto del francese Manù Katchè, batterista di Sting, Luca ha condiviso il palco col suo guru Jon Hassell in un progetto unico dedicato a Gil Evans e con Rava eFresu, suo maestro, amico e produttore. In ‘aQustico’, già dal primo ascolto, si palesano quelle che sono le caratteristiche di questo trombettista, e cioè, l’amore per la melodia, il cantato, ed il suono, il tutto miscelato in un melting pot mai scontato e banale, anzi con rimandi espressivi a volte colti e a volte disincantati al tempo stesso. Una leggerezza compositiva, a volte sfrontata, che affonda le radici in una leggerezza d’animo le quali sono ormai tipiche della sua cifra espressiva. In questo lavoro sembrano coesistere tutte le esperienze che Aquino ha vissuto sin dal suo esordio: c’è il jazz, con la tradizione e il free, l’amore per le atmosfere nordiche e per quelle balcaniche, la melodia mediterranea, con temi che ti entrano in testa dal primo ascolto, il tutto fino ad arrivare al progressive ed alla sperimentazione. Ancora una volta Luca Aquino ci sorprende. Lui osa riuscendoci. In ‘aQustico’, ci sono frasi belle, scritte bene, originali. Ardui riff hard bop e lancinanti grida free coesistono con soffi delicati e dolci nenie, questo a sancire ancora una volta il concetto che quando la musica è vera e genuina, vince.
Guarda il clip di presentazione con Alessandro Haber
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=47VqiOJeZOc
ed il videoclip di Mastroianni
http://www.youtube.com/watch?v=JuAIDLiH7gM (Anteprima)
Biografia
Luca Aquino è un trombettista, flicornista e compositore. Nasce in Italia a Benevento, antica cittadina del sud, il primo giugno 1974, sotto il segno dei gemelli. Il primo strumento che inizia a suonare è la tromba, all’età di diciannove anni, folgorato dal suono largo e caldo di Miles Davis. La abbandona due anni. Si dedica agli studi universitari e si laurea in Economia e Commercio. Ammaliato dal soffio di Chet Baker (il suo secondo vero amore), la tromba rientra prepotentemente nella sua vita ed è a questo punto che capisce di appartenere completamente alla musica. Infatti, riprende la tromba per non smettere più di suonare.
Luca è autodidatta. Pochi maestri, tra i quali Paolo Fresu.
E tanti dischi da ascoltare.
Proviene dal rock, ama le melodie e odia i modelli (non solo nel campo musicale) e i futili virtuosismi. In musica come nella vita attribuisce pari importanza al suono e al silenzio. Il suo approccio all’elettronica è misurato, non ne è vittima. Il timbro di Luca è solo ed esclusivamente il Suo timbro.
Dopo vari progetti internazionali e il premio internazionale per solisti “Massimo Urbani”, nel 2008 il suo primo album solista: “Sopra le nuvole” prodotto da Universal Music a cui fanno seguito nel 2009 “Lunaria” con ospite Roy Hargrove e Maria Pia De Vito e il premio “Musica Jazz” come miglior talento del jazz italiano.
Registra “Amam” nell’antico bagno turco di Skopje, Macedonia, e “Tsc” in una chiesa in Olanda ma è nel 2010 che la sua Opera “Icaro solo”, con la collaborazione dell’artista Mimmo Paladino, lo proietta ai vertici della musica elettronica mondiale.
Nel 2011 pubblica “Chiaro”, con il suo trio norvegese, ospite Lucio Dalla, per la neo etichetta Tùk Music di Paolo Fresu.
Dopo varie collaborazioni fondamentali, per la sua crescita artistica e professionale, con Jon Hassell, Enrico Rava e Paolo Fresu e oltre settecento concerti in tutto il mondo, nel 2012 entra in pianta stabile nel quartetto del batterista Manu Katchè e nel 2013 pubblica, con una nuova formazione, il suo nuovo album: “aQustico”.
Nello stesso periodo di tempo, ha partecipato ad oltre cento ulteriori registrazioni, spaziando dal jazz all’hip hop, dal grunge alla musica d’autore, dal metal al pop, ha inciso colonne sonore e ha ideato e dirige il festival d’arte “Riverberi”.
E tanti concerti e collaborazione, ovunque.
Perchè Luca ama soprattutto suonare, libero e senza imposizioni.
Casa del Jazz
Viale di Porta Ardeatina, 55 – Roma
Info: 06/704731
Ingresso 10 euro