Solo per pochi giorni, al Piccolo Eliseo di Roma, va in scena l’ultimo spettacolo di Anna Mazzamauro, attrice brillante divenuta celeberrima per il personaggio della Signorina Silvani dei film sul Ragionier Fantozzi. Se il cinema l’ha resa famosa al grande pubblico, è però il teatro che lei sente più congeniale, confessa in Nuda e cruda, in cui sfodera tutte le sue doti artistiche, spaziando dal canto alla recitazione, dal registro comico a quello drammatico con grande versatilità. L’attrice, stanca di sentirsi definire “atipica”, fa un inno alla bruttezza, un elogio dei difetti, un’apologia della diversità. Pinocchio, Cyrano de Bergerac, la Bestia, e non la Bella, sono i suoi miti; le bugie e la cattiveria sono qualcosa da coltivare; le arguzie, le facezie e le “pasquinate” sono un modo per non prendersi sul serio e deridere la realtà troppo spesso conformista. Anna Mazzamauro rifugge dalla normalità e difende la libertà di opinione, dimostra che “grasso” è anche “sexy” e che “vecchio” è “bello”. Sul palco, insieme a lei, anche Nicola Mancini, attore, ballerino e cantante, Lidia Norma nei panni della sua costumista, e i Màs en Tango (Salvatore Cauteruccio alla fisarmonica e pianoforte, Sasà Calabrese al contrabbasso, Andrea De Martino al violino, musiche originali di Amedeo Minghi), che l’attrice coinvolge in un contrappunto di rimbrotti. Anna Mazzamauro conquista il pubblico in sala non solo con la sua vitalità e la sua autoironia, ma anche dando voce a donne violate o tradite, a transessuali, al dolore per la perdita di un figlio, portando in scena sequenze di alcuni dei suoi spettacoli memorabili come Raccontare Nannarella dedicato ad Anna Magnani o quello di Cyrano de Bergerac. Momenti drammatici si alternano ad altri divertenti e giochi di parole si mescolano a giochi di seduzioni a ritmo di tango. Uno spettacolo per spogliarsi dai pregiudizi e dimenticare le ipocrisie.