Sabato 1 marzo alle 12, alla Casa del Jazz, ultimo appuntamento per il ciclo di lezioni, “Il saltarello del cannibale. Storia all’incontrario di un secolo di jazz italiano”, a cura di Vincenzo Martorella, uno dei nostri più accreditati storici della musica. Il tema di questa lezione: “L’altro ieri. Da Gorni Kramer a Gil Cuppini: alle radici del gezz”.
Le lezioni propongono un viaggio a ritroso nelle vicende del jazz italiano, che inizia con una serrata analisi dell’esistente, nel tentativo di mettere in luce le grandi bellezze e i paradossi, gli splendori e le difficoltà di un movimento che ha saputo non soltanto trovare una cifra stilistica assolutamente originale quanto una sua ormai inconfondibile collocazione all’interno del jazz europeo e di quello mondiale.
Attraverso le gesta dei protagonisti, Martorella accompagnerà gli ascoltatori in una passeggiata tra le epoche stilistiche, gli snodi estetici e le sfide linguistiche: dal trionfo televisivo dei grandi nomi di oggi fino alle incisioni dei precursori. In ciascuno dei quattro incontri – perfettamente autonomi, ma al tempo stesso tessere dello stesso mosaico – verrà esaminato un periodo storico, affrontato recuperando la stampa specializzata dell’epoca, le immagini e i suoni più significativi. Se la stazione di partenza è l’oggi, quella di arrivo sarà l’approdo alle primissime forme di jazz italiano, le stesse che nel 1919 un certo Capman, sulla «Tribuna Illustrata» di Roma definì, per via della loro cacofonica vitalità, e della volgarità delle danze connesse, il «saltarello da cannibali».
Vincenzo Martorella è uno dei più autorevoli critici musicali del nostro paese. Storico della musica, ha insegnato “Storia della Musica Alternativa”, presso la SSIS dell’Università di Bari, “Twentieth-Century Music History” presso la New York University, e “Storia della Musica” presso il Master in conduttore radiofonico e dei media digitali, organizzato dal Dipartimento di Scienze del Linguaggio dell’Università per Stranieri di Perugia. Negli ultimi anni ha collaborato con la Fonoteca O. Trotta di Perugia, e tenuto conferenze e guide all’ascolto in tutta Italia.
Oltre a “Il Blues”, pubblicato da Einaudi nel 2009, ha scritto: “Storia della Fusion. Guida ragionata a una musica inqualificabile”, Castelvecchi, 1998; “Art Blakey. Il tamburo e l’estasi”, Stampa Alternativa, 2003; “La sindrome di Bollani”, primo libro sul talentuoso pianista, per i tipi della Vanni Editore (2009), mentre solo sul mercato francese è uscito “MC Solaar”, edito da Gremese (1999). Risale al 2011, infine, la pubblicazione di “Time After Time. Vent’anni dell’Orchestra Jazz della Sardegna”, a cura della Edes. Sempre per Einaudi ha tradotto e curato l’edizione italiana di “A New Jazz History”, di Alyn Shipton, pubblicato nel 2011, alla quale ha aggiunto un ricco glossario e un saggio sulla storia del jazz in Italia (“Il saltarello del cannibale. Temi, paradossi, lampi di genio e storia all’incontrario di un secolo di jazz italiano”), dal quale derivano i quattro incontri alla Casa del Jazz.
Per l’editore Arcana ha fondato e dirige la collana Arcana Jazz, i cui primi titoli saranno pubblicati nel corso del 2014 (tra questi, una nuova biografia di Chet Baker, l’autobiografia di Marcello Rosa, e un’innovativa storia del pianoforte jazz).
Ha scritto per tutte le più importanti riviste di settore e non: quotidiani (Manifesto, Liberazione, Il Post), settimanali (L’Espresso), mensili (L’Uomo Vogue, Musica Jazz, Percussioni, Audio Review, Chitarre, I Fiati, Jazz Hot, PopMatters, Drumset Mag e molte altre). Per sei anni ha diretto la rivista Jazzit, e, dalla nascita alla fine, la rivista di rock MUZ. Musicista e didatta, per due anni ha ricoperto il ruolo di Direttore Artistico del Festival Internazionale del Jazz di Atina.
Casa del Jazz
Viale di Porta Ardeatina, 55 – Roma
Info: 06/704731
Ingresso libero