Si conclude con due importanti appuntamenti in programma nel mese di maggio, la Stagione di Danza del Teatro Comunale Città di Vicenza, XVIII edizione di VicenzaDanza.La Stagione è promossa e sostenuta dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, con il sostegno di Fiamm Group, Develon, Gruppo Mastrotto, Colorcom Allestimenti e AIM come partner; Fondazione Roi, Camera di Commercio Vicenza, Inglesina, Gruppo Beltrame, AC Hotel Vicenza, Gruppo Forall-Pal Zileri, Burgo Group, Confartigianato, Telemar e Confcommercio come sponsor; Il Giornale di Vicenza come media partner.
Nel suo insieme la Stagione di Danza del Comunale ha presentato un’offerta molto connotata, composta da titoli diversi per ispirazione e contesto culturale di provenienza, un panorama a 360° sulle tendenze (e sulle sicure affermazioni) della danza a livello internazionale, una programmazione di eccellenza che da anni caratterizza il palcoscenico di VicenzaDanza e la differenzia fortemente rispetto alle proposte di danza degli altri teatri.
Il primo appuntamento di maggio è in calendario al Teatro Comunale di Vicenza martedì 13 maggio alle 20.45 in Sala Grande, si tratta di “Imã – Triz” due produzionidel brasiliano Grupo Corpo, un graditissimo ritorno per il pubblico del Comunale. Su coreografie del fondatore della compagnia, Rodrigo Pederneiras, sarà proposto l’inimitabile linguaggio del corpo, sapiente e ricco di ispirazioni, cifra stilistica del gruppo. Sarà l’occasione per vedere (e rivedere) una compagnia unica per qualità di movimento, stile, entusiasmo interpretativo e capacità di miscelare tutte le tecniche della danza, dal balletto al jazz, dall’etnico al contemporaneo. Si tratta, come afferma Silvia Poletti, di una “qualità” della danza davvero unica, tanti stimoli e tecniche così ben amalgamati che rendono straordinariamente, sensualmente naturali le movenze del gruppo, con un tocco di unicità. Perché Grupo Corpo fa sgorgare il movimento senza soluzione di continuità, con un flusso continuo, virando le energie come per necessità naturale, non dettata dalle invenzioni coreografiche. Anche l’identità culturale delle origini è preservata, ma in modo unico e inimitabile, grazie attraverso l’esigenza di tenere saldi e riconoscibili certi legami e riferimenti con le proprie culture d’origine: ora quella bianca di ascendenze portoghesi ed europee in genere, ora quella africana e indigena; influenze che lungi dall’essere subite passivamente, sono state rivissute e adattate all’esigenza di raccontare in maniera personale l’essenza della brasilianità – dell’essere cioè fieramente parte integrante, consapevole e vitale di una variegata realtà multietnica, che si rappresenta nelle movenze della danza, ma anche nella musica e nelle arti visive.
L’Incontro con la Danza che precede lo spettacolo, nel Foyer alle 20.00, sarà condotto da Maria Luisa Buzzi, giornalista e critico di danza, Direttore Responsabile delle testate specializzate “Danza&Danza” e danzaedanzaweb.com, già cultore della materia alla cattedra di Drammaturgia Coreutica dell’Università Cattolica di Brescia.
Per la chiusura della Stagione, un grande appuntamento, una doppia data, unica in Italia, in programma venerdì 23 e sabato 24 maggio alle 20.45, in Sala Grande: ecco il “Sogno di una notte di mezza estate”, unclassico rivisitato in chiave moderna con raffinata maestria e grande classe, dal Ballet du Grand Théâtre de Genève.
Firma la creazione il coreografo francese Michel Kelemenis, che spesso lavora con la Compagnia svizzera, pronto a presentare in modo davvero originale le fantastiche avventure amorose di esseri umani e creature incantate che si incontrano nel bosco fatato. Con il suo personalissimo tocco ludico il coreografo si prende più di qualche libertà rispetto alla trama shakespeariana e alla versione del balletto di Petipa: qui la dimensione narrativa assume una forza supplementare rispetto al gesto danzato e alla partitura musicale di Mendelssohn, estremamente alleggerita, mentre i venti ballerini, di rigorosa formazione classica e neoclassica, si muovono con grazia e leggiadria nei due universi, quello onirico e quello del reale, che caratterizzano lo spazio scenico. Uno spettacolo apprezzatissimo dopo la prima a Ginevra nell’ottobre dello scorso anno.
Introdurrà l’interessante rilettura del balletto e della commedia shakespeariana, nel Foyer del Teatro venerdì 23 e sabato 24 maggio alle 20.00, Stefano Tomassini, critico estudioso di danza e di teatro musicale contemporaneo, docente a Ca’ Foscari a Venezia, collaboratore di prestigiose testate web e specializzate.