Che cosa succederebbe se a Napoli, per un giorno, venisse meno la gravità? La forza che ci inchioda a terra e grazie alla quale non fluttuiamo nell’etere è al centro del percorso “Per oggi non si cade”, progetto di Manlio Santanelli messo in scena all’Accademia di Belle arti di Napoli nell’ambito del Napoli teatro festival. Usiamo “percorso” e non spettacolo, perchè “Per oggi non si cade” è qualcosa di profondamente diverso che coinvolge in toto lo spettatore. Al pubblico vengono infatti date delle cuffie ed una mappa. Inizia un labirintico iter tra i corridoi dell’accademia, fatto di istallazioni e un racconto audio in frammenti in cui si ripercorre la storia di una giornata napoletana in assenza di gravità dove è la spazzatura a dominare. Una serie di piccoli quadri dove la parola d’ordine è “sospensione”, un concetto non sconosciuto alla città, che vive sempre in attesa e che si lascia scivolare addosso le disavventure. Tutto si riduce a indifferenza. La lotta quotidiana, l’arte di arrangiarsi, la scaramanzia, sono tanti i temi ripresi e “allestiti”. Ogni traccia audio (16 in tutto) contiene una piccola storia narrata didascalicamente da Mario Tozzi e recitata da una quantità di attori. Si riconosceranno le voci di: Federica Aiello, Antonella Cioli, Giancarlo Cosentino, Paolo Cresta, Bianca D’Amato, Isa Danieli, Salvatore D’Onofrio, Massimiliano Foà, Roberto Giordano, Antonio Marfella, Nello Mascia, Antonella Morea, Nico Mucci, Enzo Musicò, Loredana Piedimonte, Mario Porfito, Nunzia Schiano, Lello Serao, Rosario Sparno. Ma quella che potrebbe sembrare una “audioguida” risulta essere un espediente più ricco grazie alla tecnica olofonica del maestro Hubert Westkemper, che permette di riprodurre i suoni quanto più simili a come li percepisce l’orecchio umano. Ed è per questo che ci si sente completamente immersi in ciò che viene narrato e interpretato, “sospesi” nella narrazione come se anche lo spettatore soffrisse l’assenza di gravità. Ogni piccolo step, ogni traccia audio, ha un set specifico, una sorta di scenografia di contorno, fatta di istallazioni realizzate dagli allievi del corso di scenografia dell’Accademia di belle arti. Queste suscitano sensazioni ed emozioni, creano spazi onirici in pieno accordo con quello che lo spettatore ascolta/vive in cuffia. Bella l’idea, ottima la regia di Fabio Cocifoglia.