Per entrare direttamente nel merito dello spettacolo forse conviene cominciare dalla fine, dall’insistenza e intensità degli applausi, dall’entusiasmo contagioso di un pubblico molto composito che ha voluto, in solo abbraccio, rendere un omaggio riconoscente ai favolosi Beatles, all’’originalità della performance della Banda Osiris che fonde musica, teatro e comicità e all’incredibile capacità ed ecletticità di quel mostro di bravura che fa Neri di nome e Marcorè di cognome. Per arrivare ai Beatles Neri inizia la sua narrazione dalle origini del mondo animale per arrivare ai neri scarafaggi da cui il gruppo prese il nome. In questa parte è determinante la videoproiezione dei disegni di Daniela Dal Cin animati dal bravissimo Francesco Frongia. Assistiamo alla nascita del gruppo in quel di Liverpool, dei difficili inizi negli anni ’60 e dello straordinario successo che neppure le più accurate analisi sociologiche sarebbero riuscite a “smontare”. È stata così inventato il termine beatlesmania per riassumere quel coacervo di ossessione, euforia, crisi isteriche, pianti, svenimenti al quale, al di là di estrazione sociale, cultura, sesso, erano soggetti i giovanissimi (teenager). I Beatles hanno fatto da detonatore alla polveriera che era inconsciamente compressa nelle pieghe di quel mondo. Evidentemente le parole delle canzoni, la musica, il look della band, i loro atteggiamenti, le dichiarazioni erano quelli che i tenn inconsciamente volevano sentire. Il racconto di Neri e di quei pazzi fantastici della Banda Osiris ha toccato i vari segmenti della vita dei beatles da Liverpool, Londra, Stati uniti dove venne ucciso da un fanatico supporter John Lennon (i maligni commentarono che sarebbe stato un atto non così grave, addirittura liberatorio sparare a Joko, non a John) e questi segmenti erano commentati dalle bellissime canzoni, dalle meno conosciute alle più note (Yesterday, Acrosso the Universe, Hey Jude e tante altre). È stata molto divertente e dissacrante la libera interpretazione delle canzoni da parte della famigerata band, mentre Neri è stato filologicamente molto attento ai tempi musicali e ai testi delle canzoni che cantava meravigliosamente accompagnandosi alla chitarra.
Di Neri Marcorè abbiamo detto, ma cosa dire della Banda Osiris che è considerata la massima espressione della comicità, ironica e surreale, nel teatro musicale italiano? I polistrumentisti, cantanti, attori, clowns sono Sandro Berti (mandolino, chitarra, violino, trombone), Gianluigi Carlone (voce, sax, flauto), Roberto Carlone (trombone, basso, tastiere), Giancarlo Macrì (percussioni, batteria, bassotuba). La loro caratteristica è che si divertono divertendo.
Conclusione: Beatles Submarine (un enorme sottomarino giallo in video è stato la cifra muta dello show) è uno spettacolo surreale carico di suggestioni, strabordante di fantasia, creatività con una venatura di demenzialità che non guasta mai.
Intelligente e attenta la regia dell’ottimo Giorgio Gallione.