Di Albert Camus
traduzione Andrea Bianchi
regia Emanuele Conte
con
Gianmaria Martini – Caligola,
Enrico Campanati – Cherea,
Viviana Altieri – Cesonia,
Giovanni Serratore – Elicone,
Luca Terracciano – Il giovane Scipione,
Pietro Fabbri – Patrizio,
Yuri D’Agostino – Patrizio,
Marco Lubrano – Patrizio,
Alessio Aronne – Patrizio
assistente alla regia Yuri D’Agostino
scenografia Emanuele Conte
costumi Bruno Cereseto
luci e fonica Tiziano Scali
produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse
Prima nazionale
Debutta in Prima Nazionale mercoledì 15 ottobre Caligola, la nuova produzione del Teatro della Tosse, regia di Emanuele Conte, che apre la stagione “In„ Trionfo 2014/2015.
Caligola sarà in scena tutte le sere alle ore 20.30 fino al 26 ottobre (lunedì riposo).
Caligola prosegue il lavoro di Emanuele Conte attorno al tema del potere, iniziato nella stagione 2013/2014 con la messa in scena dell’Antigone, nella versione di Jean Anouilh.
Caligola: Se il Bilancio è importante, allora la vita umana non lo è. È lampante. Tutti quelli che la pensano come te devono ammettere questo ragionamento e ritenere che la loro vita non sia niente, dato che stimano che il denaro sia tutto
Rileggere Caligola oggi, a quasi sessant’anni dalla sua ultima stesura, sorprende per la straordinaria attualità. L’aspirazione di Caligola verso la verità assoluta lo porta a odiare e a combattere con tutte le sue forze la menzogna, l’ipocrisia e il conformismo di una società che assomiglia incredibilmente alla nostra.
Le ragioni della politica, e ancora di più quelle dell’economia, si impongono sulle ragioni dell’uomo, ed è contro questa follia che Caligola si scaglia – procurandosi lui stesso il marchio di folle. Folle perché è diverso, folle perché ha in odio il conformismo moraleggiante tanto dei potenti, quanto del popolo, pronto a schierarsi con il primo oratore capace di urlare più degli altri la propria verità.
In questo, nel nostro modo di fare teatro, ci sentiamo vicino a Caligola, naturalmente non per la sua violenza iconoclasta, ma per il desiderio di muoversi sempre al di fuori dagli schemi precostituiti, senza cedere alle mode, alla ricerca di ciò che, apparentemente, è impossibile da afferrare.
La parabola di Caligola si compie quando lui ha tra i ventisei e i ventinove anni, un’età nella quale un uomo è dotato di un’energia e una determinazione che con il passare degli anni tende ad affievolirsi. Spesso, nelle rappresentazioni di questo testo, il peso del protagonista ha spinto i registi a scegliere attori più maturi.
Il protagonista del nostro spettacolo è il trentenne Gianmaria Martini, un ex pilota divenuto attore dopo un incidente, che ne ha precluso la carriera automobilistica.
Martini, già protagonista sul palco della Tosse nei panni di Puck in Sogno in una notte d’estate (di Emanuele Conte e Elisa D’andrea, di nuovo in cartellone a febbraio), lo scorso anno ha ricevuto in campidoglio l’Oscar dell’attor giovane, prestigioso riconoscimento per la recitazione e l’impegno tra cinema e teatro. L’attore triestino a teatro è stato Calibano nella Tempesta di Shakespeare diretto dal Valerio Binasco e in poco tempo ha partecipato a importanti film come Diaz, Romanzo di una strage e Vinodentro oltre a diventare un volto tv per la sua partecipazione a I Cesaroni dove interpreta il figlio di Maurizio Mattioli. Recentemente ha recitato al fianco di Vittoria Puccini e Stefano Accorsi a Io non ti conosco debutto alla regia di quest’ultimo.
Al fianco di Martini/Caligola, nei panni di Cherea c’è un intenso Enrico Campanati uno dei volti storici della Tosse. Il cast si completa di un mix tra giovani attori e vecchie conoscenze: Viviana Altieri è Cesonia, Giovanni Serratore interpreta Elicone, Luca Terracciano presta il volto a Scipione e poi i patrizi incarnati da Pietro Fabbri, Yuri D’Agostino, Marco Lubrano e Alessio Aronne.
Si è scelto di portare in scena la versione definitiva dell’opera di Camus, quella del 1958, nella traduzione appositamente realizzata per il Teatro della Tosse da Andrea Bianchi, profondo conoscitore dell’opera dello scrittore francese.
Negli ultimi anni gli spettatori italiani hanno avuto più facilmente occasione di vedere rappresentata la versione del ’41, che Camus considerava una prima stesura dell’opera. La versione del ’58 mostra una maggiore complessità e profondità drammaturgica, grazie all’ampliamento e all’approfondimento dei personaggi che accompagnano il protagonista – primo tra tutti Cherea, vero e proprio deuteragonista che, affrontando Caligola in un conflitto intellettuale ed esistenziale, permette di approfondire le tematiche presenti nel testo in termini più “teatrali”.
Camus era un uomo di teatro, amava il teatro e gli attori; l’ultima versione di Caligola è un testo di straordinaria bellezza teatrale, al di là delle tesi in esso contenute. Ed è proprio grazie alla cura degli aspetti formali del testo che il dramma risulta ancora più efficace in termini politici e filosofici.
Caligola è il secondo atto del progetto triennale voluto dal Teatro della Tosse e dal regista Emanuele Conte iniziato lo scorso anno con Antigone. Il progetto e’ una riflessione sui meccanismi del potere e in particolare sul rapporto tra ragione e follia.
A chiudere la trilogia sarà Ubu Roi, in cartellone nel 2015/2016.
Segno di continuità è anche lo spazio scenico dove si muove la narrazione di Caligola, che prende vita dalla scena finale di Antigone.
Un apparato scenografico mutevole che considerando lo spettacolo come parte di una trilogia viene trasformato dagli stessi attori al termine di ogni rappresentazione per accogliere quella successiva.
Il 18, 19, 25 e 26 ottobre sarà possibile vedere i due spettacoli in successione alle 18.30 sarà in scena Antigone di Jean Anouilh e a seguire Caligola.
Antigone ha aperto la scorsa stagione della Tosse e dato il via a questa trilogia sul potere. La lotta di Antigone, nei confronti del potere costituto incarnato da Creonte è un esempio ancora attuale di quello che sta accadendo oggi nel mondo. Una realtà attraversata da ribellioni, rivoluzioni
e insurrezioni, che contrappongono sistemi di potere conservatore a nuove idee spesso non ancora completamente mature. Uno spettacolo che parla di contrapposizioni: amore e morte, insurrezione, ragione e spiritualità.
A dare il volto ad Antigone è Viviana Strambelli, che disegna un personaggio complesso con mille sfumature evidenziando le contraddizioni, le fragilità e le incertezze dell’eroina di Anouilh. Creonte è interpretato da Enrico Campanati, che si esibisce in una grande prova d’attore evidenziando i tormenti di chi è costretto a difendere l’ordine costituito.
In scena con loro Pietro Fabbri nel doppio ruolo della levatrice di Antigone e del suo carceriere, Viviana Altieri che presta il volto a Ismene, Luca Terracciano che interpreta Emone e Marco Lubrano nel ruolo della guardia.
Biglietti
Caligola – intero: 14 € ; ridotto: 12 € – under30: 10 € – fino 14 anni: 8 €
Antigone – intero: 14 € ; ridotto: 12 € – under30: 10 € – fino 14 anni: 8 €
Biglietto speciale Caligola + Antigone: 20 €
(con il biglietto speciale si possono vedere i due spettacoli anche in date diverse l’uno dall’altro)
Abbonamento 5 “IN„ TRIONFO : 70 €
Abbonamento nominale. Assisti a 5 spettacoli della stagione “In„ Trionfo (Caligola + 4 titoli a scelta)
Info e prenotazioni: promozione@teatrodellatosse.it
oppure
010.2470793