Il violoncellista americano Lynn Harrell, il violinista di origine russa Julian Rachlin – due grandi solisti che non hanno bisogno di presentazioni – e la giovane pianista cinese Zhang Zuo appartengono a paesi e generazioni diverse e le loro esperienze si integrano e si arricchiscono a vicenda, esaltandosi nell’esecuzione di due dei massimi capolavori mai scritti per trio, l'”Arciduca” di Beethoven e l’op. 99 di Schubert, che eseguiranno nell’Aula Magna della Sapienza martedì 28 ottobre alle 20.30 per la stagione della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti.
A settant’anni Lynn Harrell è ospite frequente delle maggiori orchestre d’America (New York, Chicago, Boston, Philadelphia), Europa (Berlino, Londra, Monaco di Baviera), Asia e Australia, con direttori del massimo livello, quali James Levine, Kurt Masur, Zubin Mehta, André Previn, Sir Simon Rattle e Yuri Temirkanov. Ha una passione per la musica da camera e per alcuni anni ha formato un trio da sogno con Itzhak Perlman e Vladimir Ashkenazy, con cui ha vinto due Grammy, di cui uno per l’incisione proprio dei Trii di Beethoven.
Julian Rachlin è nato quaranta anni fa in Unione Sovietica ma si è trasferito prestissimo in Austria, dove è stato il più giovane solista che abbia mai suonato con i Wiener Phlharmoniker. Oggi è uno dei più eccitanti, preparati e rispettati violinisti al mondo e con il suo Stradivari suona nelle sale più prestigiose e con le più grandi orchestre.
Zhang Zuo è uno dei giovani fenomenali talenti pianistici che giungono dalla Cina. Si è presto distinta in importanti concorsi internazionali, iniziando a soli venti anni una brillante attività concertistica, che l’ha già portata in Europa ed America, oltre che in Asia.
Sono in programma due sole composizioni, ma di grande impegno. Il Trio in si bemolle maggiore op. 97 “L’Arciduca” di Ludwig van Beethoven fu scritto nel 1811 e venne dedicato dal compositore all’arciduca Rodolfo d’Asburgo, suo amico, allievo e mecenate, da cui la sua denominazione. Per le sue dimensioni e la sua complessità questo trio supera di gran lunga tutti quelli composti fino ad allora e dà a questo genere cameristico un respiro sinfonico, mantenendo però il tono intimo tipico della musica da camera.
Il Trio in si bemolle maggiore op. 99 (D 898) di Franz Schubert fu scritto nel 1827, penultimo anno di vita del compositore, quando già aveva avuto la premonizione della sua prossima, precocissima fine. Eppure come scrisse Schumann, non vi sono pessimismo e angoscia in questa musica ma serenità e luce: “Uno sguardo al Trio in si bemolle maggiore, op. 99 di Schubert, e tutte le angosce della nostra condizione umana scompaiono, e tutto il mondo è di nuovo pieno di freschezza e di luce”.
Martedì 28 ottobre ore 20.30
Aula Magna – Sapienza Università di Roma
Lynn Harrell violoncello
Julian Rachlin violino
Zhang Zuo pianoforte
Beethoven Trio in si bemolle maggiore op. 97 “L’Arciduca”
Schubert Trio in si bemolle maggiore op. 99 (D 898)
BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)
under 30: 8 euro
under 14: 5 euro
INFO per il pubblico: tel. 06 3610051/2
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botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it