di Patrick Süskind
regia: Luca Giberti
interprete: Andrea Nicolini
scene e costumi: Guido Fiorato
luci: Sandro Sussi
liuteria: Gianmaria Assandri
supervisione musicale: Federico Bagnasco
produzione: Luca Giberti e Associazione Culturale QED
“Il contrabbasso” è una commedia nera scritta nel 1981 da Patrick Süskind, drammaturgo e scrittore tedesco noto al grande pubblico per aver pubblicato il romanzo “Il Profumo”. Entrato a pieno titolo fra i testi di culto della drammaturgia contemporanea, è in scena al Teatro Duse di Genova dal 12 al 16 novembre nella nuova produzione di Luca Giberti, che ne firma la regia. Monologo esilarante e al tempo stesso inquietante, “Il Contrabbasso” ritrae le aspirazioni, le aspettative, le fragilità di un uomo, contrabbassista d’orchestra d’opera, che attraverso il rapporto con il suo strumento musicale racconta sé stesso finendo per assurgere a simbolo dell’insignificanza dell’intellettuale nella vacuità della società contemporanea. Un testo teatrale visionario, irresistibilmente comico, perturbante; un one-man show interpretato dall’attore e compositore Andrea Nicolini, una delle voci più nuove e interessanti del panorama contemporaneo, attualmente impegnato anche allo Stabile di Roma sotto la guida di Peter Stein.
Cavallo di battaglia del polacco Jerzy Stuhr negli anni ’80, il ritratto che ne danno Giberti e Nicolini è disincantato e al tempo stesso carico di passione, rappresentativo delle frustrazioni e contraddizioni dell’uomo moderno. Nella sua casa di single perfettamente insonorizzata, solo con il suo contrabbasso, il protagonista ci parla della musica, del suo rapporto con la vita: complesso, sfaccettato, materico e intellettuale insieme. Il musicista commenta, critica, ci fa ascoltare i suoi dischi, suona, beve, si entusiasma, esplode in imprecazioni e grida. Si delinea così la vita di un uomo in una piccola stanza, involucro bianco ed essenziale quasi fosse un’estenzione volumetrica delle caratteristiche del personaggio: “Scrivendolo – spiega Suskind – ho attinto a esperienze personali, nei limiti in cui ho trascorso e trascorro la maggior parte della mia vita in stanze sempre più piccole, abbandonare le quali mi riesce sempre più difficile. Spero tuttavia di trovare prima o poi una stanza così piccola che mi avvolga in modo così stretto da poterla portare con me il giorno in cui dovessi traslocare ancora”. Per accumulo di dettagli, per frasi non dette, emerge gradualmente il ritratto di un uomo in cui s’intrecciano solitudine, orgoglio, perfezionismo, contemplazione estatica, struggimento: il fiume sotterraneo di un’energia sull’orlo di una violenta esondazione. La direzione di Luca Giberti, regista di cinema e teatro che si divide fra Italia e Inghilterra, pone al centro il lavoro dell’attore-musicista.
“Tutte le altre scelte di regia, estetiche, musicali, scenotecniche avvengono, per così dire, a valle del lavoro di prova” annota Giberti. “Voglio dar vita a uno spettacolo per tutti. Non credo in un teatro di matrice intellettuale, inaccessibile, libresco, noioso o per pochi”. Per questo la meticolosa preparazione del performer è al servizio di una lettura del testo acuta e penetrante, volta a uno spettacolo totale, coinvolgente, epifanico”. “La definizione di una partitura fisica rigrosa – aggiunge – consente di scolpire il tempo con efficacia, di scandire la progressione del personaggio e l’evocazione delle situazioni e del vissuto da lui raccontati. L’attenzione alla drammaticità della vicenda non è tale da eclissare gli aspetti umoristici del testo, rivelatori dell’arguzia graffiante del suo autore – l’homo ridens che travalica l’homo tragicus”.
DATE SPETTACOLO:
dal 12 al 16 novembre ore 20.30
domenica ore 16
biglietti: 25 euro primo settore, 17 euro secondo settore, 11 euro per i giovani (fino a 26 anni)