La Santissima Trinità (1693) di Gaetano Veneziano
oratorio a 5 voci e strumenti (Napoli 1693)
musica di Gaetano Veneziano (1665-1716)
poesia di Andrea Perrucci (1651-1704)
Vergine Leslie Visco soprano
Amor Divino Cristina Grifone soprano
Sapienza Filippo Mineccia alto
Onnipotenza Rosario Totaro tenore
Peccato Giuseppe Naviglio basso
I Turchini
Alessandro Ciccolini violino primo
Marco Piantoni violino secondo
Rosario Di Meglio viola
Alberto Guerrero violoncello
Giorgio Sanvito contrabbasso
Patrizia Varone clavicembalo
Francesco Aliberti organo
Paola Ventrella tiorba
Antonio Florio direttore
Una vera rarità è quella che propongono I Turchini, orchestra barocca di consolidato successo internazionale diretta da Antonio Florio, da quasi trent’anni punta di diamante della vita musicale italiana ed europea per il rispetto della prassi esecutiva della musica antica: giovedì 13 novembre al Teatro Olimpico (ore 21) per il ciclo dei concerti barocchi dell’Accademia Filarmonica Romana, l’ensemble, con un cast di voci specializzate in questo repertorio (i soprani Leslie Visco e Cristina Grifone, il controtenore Filippo Mineccia, il tenore Rosario Totaro e il basso Giuseppe Naviglio), presenta in una esecuzione rigorosamente su strumenti originali La Santissima Trinità (1693), oratorio su testo di Andrea Perrucci, musica di Gaetano Veneziano, fra i massimi esponenti della musica napoletana a cavallo tra il Sei-Settecento. Il concerto verrà registrato da Rai Radio3 per successive trasmissioni.
Il ritrovamento della partitura è avvenuto solo di recente presso il Conservatoire Royal di Bruxelles, insieme ad altri tre oratori di Veneziano; grazie all’attento lavoro di Antonio Florio, che da anni si occupa della ricerca e dello studio sistematico del ricco patrimonio musicale napoletano di quell’epoca, questa partitura ci restituisce un autore in grado di competere, per ricchezza e varietà di soluzioni, con i più conosciuti musicisti del suo tempo, primo tra tutti Alessandro Scarlatti. Momenti di sensualità, grande potenza espressiva, un vocabolario stilistico decisamente teatrale (nonostante l’argomento sacro), sono infatti alcune delle caratteristiche del linguaggio musicale di Veneziano che emergono da questo suo lavoro sacro, e che I Turchini hanno da poco inciso per la Glossa. Facendo luce su un momento cruciale della musica napoletana, la fine del Seicento, ancora oggi troppo poco studiata ed eseguita.
Titolo completo dell’oratorio è La Santissima Trinità impiegata nella Concettione Immaculata di Maria e si presenta come una cantata spirituale incentrata sul dialogo fra la Vergine e le figure allegoriche: le prime tre, che rappresentano la Santissima Trinità – l’Onnipotenza (Dio Padre), l’Amor Divino (il Figlio) e la Sapienza (lo Spirito Santo) – combattono a fianco della Vergine contro il Peccato (il Demonio).
Ensemble fondato nel 1987 da Antonio Florio, conosciuto fino al 2010 come Cappella della Pietà de’ Turchini, anno in cui ha preferito adottare la denominazione de “I Turchini di Antonio Florio”, è costituito da strumentisti e cantanti specializzati nell’esecuzione del repertorio musicale napoletano di Sei e Settecento, e nella riscoperta di compositori rari. L’originalità dei programmi ed il rispetto rigoroso della prassi esecutiva barocca, fanno dei Turchini una delle punte di diamante della vita musicale italiana ed europea. L’ensemble è stato invitato ad esibirsi sui palcoscenici più importanti e ha preso parte ai maggiori festival di musica antica europei.
Info: tel. 06-3201752, email promozione@filarmonicaromana.org
Biglietti: 30, 25, 2o €. Riduzioni per studenti (con la Log-In Music card), scuole e associazioni.
TEATRO OLIMPICO GIOVEDì 13 NOVEMBRE 2014 ore 21
LA SANTISSIMA TRINITA’
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Antonio Florio
Nato a Bari, riceve una formazione classica, diplomandosi in violoncello, pianoforte e composizione al Conservatorio della sua città, sotto la guida di Nino Rota. Approfondisce, in seguito, lo studio degli strumenti antichi e della prassi esecutiva barocca. Dopo aver dato vita, nel 1987, all’ensemble i Turchini, si dedica con pari impegno all’attività concertistica e a un’intensa ricerca musicologica, esplorando soprattutto il repertorio della musica napoletana dei secoli XVII e XVIII, recuperando in quest’ambito capolavori dell’opera inediti, curandone infine la proposta per i più prestigiosi teatri europei e italiani. Tra i molti titoli riscoperti da Florio citiamo La colomba ferita, Il schiavo di sua moglie e La Stellidaura vendicante di Francesco Provenzale, Il disperato innocente di Francesco Boerio, La finta cameriera di Gaetano Latilla, Li zite ‘ngalera di Leonardo Vinci, Il Pulcinella vendicato di Giovanni Paisiello, La Statira di Francesco Cavalli (nell’edizione per Napoli del 1666), Motezuma di Francesco De Majo, La finta giardiniera di Pasquale Anfossi, etc.
È stato ospite dell’Accademia Chigiana di Siena, Festival MITO, Festival Anima Mundi di Pisa, Ravenna Festival, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro de La Maestranza di Sivilla, Centre lyrique d’Auvergne di Clermont Ferrand in Francia, Teatro Calderón di Valladolid etc. Nel 2008 ha diretto al Teatro Valli di Reggio Emilia e al Mercadante di Napoli l’opera Alidoro di Leo, il cui DVD si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento del “Diapason d’or” e “Orphée d’or – Académie du disque lyrique”. Nel 2010 ha diretto Orfeo e Euridice di Fux alla Konzerthaus di Vienna, dove è tornato nel 2012 per Dorimena e Tuberone di Francesco Conti.
Non meno impegnativa è la sua attività didattica: ha tenuto seminari e masterclass sulla vocalità barocca e sulla musica da camera per il Centre de musique baroque di Versailles, per la Fondation Royaumont e per il Conservatorio di Toulouse. È, inoltre, titolare della cattedra di Musica da camera del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli dove svolge un corso universitario sullo stile e il repertorio barocco. È direttore artistico dello Scarlatti Lab, laboratorio per la musica barocca a cura dell’Associazione Scarlatti di Napoli.
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I Turchini
Ensemble fondato nel 1987 da Antonio Florio, conosciuto fino al 2010 come Cappella della Pietà de’ Turchini, anno in cui ha preferito adottare la denominazione de “I Turchini di Antonio Florio”, è costituito da strumentisti e cantanti specializzati nell’esecuzione del repertorio musicale napoletano di Sei e Settecento, e nella riscoperta di compositori rari. L’originalità dei programmi e il rispetto rigoroso della prassi esecutiva barocca, fanno dei Turchini una delle punte di diamante della vita musicale italiana ed europea. L’ensemble è stato invitato ad esibirsi sui palcoscenici più importanti (Accademia di Santa Cecilia di Roma, Teatro di San Carlo, Palau de la Música di Barcellona, Berliner Philharmonie, Wiener Konzerthaus, Associazione Scarlatti di Napoli, Teatro La Monnaie) e ha preso parte ai maggiori festival di musica antica europei: Festival Monteverdi di Cremona, Festival di Versailles, Nancy, Nantes, Metz, Caen, Ambronay, Festival de Otoño di Madrid, Festival di Musica Antica di Tel Aviv, Barcellona, BBC Early Music Festival, Cité de la Musique di Parigi, Saison Musicale de la Fondation Royamount.
Ricco il cartellone delle opere portate in scena o eseguite in forma concertistica dai Turchini tra cui ricordiamo Il disperato innocente di Boerio, Dido and Æneas e The Fairy Queen di Purcell, La Partenope di Vinci in prima moderna, La finta giardiniera di Anfossi; L’Ottavia restituita al trono di Domenico Scarlatti, La Salustia di Pergolesi, Aci Galatea e Polifemo di Händel.
L’ensemble ha registrato per Radio France, BBC di Londra, Radio belga, spagnola, tedesca ed austriaca. Nel 1998 ha realizzato un documentario per la televisione belga e un film dedicato all’opera buffa per l’emittente franco-tedesca Arte. Tra i numerosi riconoscimenti si segnalano il Premio 1996 del quotidiano francese Le Monde, il premio Vivaldi della Fondazione Cini di Venezia, il premio Abbiati dell’Associazione Nazionale Critici Musicali, diversi Diapason d’or e Timbre de Platine per alcune incisioni discografiche. Con l’etichetta discografica Glossa ha inciso 7 CD, fra cui ricordiamo L’Adoratione de’ Maggi di Cristofaro Caresana (premio discografico “Christmas Choise-BBC review”), I viaggi di Faustina con il soprano Roberta Invernizzi (“Recording of the month” per BBC magazine) e l’oratorio di Gaetano Veneziano La Santissima Trinità.
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Leslie Visco
Soprano, nata a Napoli nel 1985, si diploma al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli e da subito si dedica all’approfondimento della musica antica conseguendo con il massimo dei voti e la lode il Diploma accademico di II livello sotto la guida di Antonio Florio. Successivamente approfondisce il repertorio operistico perfezionandosi con Lella Cuberli. Nel 2011 si aggiudica il Premio nazionale delle Arti, sezione ensemble.
Ha cantato in numerose rassegne concertistiche tra le quali Associazione Alessandro Scarlatti di Napoli, Pavia Barocca, Festival di Musica Antica di Morelia, Festival de Música Sacra de Bilbao, Hactus Humanus Festival di Danzica e Copenhagen Renaissance Music Festival. Per la Glossa ha inciso con I Turchini di Antonio Florio un mottetto di Domenico Scarlatti e La Santissima Trinità di Gaetano Veneziano.
Quest’anno ha cantato nell’Armida di Traetta al 40° Festival della Valle d’Itria di Martina Franca ed è stata in tournée in Italia e Germania per il progetto MusikPodium Dresda/Venezia. A dicembre sarà al Teatro dell’Opera di Osnabrück per Le nozze di Figaro di Mozart.
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Cristina Grifone
Laureata in psicologia,nel 2008 si diploma brillantemente presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, ma già dal 2006 inizia a collaborare con numerosi cori e orchestre, sia a Napoli che in Francia e in Finlandia; con la Nuova Orchestra Alessandro Scarlatti si esibisce da solista in numerosi concerti al Parco della Musica di Roma, all’Auditorium RAI di Napoli e al Prinzregententheater di Monaco. Specializzata in musica antica, ha preso parte a stagioni e festival come Pavia Barocca, Actus Humanus Festival di Danzica e, per l’associazione Alessandro Scarlatti al progetto Scarlatti Lab, con cui ottiene anche il Premio nazionale delle Arti 2011, sezione musica antica. Nel 2012 vince il Concorso internazionale di Musica sacra “Beata Paola Montaldi” e nel 2013 è finalista al Concorso lirico internazionale “Città di Bologna”. Attualmente collabora con I Turchini di Antonio Florio, esibendosi in numerosi festival internazionali e incidendo nel 2013, per Glossa, La Santissima Trinità di Gaetano Veneziano.
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Filippo Mineccia
Nato a Firenze, ha iniziato gli studi musicali molto presto presso la Scuola di musica di Fiesole, come voce bianca nel coro polifonico. In seguito si è dedicato allo studio del violoncello diplomandosi al Conservatorio di Firenze, dove ha poi conseguito il diploma anche in canto, col massimo dei voti e la lode, sotto la guida di Gianni Fabbrini. Nel 2011 ha conseguito la laurea specialistica in canto lirico.
Svolge un’intensa attività di ricerca sul repertorio vocale del Sei e Settecento, ricostruendo carriere e prassi esecutiva dei più importanti castrati dell’epoca barocca. Ha lavorato con ensemble quali Complesso Barocco, Accademia Bizantina, I Turchini, Collegium Marianum, Nereydas Orquesta Barocca, Camerata strumentale di Prato, La Verdi Barocca. Ha lavorato inoltre con direttori come Alan Curtis, Antonio Florio, Ottavio Dantone, Filippo Maria Bressan, Gwennolé Rufet, Estevan Velardi e altri ancora. Si è esibito al Festival dei Due Mondi, Beaune Festival, Teatro Ariaga di Bilbao, Teatro Comunale di Ferrara e Teatro Alighieri di Ravenna. Dal 2005 ha iniziato la carriera come controtenore solista, dando numerosi concerti e recital in Italia e all’estero e rivestendo ruoli nella opere di Vivaldi, A. Scarlatti, Cesti, Purcell.
Ha vinto primi premi internazionali fra cui il primo premio Concorso internazionale di canto barocco Francesco Maria Ruspoli e al Concorso internazionale di canto di Clermont-Ferrand.
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Rosario Totaro
Musicista napoletano, si è diplomato al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli in pianoforte e in canto. Ha in seguito approfondito gli studi di canto con Michael Aspinall, Claudine Ansermet e Maria Ercolano. Nel 1991 in qualità di tenore entra a far parte de I Turchini di Antonio Florio, con cui si esibisce in stagioni concertistiche in Italia e all’estero. Con lo stesso gruppo ha inoltre partecipato a numerose registrazioni con le case discografiche Simphonia, Opus 111, Naïve e Glossa. Tra le opere incise: Li zite ‘ngalera di Leonardo Vinci, La colomba ferita di Francesco Provenzale; Pulcinella vendicato di Giovanni Paisiello, Statira di Francesco Cavalli e l’intermezzo Don Trastullo di Niccolò Jommelli; ha inoltre inciso musica sacra e raccolte di musica del repertorio antico popolare, con una particolare attenzione per la canzone napoletana del XIX secolo.
Nel 1992 in collaborazione con altri musicisti napoletani fonda il coro polifonico Mysterium Vocis, di cui è attualmente il direttore.
È docente presso il Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino.
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Giuseppe Naviglio
Nato a Bari, laureato in lettere, dal 1992 al 1996 ha lavorato come solista presso il Teatro dell’Opera di Bonn. Dal 1996 collabora con I Turchini di Antonio Florio, con cui si esibisce nei più prestigiosi teatri e festival di tutto il mondo. La sua attività spazia dal repertorio antico alla musica contemporanea, sinfonica, operistica e cameristica. Ha effettuato numerose incisioni alcune delle quali premiate con prestigiosi riconoscimenti della critica discografica internazionale (Timbre de Platine, Diapason d’or, Choc de la Musique, ecc.). Ha tenuto corsi di tecnica e interpretazione vocale presso istituzioni internazionali (Centro di Musica Antica di Napoli, Fondation Royaumont di Parigi).
Ha effettuato registrazioni per la radio olandese, spagnola, israeliana, austriaca, francese, norvegese, e per le reti televisive franco-tedesca Arte, BBC e RAI. È stato docente di Canto barocco presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari.