Lo spettacolo Atridi, inserito nella rassegna “Il cielo su Torino”, vuole essere un ulteriore passo in avanti nella scelta esplorativa sui rapporti familiari. Infatti, dopo Hamm-Let, Otello e Titus, la Piccola Compagnia della Magnolia, bella realtà torinese, si occupa della stirpe di Agamennone, gli Atridi appunto. Il mito narra che “il ritorno più tragico dopo la vittoria su Troia fu quello di Agamennone, che appena tornato a Micene fu ucciso a tradimento da sua moglie Clitennestra, sorella di Elena, con la complicità del cugino Egisto. I due scellerati si sposarono ed Egisto s’impadronì del trono, dove regnò per sette anni, finché il figlio di Agamennone, Oreste, lo vendicò uccidendo i perfidi assassini di suo padre”. Ciò a cui assistiamo è qualcosa di più complesso. Attingendo a contaminazioni letterarie che vanno da Eschilo a Sartre, Clitennestra uccide Agamennone perché sconvolta dalla morte di Ifigenia, la loro giovanissima figlia di cui il padre si era innamorato. Inizia tutto con un incesto ed anche la presenza di Elettra – altra figlia della coppia che con l’amore paterno (di cui la sua anima è immersa), deve continuamente mediare – creano un clima estremamente denso e angosciante. La realtà vuole che ogni famiglia abbia “i suoi panni sporchi”, e la violenza che spesso ne scaturisce riempie, purtroppo, dibattiti, specialmente televisivi, iniziative di tutti i generi, (fra cui la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, celebrata il 25 novembre), lasciando troppo spesso irrisolta la questione, anzi perpetrando nelle generazioni seguenti aspetti e modo di vita primitivi. La forza di quello che avviene in scena, utilizzando scenografie essenziali, costumi bellissimi che ricordano certi Manga giapponesi, movimenti, danze e suoni, è captata dal pubblico, non solo dai sensi. C’è una memoria atavica che entra in campo. Ricordiamo scene familiari a cui abbiamo assistito direttamente o che sono dentro di noi, che ci fanno sentire come l’amore talvolta prenda strade diverse dall’usuale, il rancore che cova nascosto, il desiderio di vendetta. Scene di vita quotidiana diventano in realtà riti di distruzione reciproca, che lungi dall’essere risolti, si accumulano fino alla catarsi finale. Lo spettacolo porterà, inoltre, la troupe in giro per l’Europa nel biennio 2014-16 nell’ambito di residenze artistiche. Ci sarà parallelamente una raccolta di interviste, materiali fotografici e video chiamati RITRATTI DI FAMIGLIA. Durante le varie tappe del viaggio, vi saranno alcuni SGUARDI MAESTRI, momenti in cui interrogarsi sull’arte grazie all’incontro tra la Piccola Compagnia della Magnolia e maestri dell’arte contemporanea, a cavallo tra teatro, arte visiva e cinema. Obiettivo: connettere tra loro le persone e gli artisti, e dall’incontro raccogliere il senso impellente del fare teatro oggi. Dal 2016, le testimonianze raccolte diverranno un prezioso materiale di indagine sull’individuo/famiglia, sfoceranno in un film-documentario dal titolo ATRIDI – RITRATTI DI FAMIGLIE e saranno una rete viva di relazioni raccontate al pubblico dei teatri che accoglieranno Atridi / Metamorfosi del Rito.
Uno spettacolo di Piccola Compagnia della Magnolia in coproduzione con Europe&Cies/Festival
In scena: Davide Giglio, Giorgia Coco, Ksenija Martinovic, Camilla Sandri, Matteo Rocchi.
Elaborazione e regia GIORGIA CERRUTI
Contributi da Hofmannsthal, Yourcenar, Eschilo, Sofocle, Euripide, Maraini, Manfridi, Giraudoux, Strauss, Sartre
Realizzazione scene, suono e luci: atelier Pcm – Riccardo Polignieri Realizzazione costumi: atelier Pcm – Gaia Paciello