Uno scrosciare di applausi accompagna la chiusura del sipario alla fine dello spettacolo “La Famiglia Addams” con Elio nella parte di Gomez e Geppi Cucciari nella parte di Morticia. Un attento e coinvolto pubblico segue le vicende della famiglia, creata negli anni Trenta da Charles Addams. La platea, le gallerie, i palchi del Teatro Rossetti di Trieste sono pieni di bambini ed adulti che non perdono una battuta e rispondono con risate ed applausi agli imput degl’interpreti, un’ovazione gioiosa riscatta le fatiche degli attori di uno spettacolo tanto atteso. Costruito sulle note di Andrew Lippa e sui testi di Marshall Brickman e Rick Elice con una traduzione ed adattamento di Stefano Benni, il musical ha la regia di Giorgio Gallione. Un notevole cast ci accompagna nelle vicende narrate, oltre ai personaggi principali vi sono i ballerini che, con le articolate e spumeggianti coreografie di Giovanni Di Cicco, danno vita ai fantasmi degli antenati. Un corpo di ballo davvero esaltante in cui si è letta passione e professionalità. Un’interpretazione particolarmente coinvolgente è stata quella di Pierpaolo Lopatriello (nel ruolo di zio Fester), come quella di Clara Maselli (nel ruolo di Alice Beineke) con una buona vocalità, invece grintosa è stata Giulia Odetto (nel ruolo di Mercoledì). Uno scintillio di abiti scuri (di Antonio Marras), potremmo definirli tetri con gusto in perfetto stile Addams, ha impreziosito lo spettacolo. Le scene di Guido Fiorato, suggestive ed in linea con il noir, risultano atte anche alla coreografia infatti sullo scheletro riverso in scena ballano i fantasmi danzatori. Magica è la scena della luna vagante di cui è innamorato Fester, un momento molto intenso dello spettacolo, certo i bambini in sala, ed anche molti adulti, saranno rimasti affascinati dal movimento suadente della luna, dal suo ondeggiare nel tessuto bianco, dal suo lambire le ballerine. Per la riuscita di un così articolato spettacolo non si può dimenticare il supporto luci di Marco Filibeck che ha contribuito alla magia dell’evento. Elio interpreta bene con la sua caratteristica mimica facciale un Gomez diviso tra le vicende amorose della figlia e la devozione alla moglie. Geppi Cucciari con la parrucca scura e con l’abito a sirena ben si cala nel ruolo di Morticia, se solo non si lasciasse qualche volta sopraffare da una cadenza più sarda che da dark lady Addams. Bello quando il suono delle mani supera addirittura, per intensità, quello della musica, ed è quello che è successo ieri al teatro Rossetti di Trieste, al suo sessantesimo anno di attività. Applausi, applausi ed ancora applausi.