Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Peter Eötvös Direttore
Martin Grubinger Percussioni
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Peter Eötvös e Martin Grubinger insieme: originalità stilistica della scrittura, funambolismo tecnico, bellezza dei suoni. Il compositore e direttore ungherese salirà sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia sabato 31 gennaio (ore 18; repliche domenica 1 febbraio ore 18 e martedì 2 e ore 19.30) per dirigere il percussionista austriaco nel suo Speaking Drums, quattro poemi per percussione solista e orchestra, scritto tra il 2012 e il 2013 e ora eseguite a Santa Cecilia per la prima volta in Italia.
Dal canto suo Martin Grubinger torna a Santa Cecilia “armato” di tamburi provenzali, rullanti, mazze, gong, cimbalo, marimbe, tam tam, per sfoderare il suo virtuosismo e grande dinamismo, muovendosi tra sei postazioni distinte, ciascuna con un diverso set di strumenti, e dando vita, inoltre, a diversi momenti di improvvisazione.
Gli strumenti percussivi sono una peculiarità del gesto creativo di Eötvös e come non mai in Speaking Drums fa diventare le percussioni strumento intimamente connesso al pensiero e alla parola. Infatti, scritto su un poema dello scrittore ungherese Sándor Weöres, il pezzo inizia con il percussionista che pronuncia dei non-sense, scanditi dal ritmo del suo strumento che, senza soluzione di continuità, dà corpo alle parole, parole che diventano frasi, frasi che danno corpo alla narrazione. «Le poesie di Weöres – dice Eötvös – sono sequenze di parole che uso come strutture ritmiche, trasformandole nei materiali di base per il percussionista. L’idea di questo pezzo mi è venuta anche vedendo alcuni musicisti jazz, soprattutto percussionisti, che quando suonano sembra che abbiano qualcosa da dire, sembra che parlino con i loro strumenti. Da qui anche il titolo di “tamburi parlanti”. Trovo che ci sia in questo qualcosa di primordiale, quando il parlato era una pura emissione ritmica, ancora non compiutamente articolata. Si può vedere la stessa cosa nei bambini quando cominciano a parlare, e ripetono delle parole prive di significato, ma con un ritmo. La mia idea era che il percussionista insegnasse a parlare ai propri strumenti” – conclude il maestro ungherese.
Speaking Drums usa quindi il parlato come parte integrante della composizione, e mostra anche un coté teatrale e apertamente spettacolare.
Il concerto diretto da Eötvös, che sarà eseguito anche alla Scala di Milano (il 2 febbraio) si apre con Melodien di Ligeti, cui fanno seguito Three Places in New England di Ives e Un Americano a Parigi di Gershwin.
Compositore, direttore d’orchestra e docente: Peter Eötvös combina, sempre ad altissimo livello, i tre aspetti della sua attività. Nato in Transilvania nel 1944, da tempo è considerato una delle personalità più significative e influenti della scena musicale, sia come direttore d’orchestra che come compositore di opere liriche, orchestrali e di concerti, composti per alcuni dei più importanti musicisti di oggi ed eseguiti dalle maggiori orchestre, complessi di musica contemporanea e Festival del mondo intero. Le sue opere Love and Other Demons, Angels in America, Lady Sarashina, Paradise reloaded, Golden Dragon hanno fatto seguito a Three Sisters e sono state oggetto di molte nuove produzioni. Nelle ultime stagioni Peter Eotvoes ha composte numerose nuove opere, compreso il Concerto per percussioni Speaking drums (solista Martin Grubinger), i brani per complesso da camera Dodici e da capo. Nel corso della stagione 2014/15 avrà luogo la prima esecuzione della nuova opera Senza Sangue, commissionata della New York Philharmonic e dalla Philharmonie di Colonia.
Come direttore d’orchestra Eötvös intrattiene una costante collaborazione con le maggiori orchestre europee. Dal 1985 al 2011 è stato direttore principale della BBC Symphony Orchestra e della Budapest Festival Orchestra, dell’Orchestra da camera della Radio neerlandese, della Radio Sinfonieorchester SWR di Stoccarda, dell’Orchestra Sinfonica di Goeteborg e della Radio Symphonieorchester di Vienna. E’ considerato uno dei maggiori interpreti di oggi della musica contemporanea. Nel 1978, su invito di Pierre Boulez ha assunto la carica di direttore Musicale dell’Ensemble Intercontemporain, posizione che ha tenuto fino al 1991. Nel 2015 guiderà la London Symphony Orchestra nelle celebrazioni per i 90 anni di Boulez. Eötvös dà grande importanza alla trasmissione ad altri delle sue conoscenza ed esperienze. Insegna nei Music Colleges di Colonia e Karlsruhe e tiene masterclasses e seminari in tutta Europa. Nel 1991 ha creato a Budapest l’Istituto Eötvös e la Fondazione Eotvoes per la musica contemporanea nel 2004. Le sue opere sono state incise per diverse case discografiche, fra cui Naive, BIS, BMC, DGG, ECM, KAIROS e Col Legno. La sua musica è pubblicata da Editio Musica (Budapet) Ricordi (Berlino) e Schott Music (Magonza). E’ membro della Akademie de Kuenste di Berlino, della Szechenyi Academy of Art di Budapest, della Saechsische Akademie der Kuenste di Dresda e della Royal Swedish Academy di Stoccolma. Nel giugno 2014 è diventato Accademico Onorario dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali compreso L’Officier et Commandeur de l’Ordre des Arts et des Lettres del Ministero francese della Cultura, il Premio Kossuth e il Premio Bartok, il Royal Philharmonic Society Award, il Premio SACD nella categoria “Prix Musique” e il Premio Musicale Francoforte. Nel settembre 2011 ricevuto il Leone d’oro alla Carriera della Biennale Musica di Venezia.
E’ definito il mago delle percussioni; è Martin Grubinger, eclettico percussionista austriaco, ormai ospite della principali orchestre del mondo e delle maggiori sale da concerto internazionali. Di questa Stagione è il debutto di Grubinger con la China Philharmonic Orchestra, con l’Orquestra Filarmonica de Minas Gerais e l’Orchestre Philharmonique de Radio France, con la Gürzenich-Orchester Köln e WDR Sinfonieorchester Köln. E ‘Artist-in-Residence presso la Cincinnati Symphony Orchestra e la Tongyeong Music Festival in Corea.
Quest’anno, inoltre, presenterà un’originale programma con il baritono Thomas Hampson prima al Gasteig di Monaco, poi al Konzerthaus di Vienna e al Teatro alla Scala di Milano. Grubinger è stato Artist-in-Residence presso il Gewandhaus di Lipsia nel 2008/09 e in seguito alla Camerata Salzburg e alla Philharmonie Köln, alla Philharmonie München e alla Wiener Konzerthaus. Si è esibito con la NHK Symphony e la Filarmonica di Oslo, l’Orchestra Sinfonica Nazionale di Taiwan, la Gewandhausorchester Leipzig, la NDR Sinfonieorchester di Amburgo, la Münchner, l’Hamburger e la Dresdner Philharmoniker, l’Orquesta Sinfónica de Castilla y León, con i Wiener Philharmoniker, la Bamberger Symphoniker e la BBC. E’ ospitato regolarmente dalla Los Angeles Philharmonic, dalla Pittsburgh Symphony Orchestra e dall’Orchestra Sinfonica Nazionale di Washington.
Molte le opere scritte per lui tra le quali di Avner Dorman Frozen in Time (2007), il Concerto di Friedrich Cerha (2008), suonato e registrato con la Wiener Philharmoniker diretta da Peter Eötvös per l’etichetta Kairos, così come il concerto di Tan Dun, Tears of Nature (2012). La primavera 2014 ha visto la prima tedesca di Speaking Drums di Eötvös con la Mahler Chamber Orchestra diretta dal compositore.
Anche i festival più prestigiosi lo accolgono regolarmente, come il Rheingau e Schleswig-Holstein Festival, il Festival di Bregenz, il Beethoven Festival di Bonn, il Salzburger Festspiele, il Baden-Baden Festspiele, il Brass & Percussion Festival di Tokyo alla Suntory Hall e il Grant Park Music Festival di Chicago. Nel 2013 è stato guest star al Lucerne Festival.
Ha vinto molti premi tra cui il Bernstein Award dal Schleswig Holstein Musik Festival e il prestigioso Premio Jeunesses Musicales Würth. Nato a Salisburgo, Martin Grubinger ha studiato al Conservatorio Bruckner di Linz e al Mozarteum di Salisburgo.
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Stagione Sinfonica 2014-2015
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
sabato 31 gennaio ore 18 – domenica 1 febbraio ore 18.00 – martedì 3 ore 19.30
Biglietti da € 19 a € 52
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Ligeti Melodien
Eötvös Speaking Drums, quattro poemi per percussioni e orchestra
Ives Three Places in New England
Gershwin Un Americano a Parigi