Si alternano danza (25-28 giugno), teatro (30 luglio-9 agosto) e musica (2-11 ottobre) nel corso della prestigiosa Biennale di Venezia 2015 presieduta da Paolo Baratta che si configura ancora come un prezioso momento di incontro fra le varie arti e le varie discipline.
Grandi interpreti della contemporaneità, registi, coreografi e artisti, animano la storica manifestazione artistica che apre spazio e opportunità ai giovani attraverso nuovi linguaggi e sperimentazioni. Importantissima poi la Biennale College.
“Lo spirito di Biennale College permea sempre più i programmi di teatro e danza – spiega Baratta – Rigola somma festival e college mobilitando i migliori registi per una loro presenza come direttori di spettacolo e come programmatori di attività svolte con i giovani selezionati. Sieni mette tutti al lavoro con grande spirito di ricerca nello spazio della città, il suo preferito. Fedele dedica il festival di Musica a un tema che risuona quest’anno in Biennale in più iniziative, la Memoria”.
Ricchissimo come sempre il programma: la Biennale Danza diretta da Virgilio Sieni è dedicata quest’anno ai giovani narratori con Biennale College, il progetto che impegna i settori della Biennale nella formazione offrendo ai giovani l’opportunità di entrare in contatto con i maestri.
Per l’edizione 2015, Sieni ha invitato sedici coreografi, tra cui Laurent Chétouane, Xavier Le Roy, Cesc Gelabert, Alessandro Sciarroni, Michele Di Stefano (Leone d’Argento lo scorso anno) o i giovani Salva Sanchis o Yasmine Hugonnet, che sono solo alcuni dei protagonisti che saranno impegnati fra San Marco, Dorsoduro e l’Arsenale. In programma anche la ripresa de Il Vangelo secondo Matteo.
La Biennale Teatro diretta da Alex Rigola, è strutturata secondo un festival-laboratorio che presenta 13 spettacoli in programma (di cui 9 in prima italiana) e 18 laboratori. Il teatro racconta il presente attraverso un programma molto variegato che s’inaugura con Das Weisse vom Ei/Une île flottante di Christopher Marthaler, Leone d’Oro alla carriera 2015 e che vede in rassegna Thomas Ostermeier con la sua versione teatrale del film di Fassbinder Il matrimonio di Maria Braun, Antonio Latella con tre monologhi (MA, Caro George e A. H. In serata unica), Fabrice Murgia con Notre peur de n’être, Romeo Castellucci con Giulio Cesare. Pezzi staccati su Shakespeare, estrapolazione dal lavoro storico del 1997, ma anche El Régimen del Pienso della compagnia spagnola La Zaranda. La brasiliana Christiane Jatahy presenta la Julia di Strindberg in versione contemporanea, Lluìs Pasqual racconta l’intolleranza e l’abuso di potere in un classico di Lope De Vega, El Caballero de Olmedo e la La terra trema sarà presentato attraverso un percorso itinerante in sette spettacoli brevi.
La Biennale Musica diretta da Ivan Fedele propone in dieci giorni di programmazione bel 18 concerti con 31 novità e 16 in prima assoluta. Tutto il festival si svilupperà intorno al tema della memoria “intesa nelle sue diverse accezioni, sia come strumento percettivo/cognitivo imprescindibile per l’esperienza ermeneutica sia come ricordo e traccia storica vivida e rivitalizzate della contemporaneità” spiega Fedele. Fra i nomi di spicco dell’edizione 2015 ci sono Pierre Boulez, Georges Aperghis, Helmut Lachenmann e l’omaggio a Giuseppe Sinopoli, oltre ai grandi interpreti internazionali, tra cui la European Contemporary Orchestra, lo Studio for New Music Moscow, il quartetto Leonis, il duo pianistico delle turche Ufuk e Bahar Dördüncü, il violoncellista Francesco Dillon.