Swing e canto armonizzato per un tuffo nelle atmosfere dei mitici anni ’30.
(9 aprile 2015)
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Nicola Olivieri, Andrea Allione e Marco Lugli, in arte Turbina, Mercuria e Scintilla, (molto approssimativamente baritono, mezzosoprano e soprano, tanto per avere un’idea delle voci) sono Le Sorelle Marinetti, un trio maschile en travesti, che giovedì 9 aprile 2015 si è esibito al Teatro Goldoni di Corinaldo (AN) con lo spettacolo La Famiglia canterina.
Perfettamente calati negli abiti femminili in stile anni ’30, i tre cantattori narrano e cantano i mitici anni tra le due guerre, accompagnano il canto con movenze aggraziate e leziose, come le artiste del tempo, percorrono il palcoscenico con ritmati passi di danza e si raccolgono davanti ad un unico microfono per le loro esibizioni canore che ricalcano lo stile sincopato del Trio Lescano, il primo gruppo vocale femminile in Italia a cantare con la tecnica del “canto armonizzato”.
Il trio, nato nel marzo 2006 come progetto “Sorelle Marinetti”, preparato vocalmente dal maestro Christian Schmitz, ha operato un recupero filologico del suono degli standard musicali degli anni ’30 e ’40, avvicinandosi più al Trio Lescano che alle Sorelle Bandiera che enfatizzavano in senso ironico le atmosfere di quell’epoca.
Anche esteticamente sono “signorine perbene” con quegli abitini leggeri lunghi fin sotto il ginocchio, color rosa antico, i capelli lunghi raccolti ai lati, atteggiamenti eleganti, lontane dall’effetto schock delle Drag queen.
Musicalmente si definiscono “suffragette della musica”, con una spiccata nostalgia per il swing e il jazz, e cantano canzoni orecchiabili molto ritmate e dal contenuto semplice, usando il falsetto e il falsettone. Due sono le voci acute che riproducono bene il timbro femminile e sono bene impostate sì da non far trapelare il loro sesso, una è scura ed è più vicina al colore maschile; insieme le voci sono così affiatate e così intersecate, da produrre un amalgama sonoro a più voci accattivante e coinvolgente, perfettamente in linea con le sonorità e la prassi esecutiva di quell’epoca. Il repertorio del trio è ovviamente la canzonetta swingata del Trio Lescano, lo stile è il “canto armonizzato”. Bravissimi.
Il trio, che ha il swing nelle vene, ha cantato dunque vari brani più o meno noti, fra cui O capitan c’è un uomo in mezzo al mare, Il silenzio è d’oro, Vieni in riva al mare e un medley dedicato alla radio (L’uccellino della radio, Abbassa la tua radio), ha fatto i cori nelle canzoni cantate da Francesca Nerozzi (Signorine non guardate i marinai, Il pinguino innamorato, Ma l’amore no (del 1942)) e in quelle cantate da Jacopo Bruno (Ma le gambe, Girotondo dell’amore, Appuntamento con la luna), che si è lanciato anche nello scoppiettante scioglilingua di Mi ami Memi con uno stile alla Odoardo Spadaro. Sì, perché il trio è affiancato da due voci soliste: quella sopranile di Francesca Nerozzi, aggraziata e vezzosa nel canto e nella figura e quella …diciamo…tenorile di Jacopo Bruno che ha una buona voce e tiene bene il fiato, ma non canta in maschera e sale in falsetto; insieme formano La famiglia canterina.
Per il nome si rifanno a Filippo Tommaso Marinetti, caposcuola del futurismo, anche se queste signorine per bene hanno poco in comune col rivoluzionario e trasgressivo Marinetti, che poi negli anni ’30 e ’40 aveva già una certa età (1876-1944).
Erano accompagnati in palcoscenico da tre bravi musicisti, Christian Schmitz al pianoforte, Alberto Ferrari al clarinetto e sax contralto e Francesco Giorgi al violino, che si sono esibiti anche in brani solo strumentali.
Il testo, scritto da Giorgio Bozzo, è stato messo in scena con l’attenta regia di Max Croci. Il maestro preparatore Christian Schmitz ha curato arrangiamenti, trascrizioni e direzione artistica.
Nel febbraio 2010 Le Sorelle Marinetti hanno cantato al Festival di Sanremo con Arisa il brano Malamorenò.