Corvialeide – il suffisso –eide ne suggerisce l’epicità, la possibilità di farsi racconto – è un festival di teatro, danza e musica, ospitato in un anfiteatro in cemento armato dall’ottima acustica, ambiente teatrale ma lontano dai circuiti di “spettacolo”.
L’idea di questo festival è un tentativo, meglio, vera e propria necessità, di portare nuovamente il teatro tra le persone; invoca l’urgenza di far tornare al suo vero pubblico un’arte ormai popolata e sfiancata dalle maschere, dalle ristrettezze dei luoghi e dei mezzi, dai troppi rumori e dai troppi silenzi; si impone come il ritorno alle origini da un lungo confino in un luogo di confine, e di periferia, in una sintesi e ossimoro di natura e cemento.
Proprio per creare un’ampia varietà di proposte e offrire una scelta reale al pubblico, sia di contenuti sia di durata, il festival, ideato e realizzato da Edda Gaber e Jacopo Sabar Giacchino, ospita dieci diversi appuntamenti.
Per avvicinare ancora di più l’arte alle persone, decidiamo di adottare l’offerta libera, a cappello, chapeau. È evidente che, così facendo, anziché imporre una quota fissa per ogni singolo spettacolo, e quindi obbligare il pubblico ad una scelta – se non univoca – ristretta, ogni spettatore potrà partecipare a tutti gli spettacoli proposti, con una spesa minima.
L’unico fil rouge che lega tutti gli spettacoli non è una chiave tematica, ma la pura e semplice adesione di tutti gli artisti a quest’avventura, che speriamo possa essere raccontata a lungo.
“Con la Corvialeide, offrire una possibilità ai giovani artisti, facendo per loro quello che nessuno ha mai fatto per me.”
Edda Gaber
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ASSOCIAZIONE CULTURALE GLI OCCIDENTATI
Nasce nel 2005 sul parquet dell’affaccendato doppiofondo di una libreria romana per dare forma e spazio ai progetti e alle idee teatrali, letterarie e cinefile di un gruppo folto ed eterogeneo di lavoratori dell’arte e della cultura. Negli anni ha organizzato numerose serate di teatro, rassegne di film, corsi di artigianato, di musica e di recitazione, letture e presentazioni di libri e di autori. Il nome è quello di chi si prende la responsabilità della direzione in cui la corrente (dei tempi e dello spirito dei tempi) forzosamente lo porta.
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ASSOCIAZIONE CULTURALE HYPNOTÉRATRA
HYPNOTÉRATRA nasce a Genova nel 2009, è un terreno di incontro tra artisti e curatori indipendenti provenienti da diversi continenti. I collaboratori contribuiscono con il loro vissuto personale e professionale alla crescita del progetto, nato sotto un segno internazionale e aperto a diverse discipline.
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Programma
31 LUGLIO | ORE 21
FIORI PER ALGERNON
Di Edda Gaber
Con Alessandra Caputo e Manuel Cascone
Fiori per Algernon è considerato un classico della letteratura inglese del XX secolo, e uno dei più bei racconti di fantascienza di sempre. Daniel Keyes lo scrisse nel 1959, vincendo il premio Hugo per il miglior racconto breve nel 1960. Il testo venne poi ampliato in forma di romanzo e insignito del Premio Nebula nel 1966. 1959 – 2015: 56 anni per acclarare l’intuizione allora fantascientifica che ascoltare nastri dormendo ci rende più intelligenti. Oggi, lo dice la scienza. Fiori per Algernon racconta di un esperimento: fare di un idiota, un genio, portare il suo QI da 68 a 200.
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1 AGOSTO | ORE 21
TRE ATTACCHI DI MATERIA
Di e con Edda Gaber
Tre attacchi di materia “del teatro e della lotta di corpo” è un tentativo plurimo. Trattasi di tre corti teatrali; in ordine di apparizione: “T” luna, Evolu “z” ione, ed ultimo, Edda Gaber.
Tre attacchi di materia si mostrerà come una collettiva di corti che aspirano a vita propria e autonoma, una vita individuale, da “far passare prima” di spettacoli di prosa o di musica, d’avanguardia e qualsivoglia altra denominazione. In scena Edda Gaber, una che fa la fame comunque.
Ecco la più sostanziale delle pluralità dell’incipit: la fame; quella di corpo, e perciò dello stomaco ma pure del cervello.
dedica: per Anna, palindroma forte come la morte, e per d’io.
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7 AGOSTO | ORE 21
MOUNSIEUR LE PAUVRE
Di e con Jacopo Sabar Giacchino
Commedia morale senza parere, Monsieur le Pauvre non vorrebbe farvi arrossire un’aragosta né un uovo. Coloro che dovessero temere queste “evocazioni” non hanno che da rapprendersi, aleatori: Monsieur le Pauvre è un’opera demi-mondaine che si augura di non avere fastidi con la psicopolizia (la psicopolizia non apprezza le sparizioni e non capisce niente di magia) e si dedica al compositore normanno Erik Satie, autore, tra l’altro, di Vexations. La Sottigliezza alla portata di tutti.
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8 AGOSTO | ore 21
POSTUMI TRA LE AVVENTURE DI PINOCCHIO
Di e con Manuela Schiano
La stanza di Pinocchio è la scena. Tutto si svolge come fosse un gioco che il burattino dirige tutto da sé. Tenta di raccontare le sue disavventure, mentre si capisce bene che nell’affastellamento del discorso, la sua intenzione è fare in modo di non essere richiamato da suo padre e dal Grillo-parlante. Ne consegue la sua avventura linguistica apparentemente priva di nessi logici. Ma Pinocchio una sua logica ce la mette: il gioco. Così non vedo miglior motivo per portare “Le avventure di Pinocchio” in scena se non quello del mettere il teatro in gioco.
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14 AGOSTO | ore 21
FERRYBOAT – PINO DANIELE TRIBUTE BAND
I Ferryboat nascono a Roma nell’autunno 2011 dall’incontro di alcuni musicisti già amici fra loro, provenienti da diverse esperienze artistiche, sia individuali sia d’insieme. La scintilla è senz’altro la passione comune per il repertorio di Pino Daniele, già eseguito dai componenti in concerti passati.
La formazione prende il nome dall’album pubblicato da Pino nel 1985. Il gruppo ripercorre quindi la lunga e articolata carriera del grande artista napoletano, tenendosi sempre in equilibrio tra fedeltà ai brani e libera interpretazione, come tra la riproposta di classici e di pezzi meno noti.
Ad oggi, i Ferryboat si sono esibiti dal vivo in alcuni locali della capitale (Spazio Ebbro, Be Bop) e hanno registrato un primo demo autoprodotto.
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15 AGOSTO | ore 21
LA TRAPPOLA
Di e con Mariapia Cammarata
Le vie dell’arte sono infinite, e foriere di stupore e meraviglia, laddove era solo rassegnazione e malattia. Capita così che un corpo intrappolato in un’armatura di gesso, immobilizzato da un morbo che ne mina le midolla, rinasca alla danza e non solo. Si può danzare da fermi, costretti in una trappola che vista a una lente non troppo metaforica, somiglia a quel tranello/tesoro di jodorowskyana memoria, la famiglia. Ma ancora più e meglio, si danza liberi da gabbie fisiche e non, improvvisando il proprio cammino, al di là di vincoli simili ad accidenti manzoniani. Testi trattati da La clinica dei sogni di Claudio Morici e dal libro Avere o essere di E. Fromm.
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21 AGOSTO | ore 21
NASTRO
Con Manuel Cascone e Francesco Petricca
“Manuel Cascone e Francesco Petricca tornano con Terzo Mondo, una sorta di tribal voodoo metropolitano dove il terzo mondo non è l’Africa bensì la stessa Capitale. Ne nasce un lavoro percussivo e spastico, sicuramente poco accattivante, ma altrettanto intrigante nella sua ricerca comunque fisica quanto deviata e fuori di testa. L’ansia e lo stress della città si mutano in un assalto musicale in cui vengono utilizzate ferraglie varie violentate, flauti stonati, campionamenti, elementi di digitale povera. Le foreste sono lontane, al massimo c’è qualche parco dove il verde è coperto dalle cartacce e dalla neo-barbarie quotidiana che sta vivendo la Città Eterna, e questo senso di caos si esprime in maniera creativa in un disco non facile ma tutto da esplorare, avendo la pazienza come alleata. Se si vuole proprio spendere qualche termine di paragone allora si può pensare ai più oltranzisti Matmos quanto a Blevin Blectum straniata e che non sa cosa possa essere la melodia. DECADENZA ALLO STATO BRADO.” (Gianluca Polverari)
L’ORMA EDITORE
Presentazione dei “Pacchetti”, a cura di Marco Federici Solari Chianese, editore.
I “Pacchetti” sono i primi libri da chiudere, affrancare, e imbucare in una qualsiasi casella postale. Racchiudono le più originali, sconosciute, umane e quotidiane lettere dei massimi pensatori, artisti e uomini politici di tutti i tempi e riscoprono il gusto del dono implicito in ogni lettera di carta, a rischio estinzione in questi anni digitali. Libretti leggeri nella forma e nel prezzo, ma raffinati nell’estetica e nel contenuto, corredati al loro interno da un apparato di immagini in perfetta assonanza con il loro spirito.
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22 AGOSTO | ore 21
XENOFILIA
Di Xenos Teatro
di e con Lorenzo Guerrieri
regia Lorenzo Ciambrelli
con Eleonora Gusmano
“Xenofilia” racconta la storia dell’ incontro tra Margherita e una creatura alata che la giovane, finita fuori strada in seguito a un incidente stradale, crede essere un alieno venuto dallo Spazio a salvarla. Margherita lo carica in macchina e lo conduce nella sua cameretta per inscenare con lui lo spettacolino che appaghi tutti i suoi sogni e i suoi capricci. La creatura geme, trema, sembra sperduto, scaraventato nel mondo come dal nulla. Margherita con lui può inventarsi un mondo su misura dei propri desideri. Vorrebbe educarlo, disciplinarlo e renderlo spettacolare per il suo pubblico. La creatura osserva Margherita, la decifra e ne impara la lingua, per poterle finalmente parlare e svelare così il vero motivo della sua presenza.
Un racconto surreale, onirico, grottesco.
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28 AGOSTO | ore 21
MADLET – will i am shake speare
Di e con Riccardo Frattolillo
Non è un semplice Amleto, o un exAmleto, ma un PazzAmleto.
Un povero pallore gonfiato, principe di un guscio di noce, di un giardino in seme infestato dai rovi.
Non è un semplice spettacolo, o un tributo, ma una psicosi, un’ossessione, un’allucinazione, una trappola per topi. Oppure è solo uno scherzo: si avvelenano per scherzo.
Realizzato in occasione dei 450 anni dalla nascita di William Shakespeare.
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29 AGOSTO | ore 21
DOVE METTERO’ I PIEDI? – affetta di isteria rivoluzionaria
Lettura dislessica per Goliarda Sapienza
Di e con Elisa Turco Liveri
Scrittrice, attrice, ballerina, figlia di anarchici: Goliarda Sapienza attraverso i suoi scritti ha messo in atto l’arte della rivoluzione. Amava fare l’attrice ma detestava il mondo falso dei colleghi attori; fu reclusa in carcere per furto, ma di Rebibbia descrisse la bellezza e “la libertà nella reclusione”, ma soprattutto la forza di una comunità ai margini. Percorso ad ostacoli per una danz’attrice, un tentativo di ricerca all’insegna della stonatura, della dislessia, dunque della rivolta, (quella non sbandierata e ostentata, la rivolta di chi sceglie lo sprofondamento nella propria natura che non aderisce, non può farlo, a nessuna altra “corrente”). Corpo e voce si muovono sempre sull’orlo di un precipizio, alla ricerca di una strategia di sopravvivenza, si muovono all’interno di un meccanismo che mette continuamente alla prova, impone la resistenza ad ogni passo. Resistere alle definizioni, alla gabbia delle parole, ai marchi di riconoscimento. Il pavimento dissestato dell’arena del Corviale è il punto partenza. Dove metterò i piedi? Il primo di una serie di ostacoli.