Nell’immaginario collettivo, le 4 Stagioni di Vivaldi rappresentano, per eccellenza, il “classico” esempio di composizioni a carattere prettamente descrittivo. Nella serata di esordio e di presentazione del nuovo lavoro coreografico di Marcello Algeri e Sabrina Rinaldi per la “Compagnia Ariston Proballet” sul prestigioso palcoscenico all’aperto di Villa Tigullio durante il “XXII Festival Internazionale del Balletto” organizzato da EuroArt, è andata in scena una sorta di anteprima generale per tastare l’umore del pubblico e capire in seguito le giuste modifiche, correzioni, aggiunte e conferme da effettuare in attesa del debutto vero e proprio il 16 ottobre al Teatro Ariston di Sanremo, con la metafora delle stagioni, ad esempio, l’Inverno viene dipinto spesso a tinte scure e tetre al contrario l’Estate evoca l’oppressione del caldo ma anche la gioia della luce e della rinascita, oppure una forte e ipotetica tempesta di sentimenti per l’autunno e la primavera bizzosa e instabile nella sua “grande bellezza”. La coreografia è accompagnata da sonetti descrittivi che ben si sposano con la danza a volte gioiosa e giocosa e a volte di forza espressiva ed estetica. Un programma “in movimento” per tutti coloro che amano l’arte tersicorea, per intenditori e non grazie alla delicata tecnica dei ballerini e le coinvolgenti musiche senza tempo le quali si materializzano visivamente nell’idea stessa di balletto di Marcello Algeri. L’allestimento realizzato dalla Compagnia Ariston ProBallet nella persona e nella professionalità di Sabrina Rinaldi è un pot-pourri, una composizione realizzata con petali coreografici destinati ad abbellire la scena in un insieme variegato di sentimenti ed emozioni con l’aggiunta di elementi decorativi. Le 4 Stagioni, danzate da questa fluida compagnia, sono un elogio alla “professione del giovane danzatore”, quella più legata alla tradizione. I ballerini affrontano le difficoltà tecniche con delicatezza ed eleganza in un poetico riflesso dove splende il candore dell’atmosfera onirica. L’attento coreografo Marcello Algeri ha saputo unire la magia della danza neoclassica alle nuove tecniche moderne con passi audaci e intrepidi. Convincono bene le dinamiche che concedono ai personaggi tratti briosi e seduttivi. Un’anteprima, un bozzolo che presto sboccerà ma che nel frattempo ha già conquistato il favore del pubblico di Rapallo con applausi convinti, confermandosi un fresco e accattivante esempio di come le forme di danza teatrale utilizzino movimenti del corpo riconducibili alla tecnica accademica, la “grande madre”.