Progetto Simona Bertozzi, Marcello Briguglio
Ideazione e coreografia Simona Bertozzi
Interpreti Aristide Rontini, Stefania Tansini, Simona Bertozzi
Musiche originali Francesco Giomi
Organizzazione Federica Furlanis
Ufficio Stampa Michele Pascarella
Produzione Nexus 2015
Con il contributo di MIBACT e Regione Emilia Romagna
Con il sostegno di Cango/ Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza
Residenze creative Cango/ Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza, Armunia-Dimore d’Autunno, Dom La Cupola del Pilastro-Laminarie, Centro Mousikè Bologna
Durata 30 minuti
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Debutto nazionale a Firenze, nei prestigiosi spazi di CANGO/Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza, del secondo episodio del progetto Prometeo di Simona Bertozzi. Che nello stesso contesto presenta anche il fortunato quintetto Animali senza favola.
Cango/Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza è lo spazio diretto da Virgilio Sieni, il celebrato danzatore e coreografo fiorentino nella cui Compagnia Simona Bertozzi ha danzato dal 2005 al 2011. L’artista bolognese è ora invitata come coreografa, oltre che interprete, nell’ambito di UMANO – Cantieri Internazionali sui linguaggi del corpo e della danza, un composito progetto triennale frutto dell’inedita collaborazione tra il Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza e il Teatro della Toscana – due tra le realtà italiane più accreditate per lo spettacolo dal vivo (il primo è uno dei tre centri nazionali di produzione della danza, il secondo è teatro nazionale). UMANO accoglierà nella seconda metà del mese di ottobre numerosi coreografi internazionali e nazionali, affermati ed emergenti, tra i quali Radhouane El Meddeb, Emanuel Gat, Yasmine Hugonnet, Laurent Chétouane, lo stesso Sieni e, appunto, Simona Bertozzi, che presenterà Animali senza favola e, in prima assoluta, Prometeo: il Dono, secondo quadro di un articolato progetto dedicato al mito di Prometeo.
Animali senza favola sarà a Cango (Via Santa Maria 23/25, Firenze – tel. 055 2280525) domenica 25 ottobre alle ore 20. Lo spettacolo, ideato come di consueto assieme a Marcello Briguglio, vede all’opera un quintetto tutto al femminile composto da danzatrici di tre diverse generazioni: oltre alla stessa Bertozzi, sono in scena Miriam Cinieri, Lucia Guarino, Francesca Duranti e Stefania Tansini. Animali senza favola si nutre delle musiche composte ad hoc dal sound-artista Francesco Giomi, del progetto luci e set spazio di Antonio Rinaldi e della collaborazione teorico-compositiva dello studioso Enrico Pitozzi, che suggerisce: «Stanno così questi corpi, come in attesa di tempo; animali senza favola, privi di narrazione, continuamente in divenire attraversano temperature e gradi di presenza in attesa del congedo finale che tarda ad arrivare, riassorbite nelle curvature della vita, nelle pieghe di un frammento d’esistenza. Forse la loro forza non è altro che questa: fragilità e potenza, figure femminili in reiterato concepimento».
A Cango debutta, mercoledì 28 ottobre alle ore 21.30, Prometeo: il Dono, secondo episodio del proteiforme progetto di Simona Bertozzi la cui prima manifestazione, Prometeo: Contemplazione, è stata presentata nel giugno scorso alla Fondazione Nazionale della Danza di Reggio Emilia. «In questo secondo quadro coreografico del progetto Prometeo» suggerisce la coreografa «la riflessione sulla natura del dono si attualizza nella capacità di addentrarsi in una traiettoria d’indagine, di esercitare un linguaggio che, nella sostanza del gesto e del movimento, possa farsi luogo della visione e delle mutevoli corrispondenze fra le immagini». In Prometeo: il Dono sono in scena la stessa Bertozzi, Stefania Tansini e il danzatore Aristide Rontini: «È una pratica vertiginosa, quella che accomuna le tre presenze e che sporge negli interstizi dell’azione, nella sua consistenza molecolare, per afferrare la prospettiva di un frammento, di una sezione dinamica, di uno scorcio anatomico. Masse sospese, volumi che si assottigliano, che diventano porzione di dialogo e groviglio delle velocità. Ci si appassiona al dettaglio per proiettarsi nella postura contrastata da un continuo decentramento, da una impossibilità ad arrestarsi».
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Info: http://www.simonabertozzi.it/