Molto spesso le cosiddette “commedie brillanti” non rifrangono luci vivaci. Le attese vanno spesso deluse a causa della patina del tempo che ne opacizza la brillantezza. Non è il caso di “Nina” commedia bella, divertente, piena di invenzioni. Un cast di attori bravissimi, una regia intelligente e creativa, le scene piacevolmente funzionali. Insomma una serata magnifica al Teatro San Babila che la terrà in cartellone fino al 6 dicembre. Uno spettacolo da non perdere!
Attraverso una scrittura essenziale e un meccanismo teatrale che gira alla perfezione, l’autore riesce ad offrirci una commedia divertente, intelligente e raffinata con momenti esilaranti non privi di una comica suspense. I personaggi sono ritagliati, con molta ironia, in modo caricaturale pur mantenendo una loro umanità, le loro entrate in scena hanno una comicità mai scontata e i ritmi da pochade e l’umorismo del dialogo ben si accompagna all’azione. “Nina” rientra nel filone della commedia degli equivoci dove inganni, intrighi, sospetti, gelosie, intrecci imprevedibili si moltiplicano obbligando gli attori ad un ritmo serrato con frequenti colpi di scena.
È il classico triangolo, lei Nina seducente, vivace e in certo senso materna, il marito Adolphe uomo in“grigio”, dalla salute cagionevole, Gerard l’amante annoiato seduttore. In un giorno piovoso Adolphe che ha scoperto la tresca va a casa di Gerard per ucciderlo dopo aver mandato una lettera alla polizia accusandosi del delitto, ma la furbizia del tombeur de femme che si finge (e forse lo è) infelice e stanco di vivere trasforma l’odio vendicativo del marito in una forma di fraterna comprensione. I due tramano allora l’eliminazione della fedifraga con una pozione di veleno da versare nel te. Situazione che l’autore risolve con una serie di irresistibili equivoci che avranno l’epilogo previsto: un ménage à trois che accontenterà tutti. Ci sono altri due personaggi: l’ispettore di polizia che, ricevuta la lettera di autodenuncia di Adolphe, irrompe nell’appartamento e trova Gerard (il presunto cadavere) in amichevole conversazione con il presunto omicida e il marito geloso di una delle tante amanti di Gerard.
Se vogliamo trarre qualche conclusione di carattere psicocomportamentale non possiamo non rilevare la forte e briosa personalità di Nina, vero dominus che crea e smonta la rete nella quale finiscono intrappolati i due partner fragili, egoisti, superficiali.
Vanessa Gravina è brava nel contenere il personaggio in un intelligente equilibrio con fascino ed eleganza e moderna leggerezza. A suo agio nel ruolo di annoiato seduttore Riccardo Polizzy Carbonelli. Convincente, con momenti di irresistibile comicità Edoardo Siravo. Assieme a loro ricordiamo i bravi Carlo di Maio e Fabio Vasco.
La Regia è di Pino Strabioli e Patrick Rossi Castaldi, le scene sono di Bruno Garofalo e i costumi di Silvia Polidori.
Calorosi meritatissimi applausi.