Ispirato a Gli Sdraiati e Breviario comico di Michele Serra
Con Claudio Bisio
e con i musicisti Laura Masotto (violino)
e Marco Bianchi (chitarra)
Regia Giorgio Gallione
Scene e costumi Guido Fiorato
Musiche Paolo Silvestri
Luci Aldo Mantovani
Produzione Teatro dell’Archivolto
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Non conoscevo Claudio Bisio come attore di teatro, non sapevo nulla del suo percorso e tanto meno che si fosse formato, a suo tempo, alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Andando a vedere Father and son temevo di trovarmi davanti allo stereotipo dell’attore comico affermato, che richiama un vasto pubblico solo grazie al nome, che si accontenta di portare in scena qualche lazzo più o meno riuscito, che riceve un sacco di bonari applausi comunque vada.
Questo a volte ci si aspetta dai grandi nomi proposti dalle rassegne più importanti. Mi sono seduta; è iniziato lo spettacolo. Quando ho sentito la bella voce dell’attore e la declamazione delle prime frasi sul ritmo lento della musica, allora ho temuto, di nuovo, di trovarmi davanti allo stereotipo dell’attore comico affermato, che mostra però di saperla dire bene, anche a teatro, sostenendo decentemente la scena.
Poco dopo, invece, il racconto ha abbandonato la ritmica posata dell’inizio e ha preso il via, catturando in breve l’attenzione del pubblico. Per fortuna lo stereotipo non ha trovato spazio e Claudio Bisio si è man mano rivelato un attore eclettico e di grande capacità tecnica, sostenendo con agilità un’ora e mezza di spettacolo e passando abilmente da una raffinata ironia a momenti di maggiore profondità emotiva.
Le parole di Michele Serra dipingono un interessante scorcio su alcuni giovani d’oggi, sottolineo alcuni, ma soprattutto sul rapporto tra genitori e figli; due mondi dapprima estranei, ma che durante il racconto troveranno l’occasione di un contatto. Semplicità e ironia le parole chiave di questo monologo, che non si addentra in eccessivi drammi o analisi psicologiche, ma allo stesso tempo offre spunti di riflessione su criticità e debolezze di entrambe le generazioni.
Alle parole è affiancata quasi sempre la musica, che sostiene e arricchisce il variare del racconto, grazie alla fresca presenza di due giovani musicisti.
La scena essenziale e poetica, curata da Guido Fiorato, è vissuta e resa viva dalla capacità evocativa dell’attore. Ho scoperto quindi Claudio Bisio al di fuori dello schermo, come attore che sa coniugare la propria bravura con una non scontata ma raffinata semplicità.
La tournée continua a Padova, dove è annunciato il tutto esaurito.