È stato un trionfo annunciato il Fidelio di Beethoven in forma di concerto diretto da Sir Antonio Pappano che ha inaugurato la stagione sinfonica 2016/2017 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma (il 20 ottobre, in replica il 22 e il 24) all’insegna della continuità dopo l’integrale delle sinfonie beethoviane dello scorso anno.
La scelta del Fidelio, eseguito solo due volte a Santa Cecilia, nel 1985 diretto da Lorin Maazel e nel 2000 con la direzione di Myung-Whun Chung in forma semiscenica con la regia di Daniele Abbado, è una scelta ottimista e senza dubbio grandiosa che porta un messaggio di speranza per il futuro e si conclude con il lieto fine e la luce accecante del do maggiore.
“Fidelio insegna che l’amore e l’anelito per la libertà possono davvero tutto” aveva dichiarato Pappano presentando l’opera di apertura di stagione puntando su un’opera che celebra la donna, la fedeltà coniugale e l’amore summa del pensiero di Beethoven.
A garantire il successo di un’opera così poco rappresentata in tempi moderni, è stata non solo la teatrale direzione musicale di Pappano alla guida della sua Orchestra, ma un cast di prim’ordine che ha primeggiato in ogni dove.
Le voci sono una più splendente dell’altra con un cast di specialisti del repertorio dal soprano statunitense Rachel Willis-Sorensen, toccante e intensa Leonora-Fidelio, al tenore Simon O’Neill, potente Florestano fino al magistrale Don Pizarro, un villain quasi caricaturale del baritono Sebastian Holecek. Eccellenti anche il basso austriaco Günther Groissböck (Rocco), la luminosa Marzelline di Amanda Forsythe, il tenore Maximilian Schmitt (Jacquino), il baritono Julian Kim (Don Fernando).
Peculiarità dell’opera in forma di concerto resta la totale commistione di Orchestra e cantanti insieme al Coro (ottimo, diretto da Ciro Visco): i cantanti diventano parte della stessa orchestra, anche se propongono una forma quasi semiscenica con qualche suggerimento, ma di fatto lasciando concentrare tutta l’attenzione sulla loro interpretazione, sulle loro emozioni e sulla musica. E che musica, inclusa la magnifica Leonore 3, l’ouverture della versione del 1804 (Pappano ha proposto la versione del 1814), di un’opera che rappresenta l’essenza del cambiamento, un singspiel in cui le parole (che pure mettono in mostra le qualità interpretative degli artisti), hanno concreta valenza drammaturgica per poi ridursi e lasciare sempre maggiore spazio alla musica in un crescendo di sentimenti e pathos che traspaiono attimo dopo attimo.
Sembra nel Fidelio che non accada nulla (se non negli ultimi 20 minuti), tutto sembra immobile, ma non è affatto così: tutto cambia, si pensa, si riflette, si prega, si spera, si teme, in una gamma emozioni e pathos che coinvolgono sempre di più lo spettatore nel seguire l’ostinazione di Leonore che si trasforma in Fidelio per salvare suo marito Florestano ingiustamente finito in carcere per vendetta personale di Don Pizarro.
Mai come in nessuna opera emerge un rapporto tanto estremo di luce e tenebre che Pappano ha voluto sottolineare con con piglio ora sfolgorante ora drammatico, ora teatrale, proiettato verso il finale all’insegna della speranza e della luce.
All’inaugurazione della stagione sinfonica con il Fidelio si lega anche il Progetto Fidelio creato in collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia un programma articolato in tre sezioni che coinvolgono i detenuti e le loro famiglie attraverso una serie di attività musicali, che vanno dalle attività laboratoriali alla formazione di cori delle Case circondariali a una serie di incontri musicali.
Mercoledì 26 ottobre spazio all’inaugurazione della stagione di musica da camera in Sala Sinopoli con il maestro Giovanni Antonini che dirige la Basel Kammerchester per Haydn 2032 nelle due Sinfonie n.19, n.80 e 81 e la Sinfonia VB 142 di Kraus mentre giovedì 27 (repliche il 28 e il 39 ottobre), spazio al secondo appuntamento della stagione sinfonica che vedrà il ritorno di Pappano con la Nona di Schubert e il debutto di Yefim Bronfman al piano per il Quinto concerto di Beethoven. Info su www.santacecilia.it.