di Joyce Carol Oates
regia di Francesco Frongia
traduzione di Luisa Balacco
con Ida Marinelli (Muriel), Elena Ghiaurov (Stephanie), Cinzia Spanò (Aileen) e Osvaldo Roldan (Señor Rios)
costumi Ferdinando Bruni
coreografia di Osvaldo Roldan
produzione Teatro dell’Elfo
prima nazionale
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Dopo Dissonanze, messo in scena nel 2010, il regista Francesco Frongia torna a indagare la drammaturgia della scrittrice americana Joyce Carol Oates, scegliendo l’atto unico intitolato L’eclisse, apparso anch’esso nel volume Nel buio dell’America pubblicato da Sellerio.
L’eclisse è un dramma in otto scene che inizia in un interno borghese. Due donne rientrano dal supermercato dove hanno fatto la spesa. Sono una madre e una figlia; Muriel (Ida Marinelli) è una stravagante e un po’ sinistra ex professoressa di scienze e Stephanie (Elena Ghiaurov), sua figlia, un’attivista che lotta per la formazione di un partito politico femminile.
Francesco Frongia, invita il pubblico a spiare questa storia come dal buco della serratura. Scopriremo il loro rapporto, i sogni segreti, le paure e le ambizioni che ribalteranno i luoghi comuni e indagheranno nelle pieghe della nostra società.
«Un testo commovente, caustico e divertente che racconta di una madre e di una figlia che imparano quanto è difficile vivere insieme. Nello spettacolo le due donne si affrontano, si sfidano, divise dalle differenze generazionali e dalle scelte personali. La madre non vuole chiedere aiuto, ha imparato il valore dell’indipendenza, ma sente che il mondo intorno a lei sta cambiando, che i contorni sfumano e si alterano, si sente accerchiata, controllata. Ha paura di avere bisogno. La figlia, brillante attivista per i diritti delle donne all’apice della propria carriera, sente che il proprio ruolo, la propria affermazione dipendono anche dalla relazione con la madre, anche se questa rifiuta di farsi chiamare ‘mamma’.
Chi siamo, cosa ci lega ai nostri genitori, come possiamo renderci utili quando ne hanno bisogno, come dobbiamo agire quando li vediamo in difficoltà?
L’eterno tema del rapporto tra figli e genitori in L’eclisse assume i toni di uno scontro.
Muriel Washburn è una donna combattiva e stralunata che sta scivolando verso una demenza che è contemporaneamente un rifugio e una via di fuga. È alla costante ricerca di un equilibrio cosmico che influenzi il suo squilibrio terrestre. Viene accudita da sua figlia Stephanie, dolce ma determinata, bisognosa di fare i conti con la propria storia. Il loro rapporto si sviluppa tra i fantasmi del passato e i sogni sul futuro che rischiano di trasformarsi in incubi.
Muriel è abile nel creare confusione intorno a sé, nel ‘depistare e distrarre il predatore’, per garantirsi la sopravvivenza. La figlia non vuole rendersi conto che il limite della presunta ‘normalità’ è stato superato, che sua madre è totalmente immersa in quel ‘sentimento tragico della vita’ che non le permette più di vedere la realtà per quello che è.
In questo contesto di differenti percezioni si muove L’eclisse che racconta con dialoghi e situazioni quotidiane il passaggio dalla luce all’ombra nella mente umana. Muriel e Stephanie vengono travolte dal destino che le lega l’una all’altra in un rapporto vittima-carnefice creato dalla dipendenza affettiva, ogni battuta del testo diventa duplice: attrazione/repulsione, buio/luce, amore/odio, panico/serenità».
Francesco Frongia
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Elfo Puccini
Corso Buenos Aires 33, Milano
Martedì/sabato ore 21:00, domenica ore 16:30
Info e prenotazioni 02/0066.06.06 – www.elfo.org
PREZZI: Intero 32.50 € – Martedì 21.50 € – Ridotto giovani e anziani 17 €